logo 3KB Estate 2004 Immagine di
Rolando LIGUSTRI
Ripresa dall'Osservatorio
Astronomico di Talmassons (Ud)
Sezione
Deep Sky
M 27-259 KB
NEBULOSA PLANETARIA M 27 / NGC 6853 - DUMBBELL
Descrizione del Dreyer: VB,VL,BIN,IE,DUMBBEL
Ascensione retta: 19h 59m 35,6s; declinazione: +22° 42' 49"
Dimensioni: 8,0'x15,2'; magnitudine: 8,1
Distanza da Beta Cygni (Albireo): 08° 21' 32" a sud-ovest

Nella nuova immagine di Rolando Ligustri della splendida nebulosa planetaria irregolare M 27 situata nella costellazione della Volpetta (Vulpecula), ripresa a colori col CCD della FLI e i filtri allora disponibili in osservatorio. La qualità di questa ripresa è migliore della precedente ripresa ccd (visibile qui sotto), non solo perché il ccd disponeva d'un numero di pixel quattro volte maggiore, ma anche perché aveva una sensibilità maggiore e quindi il tempo d'integrazione dei fotoni (a parità di magnitudine limite) era molto più basso. La differenza di colore è dovuta anche alla maggiore sensibilità nelle bande B e V del FLI.
I dettagli colorati di M 27 sono tali da far vedere le diverse densità interne della nebulosità d'idrogeno, elio e altri elementi chimici rilasciati dalla stella genitrice. Quella che sembrava una "X" (vedete a tal riguardo l'immagine di Paolo Beltrame), ora appare in tutta la sua estensione come un volume approssimativamente sferico, proprio come si osserva nelle immagini dei "professionisti".

L'oggetto è situato in una zona ad alta densità stellare, proprio sulla Via Lattea. La stella più luminosa prossima alla nebulosa, che sarebbe visibile poco oltre il bordo in alto al centro della fotografia, è la SAO 88016, di magnitudine SAO 5,7 e classe spettrale F0; viene indicata nei cataloghi del Bayer e di Flamsteed come 14 Vulpeculae. Si trova a 23' 48" dal centro della nebulosa. La stella relativamente più luminosa, visibile presso il bordo destro della nebulosa, è la GSC 2141:838 di magnitudine 9,7 (AR: 19h 59m 33,5s; Dec: +22° 42' 57"). Nel planetario del The Sky (Mark IV) il bordo della nebulosa viene indicato quasi sino alla luminosa stella gialla visibile 8' 03" a "ore 04:30" dalla stella indicata poc'anzi. E' la GSC 2141:566 di magnitude 8,2 (AR: 19h 59m 05,9s; Dec: +22° 38' 03"). In questo caso il diametro dell'oggetto nebulare sarebbe più che raddoppiato.
Non ripeteremo cos'è una planetaria, descrizione già fatta in altre pagine del sito, ma sottolineeremo la difficoltà di osservare tali oggetti al telescopio; solo con grossi strumenti, ad alti ingrandimenti, si riesce ad osservare dettagli importanti in strutture di così piccola estensione angolare. Diverso è il discorso impiegando la fotografia o i ccd: le emulsioni (una volta) e soprattutto i ccd (oggigiorno) sono molto più sensibili nella parte rossa dello spettro, pertanto i dettagli, usando alti ingrandimenti, si sviluppano maggiormente nella stampa o nella digitalizzazione. Nel caso d'emissione infrarossa, i ccd sono ancora più sensibili, motivo per il quale hanno soppiantato le emulsioni fotografiche all'inizio del XXI secolo.

M 27-38 KB

Questa è la precedente immagine di Rolando Ligustri, presa dall'osservatorio di Talmassons il 3 maggio 2003. La definizione dei dettagli è inferiore rispetto all'immagine qui sopra, presa col ccd della FLI, ma il precedente Sbig ST9E ha lavorato bene per quasi cinque anni producendo molte belle immagini come questa.

L'immagine a inizio pagina è di 587x600 pixel, a 16,8 milioni di colori, con una dimensione di 5,9 MB, qui compressa a 259 KB. Cliccando l'immagine l'aprirete a 1003x1030 pixel.

Telescopio riflettore: Newton da 350 mm di diametro; lunghezza focale: 1750 mm; f/5
CCD: FLI CM2-1
Tempo d'integrazione luminanza: somma di 12 pose da 60 secondi in binning 1x1
Tempo d'integrazione crominanze: somma di 4 pose da 90 secondi (BVR) in binning 2x2

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Pagina caricata in rete: 10 giugno 2003; ultimo aggiornamento (6º): 25 marzo 2017