L'analisi dell'orbita effettuata da Michael Khan dell'European Space Agency aveva fatto pensare che 2010 AL30
avesse potuto essere lo stadio superiore Fregat del razzo Soyuz che portò in orbita il probe della navicella
Venus Express nel
novembre 2005. ma un'analisi successiva ha dimostrato che 2010 AL30 è effettivamente un asteroide di 15 metri
di diametro, come si legge nell'articolo seguente, per gentile concessione del Corriere della Sera.
La Nasa ha sciolto ogni dubbio: «corpo naturale e non artificiale». Si era ipotizzato che potesse essere anche lo stadio spento di un razzo
MILANO - Era proprio un asteroide e non un gigantesco rottame spaziale il bolide cosmico cheil 13 gennaio ha sfiorato la Terra alle 12:46 pm, ora di Greenwich. La Nasa ha sciolto ogni dubbio giudicandolo un «corpo naturale e non artificiale»: si era immaginato che fosse lo stadio spento di un razzo. Così «2010 AL30», appena apparso in cielo, va ad allungare la lista degli asteroidi che si avvicinano pericolosamente alla Terra. Sono ormai circa un migliaio e l’ultimo arrivato è transitato a 130 mila chilometri dal nostro pianeta, quindi ben più vicino della Luna lontana 384 mila chilometri. Scoperto dal Linear Survey dei Lincoln Laboratories del MIT il 10 gennaio scorso, aveva una taglia stimata di 10-15 metri di diametro.
NESSUN PERICOLO - Quindi anche se fosse caduto nell’atmosfera come è accaduto nell’ottobre scorso non avrebbe causato guai perché si sarebbe disintegrato. Però quello di ottobre oltre lo spettacolo in cielo generò un’onda d’urto che fece tremare la terra facendo immaginare un terremoto tanto che la gente scappava in strada. Ma al di sotto dei 25 metri non si corrono seri rischi, dicono per tranquillizzare gli astronomi della Nasa, i quali hanno precisato di aver verificato tutte le orbite di satelliti, razzi e rottami vari presenti intorno alla Terra e che l’orbita di AL30 non coincideva con nessuno di questi. Nell’occasione gli stessi esperti hanno aggiunto un dato interessante. Gli asteroidi del diametro di 10-15 metri potenzialmente presenti nel circondario terrestre sono circa un milione per cui si aspettano che quasi uno ogni settimana transiti fra la Terra e la Luna. E se ci cade addosso può soltanto provocare pochissimi danni con qualche frammento se riesce a sopravvivere, oppure nulla. Un messaggio ottimista, sperando che non superino i 15 metri. Ma forse sarebbe meglio saperlo in anticipo.
Giovanni Caprara
14 gennaio 2010
(ultima modifica: 15 gennaio 2010)