logo 29/01/2003
17:47 TU
Immagine di Rolando LIGUSTRI
e Lucio FURLANETTO
Ripresa dall'Osservatorio
Astronomico di Talmassons (Ud)
Sezione
Comete
Cometa Neat: 114 KB
Cometa Neat / 2002 V1

Nuova ripresa, la dodicesima, questa volta toccata a Rolando Ligustri, nella quale si può ammirare la bellissima cometa Neat C/2002 V1, due sere dopo all'inquadratura precedente di G. Degano e la sera seguente la stima di P. Beltrame. In osservatorio c'ero anch'io, se non altro per tenere compagnia a Ligustri, in attesa che si presentassero le condizioni favorevoli per tracciare un particolare sciame di meteore al quale mi dedico da cinque anni; dovevo però attendere che giungesse la mezzanotte! E' inutile dire che l'astro chiomato più luminoso del periodo si mostrava sempre più splendente e bello, con una coda più estesa e complessa di quanto visto sin'ora. E pertanto ringrazio Rolando per aver avuto il buoncuore di mettere pure il mio nome nella didascalia dell'immagine.
Essa è ben quattro magnitudini e mezza più luminosa di quanto fosse previsto, quindi si presenta 65 volte più luminosa delle previsioni teoriche: invece di essere di 9.7 è attualmente di 5,2, se misurata su tutto l'oggetto (chioma+coda). Invece la misura di Rolando si riferisce solamente alla parte interna della chioma riportata dal valore +2,5', cioé entro i 2,5' di diametro dal centro, anche se la chioma proseguiva ben oltre questo valore.
Una luminosità molto maggiore del valore previsto teoricamente è un fatto non solo inconsueto, ma addirittura eccezionale, che ben pochi astri chiomati hanno sperimentato. E affermare che per riprenderla sono stati necessari ben sei campi d'inquadratura, la dice lunga su quanto lavoro si è dovuto fare per acquisire tutte le immagini spostando ogni volta il puntamento del telescopio e facendo tutte le operazioni necessarie.

La chioma ha una forma a goccia e la pressione nella sua parte anteriore, dovuta al vento solare e alle particelle presenti nel Sistema Solare, comprime il gas e le polveri emesse dall'oggetto. Tale compressione sembrava avesse prodotto in questa cometa degli "shell" (gusci) di polveri, come quelli visibili nelle immagini elaborate con l'algoritmo di Larson-Sekanina viste nel caso della cometa Hale-Bopp, quando gli shell furono ripresi da Giuliano Degano la notte del 2 aprile 1997. Dopo aver acquisito i singoli frame, che composti hanno generato l'immagine sopra, Ligustri ed io abbiamo visto nelle elaborazioni delle immagini della chioma delle irregolarità, ma non sufficienti per affermare con certezza che due shell si erano formati anche in questo caso.
Nella parte iniziale dalla coda, a ridosso della chioma, si vedono parecchie corte code di gas ionizzato che si distribuiscono simmetricamente rispetto a quella principale. Nella pagina dell'altro ieri ricorderete che pure allora c'erano delle corte code vicino a quella più estesa, ma esse si estendevano solamente nella parte superiore della chioma, in questa ripresa, a destra della coda principale. Nei prossimi giorni si avrà sicuramente un'ulteriore evoluzione dell'intera struttura (della coda e della chioma), pertanto analizzeremo cos'è cambiato rispetto a oggi.

Nel sito e presente un'ulteriore immagine di questa ripresa, in alta definizione, necessaria per osservare tutti i particoli presenti, così potrete eseguire un confronto fra le due, quella sopra molto compressa (da 74 KB) e quella in alta definizione da 350 KB. Per poterla vedere cliccate: 29/01/2003 (2515x1647 pixel); l'immagine scompattata è di 7,9 MB, mentre compressa è da 350 KB. Si notano un distacco della coda, moltissimi filamenti e variazioni di densità nella coda principale, tanti filamenti che fuoriescono dalla chioma e arricchiscono ulteriormente la coda principale.

Per vedere direttamente le immagini precedenti, ed eseguire un confronto fra di esse, cliccate:
27/01/2003     26/01/2003     25/01/2003     24/01/2003     11/01/2003    

L'immagine ha una dimensione di 800x524 pixel ed è a 256 toni di grigio; occupa 3,2 MB, qui compressi a 114 KB. Cliccando l'immagine l'aprirete a 1600x1058 pixel. La risoluzione è di 2,5"/pixel, mentre il campo inquadrato è di 98'x64' d'arco.

Telescopio riflettore: NEWTON da 350 mm di diametro; lunghezza focale: 1750 mm; f/5
CCD: SBIG ST9E (KAF 261)
Tempo dell'integrazione: 1 posa da 240 secondi (per ciascuna delle sei inquadrature)
Stima della magnitudine pubblicata dall'International Comet Quarterly: 6,7
Stima del diametro della chioma: +2,5'
Stima della lunghezza della coda: 90'; Angolo di posizione della coda: 058°
Stella di riferimento: GSC 1161 905
Pubblicata nella homepage del sito di Spaceweather.com della N.A.S.A. il 30-31 gennaio 2003.
Pubblicata in apertura della pagina della Cometa NEAT nel sito Comethography di Gary W. Kronk dal 30 gennaio 2003.
Pubblicata nella pagina delle comete nel sito giapponese di Seiichi Yoshida dal 2 marzo 2003.
Pubblicata nella pagina delle comete del sito dell'Unione Astrofili Italiani dal 30 gennaio 2003.
Immagine presentata e commentata a TG Leonardo di RAI 3 di mercoledì 19 febbraio 2003.
Immagine pubblicata sulla rivista Coelum n° 60 (febbraio 2003) a pagina 46-47.
Immagine pubblicata sulla rivista Le Stelle n° 5 (marzo 2003) a pagina ?.
Immagine inserita nell'articolo "Le due comete invernali" di Giovanni Bonini,
pubblicato sulla rivista Nuovo Orione n° 132 (maggio 2003) a pagina 56.
Pubblicata nel sito internet della Thai Astronomical Society.

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Copyright © 2003 di Lucio Furlanetto (testo) e di Rolando Ligustri-Lucio Furlanetto (immagine)
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Pagina caricata in rete: 29 gennaio 2003; ultimo aggiornamento (10º): 2 luglio 2010