logo 25/09/2012
dalle 05:16 T.U.
Immagine di
Rolando LIGUSTRI
Ripresa col GRAS011
New Mexico (USA)
Sezione
Comete
C/2012 S1 (Ison) taken in New Mexico in september 2012: 348 KB; click on the image to enlarge
La cometa C/2012 S1 (ISON) ripresa dal Nuovo Messico

L'oggetto C/2012 S1 (ISON), di magnitudine CCD 18,8, fu scoperto il 21,06 settembre 2012 TU dai due astrofili russi Vitali Nevski (Vitebsk, Bielorussia) e Artyom Novichonok (Kondopoga, Russia) dell'osservatorio amatoriale International Scientific Optical Network (ISON). L'ISON è una rete di telescopi della quale fa parte anche il Santel da 40 cm di diametro (a f/3) che permise la scoperta. Esso si trova presso Kislovodsk in Russia, un paese situato a nord del Caucaso e poco lontano dal confine con la Georgia. I due astrofili russi segnalarono prontamente la scoperta all'MPC, la quale fu confermata il 22 settembre e il 24 settembre 2012 fu diramata la circolare Cbet nr. 3238, ove si specificó la natura cometaria dell'oggetto, in quanto si evidenziava una chioma diffusa tutt'intorno al nucleo.
La cometa potrebbe essere un nuovo arrivo che giunge dalla Nube di Oort, il che potrebbe significare che è il suo primo incontro con il Sole, o uno dei primi. Se fosse il primo, con la sua struttura formata da polveri e ghiacci ancora intatti, non sarebbe mai stata sottoposta a stress termici e gravitazionali, per cui ancora non si sà se potrebbe disgregarsi settimane, o mesi, prima di raggiungere la nostra stella. Al momento nessuno può sapere quale sia la sua consistenza e bisognerà attendere che raggiunga il perielio per vedere cosa accadrà.
Rolando Ligustri fotografò la cometa per la prima volta la notte del 25 settembre 2012, mediante il telescopio IT11 in remoto del sistema GRAS, situato nel Nuovo Messico (USA), e il risultato lo potete guardare qui sopra. La nuova cometa è già luminosa e con chioma pur trovandosi a una notevole distanza dal Sole: alla data in cui scrivo essa si trova a 6,7 unità astronomiche, quindi oltre l'orbita di Giove. Questa cometa dovrebbe transitare al perielio il 28 novembre 2013, passando a soli 0,012 UA (1,8 milioni di km) dalla superficie solare. Essa è quindi una delle comete sungrazer, ma facendo così temere che possa letteralmente frantumarsi, come è accaduto varie volte negli ultimi anni. E se anche questo non avvenisse, potrebbe rimanere molto al di sotto delle aspettative, com'è accaduto recentemente con la cometa 2010 X1 (Elenin), deludendo così gli appassionati di astronomia e non. Ove questo non accadesse e la sua luminosità progredisse seguendo l'andamento previsto, il 29 novembre 2013 potrebbe diventare di magnitudine -11, risultando così una delle comete più luminose del millennio. Se effettivamente diventerà estremamente luminosa fino a magnitudini negative, per gli osservatori dell'emisfero nord la si potrebbe osservare per almeno un paio di mesi ad occhio nudo. Negli ultimi quarant'anni, per noi questo fatto avvenne solamente con la bellissima cometa Hale-Bopp nel 1997, quindici anni fa! Se sopravviverà al passaggio ravvicinato con il Sole, la cometa ISON il 26 dicembre 2013 transiterà alla minima distanza dalla Terra, a circa 60 milioni di km.
Inoltre, come ha segnalato un noto ricercatore sulle comete, John Bortle, c'è pure il fatto curioso che l'orbita dell'oggetto è relativamente simile a quella della "Grande Cometa del 1680", una delle più luminose degli ultimi 500 anni. Non ci resta che attendere per vedere se i due oggetti sono lo stesso, e sperare che essa diventi veramente lo spettacolo meraviglioso che farebbero supporre le prime stime di luminosità.

L'immagine ha una dimensione di 765x600 pixel, è a 16,8 milioni di colori, per una dimensione di 11,5 MB qui compressi a 348 KB. Cliccando l'immagine l'aprirete a 1600x1255 pixel. Il campo inquadrato è di 30'x24'.

Telescoprio riflettore: da 500 mm di diametro; lunghezza focale: 2250 mm; f/4,5
CCD: FLI11002
Tempo d'integrazione luminanza: somma di 5 pose da 300 secondi in binning 1x1
Pubblicata nel sito di Astronomy Picture of the Day (APOD) il 1 ottobre 2012

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Copyright © 2012 di Lucio Furlanetto (testo) e Rolando Ligustri (immagine)
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Pagina caricata in rete: 26 settembre 2012; ultimo aggiornamento (3º): 15 ottobre 2012