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dalle 20:36 TU
Immagine di
Rolando LIGUSTRI
Ripresa dal
Monte Matajur (UD)
Sezione
Comete
Cometa 177P / Barnard: 168 KB; click on the image to enlarge
Cometa 177P / Barnard 2

Seconda pagina dove vi mostriamo una cometa periodica scoperta da uno degli astronomi più famosi a cavallo del XIX e XX secolo, Edward Emerson Barnard, che in quegli anni lavorò al Lick Observatory (USA), migliorando varie tecniche e scoprendo un notevole numero di oggetti celesti. La cometa periodica 177P / Barnard 2 è, come dice il suo nome, la seconda che il grande astronomo scoprì (visualmente) ben 117 anni fa, il 24 giugno 1889! Cosa accadde in questo lasso di tempo, cioè prima della sua riscoperta come NEO (Near Earth Object) il 23 giugno 2006? In seguito alle decine di misure di astronomi e, soprattutto, astrofili, si riconobbe che il NEO era in realtà la P/1889 M1 scoperta da Barnard e vista allora per solo due mesi. Certo è che la cometa non è un astro appariscente, in quanto ha falso nucleo piuttosto piccolo, con una chioma molto diffusa di colore verde intenso, la quale risalta bene sul fondo cielo, indice d'una copiosa produzione di gas da parte del nucleo. A causa del grande lasso di tempo tra la sua prima scoperta e questo avvistamento, i parametri orbitali previsti nell'ottocento si sono dimostrati abbastanza sbagliati, per cui al Minor Planet Center si è ipotizzato che gli effetti non gravitazionali ai quali la cometa è stata sottoposta (dovuti ai gaysers che emettono i getti di gas e polvere che producono la chioma e le code) siano stati molto grandi, tanto da modificarne apprezzabilmente l'orbita. Il movimento relativo dell'oggetto rispetto alla Terra lo porterà a una piccola distanza da noi, pari a sole 0,37 unità astronomiche, ghiotta occasione per fotografarlo intensamente e studiarlo approfonditamente.
Dispiace che la copertura delle riprese dell'oggetto non sia stata ottimale, ma alcuni problemi meccanici del telescopio e, soprattutto il cielo soventemente velato che contraddistingue le notti nella bassa friulana, hanno inficiato la buona volontà dei soci. Questo corpo fu riscoperto da uno dei sistemi automatizzati americani (il LINEAR) il 23 giugno 2006, quando si trovava nella costellazione di Ofiuco ed era di quindicesima magnitudine.

L'immagine ha una dimensione di 840x600 pixel ed è a 16,8 milioni di colori; occupa 4,5 MB, qui compressa a 394 KB. Il campo inquadrato è di 105'x70' d'arco. Cliccando l'immagine l'aprirete a 1050x750 pixel.

Telescopio rifrattore: Apocromatico da 101 mm di diametro; lunghezza focale 540 mm; f/5,4
CCD: SXVM25C
Tempo d'integrazione: somma di 5 pose da 120 secondi in binning 2x2

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Copyright © 2006 di Lucio Furlanetto (testo) e Rolando Ligustri (immagine)
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Pagina caricata in rete: 4 agosto 2006; ultimo aggiornamento (2º): 3 maggio 2011