Cometa IKEYA-ZHANG / 2002 C1 |
Questa cometa venne scoperta quando era di nona magnitudine e si trovava nella costellazione della Balena (Cetus), bassa nel cielo serale occidentale. Avvistata simultaneamente il primo febbraio 2002 dai due astrofili Kaoru Ikeya della prefettura di Shizuoka, in Giappone, e Daqing Zhang nella provincia di Henan, in Cina.
Entrambi gli osservatori descrissero l'oggetto come una piccola palla di 2'-3' di diametro, ma non riferirono di
un'eventuale coda, ben visibile nell'immagine sotto di Ligustri. Per la scoperta Ikeya usò un telescopio riflettore da 25 cm di diametro (10 pollici), mentre Zhang usò un 20 cm. Da informazioni giuntemi dall'astronomo Gabriele Cremonese, col quale il nostro presidente Rolando Ligustri collabora attivamente, apprendo che astronomi giapponesi hanno rivelato spettroscopicamente nella coda del sodio, come accadde nel 1997 quando lo si evidenziò nella cometa Hale-Bopp. Allora proprio Gabriele Cremonese e membri del suo gruppo mostrarono che le comete possono avere anche una coda di sodio, oltre a quelle di idrogeno ionizzato, detta di tipo I, e polveri, detta di tipo II. La rivelazione spettroscopica è un primo passo investigativo; vedremo nelle prossime settimane se la coda di sodio effettivamente c'è. Il Central Bureau for Astronomical Telegrams annunciò la scoperta sulla IAU Circular n° 7812. Per ulteriori dettagli e informazioni, si visiti il sito http://cfa-www.harvard.edu/iau/cbat.html. La prima immagine della cometa ripresa da Rolando Ligustri dal Monte Matajur il 3 febbraio 2002. Quella notte l'intera pianura friulana era coperta da una fittissima cappa di nebbia, ben visibile nell'immagine presa da Rolando. I primi dati calcolati da Ikeya dicevano che essa si spostasse verso nord-est di circa 10 minuti d'arco all'ora. Alle ore 10 di Tempo Universale del 1 Febbraio 2002 essa si trovava nella posizione di ascensione retta 0h 08.9m e declinazione -17° 42' (equinozio 2000.0). Immagine ripresa da Rolando Ligustri il 12 marzo 2002 dall'Osservatorio Astronomico di Talmassons (Ud). La produzione di gas qui era forte, mentre la produzione di polveri era ancora relativamente bassa. Tutto è cambiato in pochi giorni a cavallo dal 24 al 27 marzo, quando la cometa iniziò a mostrare un'importante componente polverosa, al punto da mascherare la stessa coda di gas, e una relativamente ben visibile coda di sodio. Analizzando le posizioni prese nel mese di febbraio, quindi utilizzando anche quelle del CAST, al Minor Planet Center hanno stimato che la cometa toccò il suo perielio, cioè il momento di massimo avvicinamento al Sole, il 18 marzo 2002 ad una distanza di 75,8 milioni di chilometri dalla nostra stella. In quel momento la sua coda aveva il massimo sviluppo, ma sarà difficile vederla, perché resterà "schiacciata prospetticamente" nel cielo, per di più molto vicino al Sole. Dopo questo passaggio relativamente ravvicinato, si approssimerà a sfiorare la Terra e diverrà visibile dalle prime ore della sera. Il perigeo, cioè il punto di massimo avvicinamento al nostro pianeta, si dovrebbe avere il 28 aprile 2002, quando la cometa si troverà a soli 60,5 milioni chilometri dalla Terra (NdR: ci si ricordi che la C/1995 O1 Hale-Bopp transitò a ben 194 milioni di chilometri, mentre la C/1996 B2 Hyakutake a soli 15 milioni di chilometri). Rappresentazione artistica dell'orbita della cometa realizzata da Larry Koehn nel 2002 per il sito di Space weather.com (copyright © 2002 by Larry Koehn)
Gli astronomi hanno elaborato un'orbita e hanno ipotizzato che questa non sia la prima volta che la Ikeya-Zhang
viene avvistata. Inizialmente si pensava che ciò fosse accaduto nel 1532, e quindi essa avrebbe avuto un periodo di 470 anni,
facendo corrispondere l'oggetto alla grande cometa avvistata e seguita dai cinesi in quell'anno. Ma ora, dopo oltre un mese di misure
della sua posizione, si propende per farla corrispondere alla grande cometa scoperta e studiata da Hevelius, transitata al
perielio nel 1661. Allora raggiunse la 2a magnitudine
e sviluppò una coda di 6°, restando visibile da febbraio a marzo.
Ulteriore ripresa della cometa ottenuta da Rolando Ligustri il 24 marzo 2002 dall'osservatorio astronomico di Talmassons (Ud). Sono ben visibili i sottili filamenti di gas che dipartono dalla chioma della cometa e si disperdono nello spazio interplanetario. In base a questi nuovi dati il suo periodo si ridurrebbe a 341 anni, il più lungo direttamente misurato fra le comete ricorrenti in tempi storici; questo imporrebbe che dovrebbe essere stata visibile anche verso l'anno 1320 e poco prima dell'anno mille dell'era cristiana (indicativamente intorno al 979 d.C.)
Immagine ottenuta da Mauro Zorzenon il 1° aprile 2002, alle ore 19:15 TU da Sella di Razzo. Sono ben visibili le due code (ioni e polveri) e la loro straordinaria lunghezza, almeno per gli standard delle comete apparse negli ultimi cinque anni, cioé dai tempi della Hale-Bopp.
Immagine ottenuta da Paolo Beltrame e Virginio Savani il 4 aprile 2002 dall'osservatorio astronomico di Talmassons (Ud). Sono visibili i sottili filamenti di gas che dipartono dalla chioma della cometa e si disperdono nello spazio interplanetario, ma la coda è notevolmente più polverosa di quanto lo fosse prima del 27 marzo.
Strepitosa l'immagine sopra della cometa pubblicata nel sito internet di Sky & Telescope; non so però chi ne sia l'autore.
Alcuni dei dati riportati sono stati tradotti dall'e-mail di Roger W. Sinnott, Senior Editor della rivista
americana Sky & Telescope e da altre fonti (fra le quali
http://www.marsfriends.com) che ringrazio. Per visitare la nostra gallery della cometa, cliccate Cometa Ikeya - Zhang. |
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