Una delle leggende riguardanti questa costellazione è legata alla figura di
Orione.
Orione fu chiamato a Chio, forse da Enopione re dell’isola, per
annientare le belve che la infestavano. Lì si innamorò di Merope figlia di Enopione ma questa lo respinse. A questo
punto la tradizione vuole che Orione ubriaco tentò di violentare
Merope e per questo fu accecato da Enopione.
Orione si recò allora presso la fucina di Efesto, e dopo
essersi messo sulle spalle un bambino di nome Cedalione, si incamminò verso il Sol Levante e lì riacquistò la vista.
Orione tentò di vendicarsi di Enopione ma Efesto
non glielo permise. Eos si innamorò del bel cacciatore, lo rapì e lo condusse a Delo.
Orione fu ucciso da Artemide.
I motivi variano da tradizione a tradizione. Alcuni dicono che il cacciatore sfidò la dea a una gara di lancio con il disco, altri
che tentò di rapire e violentare a una delle sue compagne, una sacerdotessa iperborea di nome Opide. Altri ancora sostengono
che Orione tentò di violentare la stessa Artemide. Ella mandò
dunque uno scorpione invulnerabile che punse Orione e lo uccise.
In ricordo della vicenda furono poste tra le stelle l’immagine dello scorpione che insegue eternamente Orione.
La sua stella principale Antares significa rivale di Ares in quanto il suo colore rosso vivo rivaleggia con quello del pianeta Marte (Ares).
Rubes Turchetti