Orione è una costellazione equatoriale che si estende su 594 gradi quadrati ed è la più bella del cielo invernale, sia per il ricco fondo stellare, sia per le
brillanti stelle che la rendono inconfondibile per la sua forma, sia infine per la notissima nebulosa gassosa, riconoscibile già facilmente con un binocolo. La
caratteristica più saliente è un grande quadrilatero formato a nord-est dalla stella alfa (Betelgeuse), di magnitudine 0,7 e rossa; a nord-ovest dalla
gamma (Bellatrix), gigante azzurra di magnitudine 1,64; a sud-est dalla cappa (Saif), supergigante azzurra di magnitudine 2,06 ed infine dalla
beta (Rigel), azzurra di magnitudine 0,14.
Spesso il quadrilatero viene trasformato in un pentagono, congiungendo le due stelle dei vertici superiori (alfa e gamma) col trio di stelle formato dalla lambda
(azzurra di magnitudine 3,4) e dalle due fi, poste ai suoi lati, di magnitudine 3,7 e 4,0.
Nel centro del quadrilatero appaiono tre brillanti stelle allineate da sud-est a nord-ovest, le quali segnano la cintura di Orione: esse sono la zeta
(Alnitak) di magnitudine 1,79, la epsilon (Alnilam) di magnitudine 1,70 e la delta (Mintaka) di magnitudine 2,20; tutte e tre sono supergiganti
azzurre.
Scendendo poi dalla cintura, si individua una sequenza di oggetti che delineano la spada o il fodero di questa. Si noterà ad occidente l'arco di stelle tutte
designate con la lettera pi greco, poste tra il quadrilatero e la stella Aldebaran nel Toro.
La maggior parte dei dati sono stati tratti dalla rubrica sulle costellazioni curata dal Prof. Bruno Cester sulla rivista l'Astronomia (che ringrazio).
Fotografia della costellazione fatta dal socio Francesco Scarpa di Lignano Sabbiadoro (Ud); nella didascalia dell'immagine ci sono
gli estremi tecnici della ripresa.
La Mitologia
Orione è un personaggio della mitologia greca. citato da Omerocome un bellissimo cacciatore, un gigante che venne ucciso dallo Scorpione e resuscitato da Esculapio. Sembra che
fosse ucciso nuovamente da Artemide (Diana), gelosa per la sua perizia nella caccia. Sulle radici del nome, Pindaro lo chiama Oarion, che significa
guerriero. In cielo è rappresentato come l'inseguitore delle Pleiadi e per questo viene associato ad un altro mito: egli cercava una di esse, Merope, e per questo
motivo sarebbe stato accecato da Oenopion, re di Chio. Su consiglio di Vulcano egli si arrampicò su un monte dell'isola di Lemno e si volse verso il Sole nascente,
riacquistando la vista. Sia Orione che le Pleiadi sono due delle configurazioni più antiche, forse create assieme, anche perchè furono utili agli agricoltori ed ai
naviganti.
Orione venne chiamato da Virgilio, Plinio e Orazio il "tempestoso" ovvero "l'annunciatore di pericoli in mare". In tutte le figure che lo rappresentano ha sul braccio
sinistro un vello di copertura (la sequenza delle stelle denominata con la lettera pi greco di cui si è detto sopra), mentre con la mano destra brandisce una clava
(il gruppo di stelle che si inserisce a nord, tra i Gemelli e il Toro, che termina con le Chi 1 e 2).
Anche altri popoli videro qui la figura di un gigante; gli arabi lo chiamorono infatti Al-Giauza e da loro provengono i nomi di diverse stelle di questo
asterismo. Betelgeuse, per esempio, era (tradotta dall'Almagesto) Menkib-al-giauza, cioè "la spalla del gigante", perchè essa era posta su
una spalla. Nei trattati latini, invece, rientrò col nome di Mancamalganze o Malgeuze. Però gli arabi la chiamarono anche Yad-al-giauza,
cioè "la mano del gigante" ed una traduzione del 1200 sbagliò l'iniziale interpretandola con una "b" e divenne Bedalgeuze. Scaligero la cambiò in
Betelgeuze. Il Bayer, invece, la scrisse erratamente Beteigeuze.
La delta è Mintaka, "la cintura", e la zeta è Alnitak, che avrebbe lo stesso significato; la beta è Rigel, "la gamba" o "il piede". La iota
era chiamata Nair-al-Saif, "la brillante della spada". Di tutt'altra origine è Bellatrix, la guerriera o, forse, l'amazzone, mentre Alnilam
dovrebbe significare "una cintura di perle".
Le coordinate sono al 1950.00 quelle precise al decimo di minuto d'arco; le altre, ove è stato possibile rintracciarle, sono al 2000.00. Appena possibile si procederà
al cambio al 2000.00 di tutte.
Inquadratura della costellazione fatta dal socio Mauro Zorzenon; oltre a Orione, alla sua sinistra si vede anche una parte della costellazione dell'Unicorno (con la rossa
nebulosa Rosetta). Immagine pubblicata a pagina 77 della rivista "Nuovo Orione n°210" del novembre 2009.
Gli Oggetti Astronomici più interessanti
Stelle Doppie (inferiori alla 6a magnitudine)
Beta - Rigel (5h 12,1m; -08° 15'), di magnitudine 0,14, presenta una compagna vicina di magnitudine 6,8 a 9",5 che, per quanto meno luminosa, è
discernibile. Ricordiamo che Rigel è una tra le stelle intrinsecamente più luminose che si conoscano; la compagna è doppia a sua volta.
Zeta - Alnitak (5h 38,2m; -01° 58') ha la principale azzurra di magnitudine 1,9, la secondaria di 5,2 separata di 2",6 e la terza componente di decima
a 58", a nord.
Delta - Mintaka (5h 29,5m; -00° 20') ha la primaria azzurra di magnitudine 2,2 e la secondaria (pure azzurra) di 7,0 separate di ben 53".
Iota (5h 33,0m; -05° 56') mezzo grado più a sud del Trapezio si trova un altro sistema triplo; la principale è di magnitudine 2,8, la secondaria di magnitudine
7,4 separata di 11",4 a sud-est e la terza di decima a 50" ad est. Il sistema è immerso nella debole nube NGC 1980. La primaria è pure una binaria spettroscopica
con periodo di 29 giorni.
Eta (5h 22,0m; -02° 26') è una doppia composta dalla primaria di magnitudine 3,6 ed una secondaria di 5,0, separate di 1",5. La primaria è doppia a
sua volta, del tipo ad eclisse, con un periodo di quasi 8 giorni. E' sospettata la presenza di una quarta componete.
Lambda (5h 32,4m; +09° 54') è un sistema quadruplo; ha la principale di magnitudine 3,6, una compagna di 5,6 separata di 44", un'altra di undicesima
a 29",1 a sud ed una terza compagna a 78" in direzione ovest.
Sigma (5h 36,2m; -02° 38') è un altro sistema multiplo, 1° a sud-ovest della brillante zeta. La principale costituisce un sistema stretto (con separazione
di 0",2) e la sua magnitudine totale è 3,8; la componente C è di magnitudine 9,3, separata di 11",1, mentre la D, di magnitudine 6,9 si trova a 13". La quinta
componente, E, è di 6,6 e si trova a 42".
Rho (5h 10,7m; +02° 48') è una doppia, con la primaria m=4 e la compagna di m=8 a 7".
Sigma 747 (5h 32,6m; -06° 02') ha la principale azzurra di magnitudine 4,7 e la secondaria azzurra di 5,6 separate di 37". si individua a 8' a sud-ovest
della Iota.
23 (5h 20,2m; +03° 30') è una coppia composta da due stelle disuguali: la primaria ha magnitudine 5,0 e la secondaria 7,1, separate di 32".
Theta 2 ORI (5h 32,9m; -05° 27') si trova 135" a sud-est della Theta 1 ORI,
ed è un sistema triplo. Ha la principale di magnitudine 5,2 e la secondaria di 6,5 si trova quasi in direzione ovest-est, separata di 52",5, entrambe azzurre, mentre
la terza è una variabile nebulare (con magnitudine variabile tra la 8,2 e la 8,8) che si trova a 129" nella stessa direzione. Il sistema Theta completo è il
centro di un'associazione in espansione: da ciò si deduce che tutte queste stelle debbono essere molto giovani, alcune addirittura con poche centinaia di migliaia
d'anni.
Theta 1 ORI (5h 32,8m; -05° 25') è in realtà il famoso "Trapezio
di Orione" perchè le quattro componenti più luminose formano un quadrilatero, in ordine di ascensione retta vengono nominate
A, B, C, e D. La più luminosa è la C, una stella azzurra di magnitudine
5,4; seguono la D di magnitudine 6,3, la A di magnitudine compresa tra la 6,7 e 7,7 e la B, anch'essa variabile tra la 6,7 e la 7,7. La A e la B sono entrambi
variabili ad eclisse, la prima con la sigla V1016Ori e con un periodo di 65,432 giorni, la seconda del tipo BM Ori, con un periodo di 6,47 giorni. Inoltre, a 4" a
nord della A, si intravvede la E di undicesima magnitudine, mentre la F, pure di undicesima, è a 4" est-sud-est della C.
33 (5h 28,6m; +03° 15') ha la principale di magnitudine 5,9 e la secondaria di 6,9 separate di 2".
14 (5h 05,2m; +08° 26') è una bella coppia ma difficile da separare con strumenti di non ottima qualità; ha una primaria bianca di m=5,9 con una
secondaria di m=6,7 a soli 0",77 attualmente; il periodo del sistema è di 199 anni.
Sigma 855 (6h 06,4m; +02° 31') è composta da due stelle bianche, con la principale di magnitudine 5,9 e la secondaria di 7,1 separate di 29".
52 (5h 45,2m; +06° 26') ha la principale di magnitudine 6,0 e la secondaria di 6,1 separate di 1",4.
59 (5h 55,8m; +01° 50') ha la principale di magnitudine 6 e la secondaria di 9a separate di 36".
Sigma 627 (4h 57,90m; +03° 33") è una doppia ben visibile con piccoli strumenti, dato che le componenti hanno magnitudini 6,6 e 7,0 e sono separate
di 21".
Stelle Variabili (inferiori alla 7a magnitudine)
Alfa - Beltelgeuse (5h 52,5m; +07° 24') è una supergigante semiregolare rossa che varia tra la 0,4 e la 1,3. Ricordiamo che essa fu oggetto del primo
tentativo di misurare il diametro angolare di una stella con l'interferometro di Michelson; ciò avvenne nel 1920 ed il diametro apparente risultò di 0",044.
Delta - Mintaka (5h 29,4m; -00° 20') è una stella di magnitudine 2,2 ed è una binaria ad eclisse, con periodo 5,7 giorni, e variazione di 0,2 magnitudini.
Eta (5h 22,0m; -02° 26'): la componente A della doppia visuale (di magnitudine 3,3) è una variabile ad eclisse, con variazione al minimo principale di sole
0,2 magnitudini, ed un periodo di quasi otto giorni.
Omega (5h 37,6m; +04° 06') è una variabile irregolare azzurra che varia tra la 4,4 e la 4,6.
omicron 1 (4h 49,7m; +14° 10') è una variabile irregolare rossa; ha un'escursione di 0,25 magnitudini (tra la 4,65 e la 4,9).
U (5h 52,9m; +20° 10') è una brillante variabile rossa a lungo periodo; si trova nella parte settentrionale della costellazione, vicino alle stelle 54 e 57.
Varia con un periodo di 372 giorni tra la magnitudine 5,3 e 12,6.
VV ORI (5h 31,0m; -01° 11') è un'altra binaria ad eclisse, con un periodo di 1,5 giorni, che varia tra le magnitudini 5,7 e 6,1.
CK (5h 27,7m; +04° 10') è una variabile irregolare arancione, con escursione tra la 6,2 e la 6,7.
BL (6h 22,6m; +14° 45') è una variabile molto rossa ed irregolare; le oscillazioni avvengono tra la magnitudine 6,3 e 7,0.
NU ORI (5h 33,0m; -05° 18') è una variabile irregolare del tipo RW AUR e la magnitudine varia tra la 6,5 e la 7,6. E' nella nebulosa M 43
V1016 ORI (5h 32,8m; -05° 25') è la componente A del Trapezio
(Theta 1 ORI) ed è una binaria ad eclisse con un periodo di 65,432 giorni; la magnitudine varia tra la 6,7 e la 7,7.
BM ORI (5h 32,8m; -05° 25') è la componente B del Trapezio
(Theta 1 ORI) ed è una binaria ad eclisse con un periodo di 6,47 giorni; la magnitudine varia tra la 6,7 e la 7,7.
V359 ORI (5h 33,1m; -04° 52') è un'altra variabile irregolare del tipo RW AUR e varia tra la 6,9 e la 9,1.
Nebulose
M 42 - NGC 1976 (5h 32,8m; -05° 25') E' la più celebre nebulosa diffusa
del cielo; è visibile ad occhio nudo per la sua estensione ed è illuminata dal sistema di stelle denominato "il Trapezio". Costituisce la parte centrale della spada
del gigante, che è disposta verticalmente. Appare già bellissima al binocolo
e, ovviamente, con telescopi maggiori, come una massa irregolare bianco-verdastra. E' un vasto agglomerato di gas luminoso, la cui distanza, non è del tutto
sicura, dato che si accettano valori compresi tra 1.600 e 1.900 anni luce. Con questi valori comunque, le sue dimensioni reali debbono essere sui 30 anni luce,
cioé più di ventimila volte le dimensioni del Sistema Solare ! Però le fotografie a lunga posa rivelano che la materia si estende molto di più, anzi, si ritiene possa
coprire tutta la costellazione.
La sua luce è dovuta principalmente alla fluorescenza prodotta dalla radiazione ultravioletta emessa dalle stelle del Trapezio. Con lo spettrografo si notano
alcune righe che dapprima vennero identificate con quelle esistenti sulla Terra e vennero perciò attribuite ad un ipotetico elemento chimico che venne chiamato
"nebulio". In seguito si riconobbe che esse erano emesse da elementi noti (come l'ossigeno, il neon, l'elio, l'azoto) in condizioni non ottenibili sulla Terra. Ad
esempio, la colorazione verde è dovuta a due righe emesse dall'ossigeno due volte ionizzato, sotto condizioni di estrema rarefazione.
Le fotografie a colori mettono in evidenza altre emissioni, nel rosso e nel blu.
Oltre a quanto detto precedentemente sul Trapezio, possiamo aggiungere che, dalla velocità di espansione delle stelle, si deduce che esse debbono essere
molto giovani (in senso astronomico): la loro età potrebbe ridursi ad alcune centinaia di migliaia d'anni. Parecchie potrebbero ancora non aver raggiunto la
stabilità che notiamo nel nostro Sole: sono queste le deboli stelle rossastre, del tipo T Tauri, dette anche "variabili nebulari". Altre stelle presentano
degli improvvisi scoppi e vengono classificate del tipo UV Ceti.
M 43 - NGC 1982 (5h 33,1m; -05° 18'): si trova 8' a nord-est della M 42 / NGC 1976 ed è separata da essa da una regione più oscura. Viene illuminata
da una stella di ottava magnitudine e circonda la variabile nebulare NU ORI.
NGC 1977 (5h 33,0m; -04° 52') si trova mezzo grado a nord della
M 42 ed è illuminata dalla stella 45 Ori di magnitudine 4,7 e dalla 45 Ori;
il suo diametro è di 42' x 26'.
M 42, M 43, NGC 1977 (tutte nebulose) e NGC 1981 (ammasso aperto), assieme alla Iota Orionis, nel loro complesso formano la
"Spada di Orione".
NGC 2024 (5h 39,3m; -01° 53') è una nebulosa diffusa, chiamata anche
Nebulosa Fiamma, dalle dimensioni di 31' x 31' d'arco. E' posta a nord-est di Zeta Orionis, la quale ne disturba l'osservazione.
Barnard 33 (5h 38,7m; -02° 32') è posta poco sotto NGC 2024 ed è la
famosa nebulosa oscura "Testa di cavallo",
il più celebre esempio di nebulosa oscura del cielo, la quale si proietta sopra la nebulosa chiara IC 434, che a forma di filamento scende da nord a sud, forse a partire dalla
stella zeta. Purtroppo, esse possono essere viste nella loro bellezza solamente mediante la ripresa fotografica a lunga posa.
M 78 - NGC 2068 (5h 44,2m; +02° 02') è un'altra nebulosa diffusa, delle
dimensioni di 8' x 6'; appare come una macchiolina sfumata, circa 2°,3 a nord-est di Zeta Orionis. Anch'essa fa parte della vasta nebulosità di orione ed è
illuminata da alcune stelle immerse in essa. La magnitudine integrata è l'ottava.
Nell'immagine grande, la nebulosità circolare che parte da Rigel ed arriva fin sotto Betelgeuse si chiama
Anello di Barnard.
Ammassi Aperti ed altro
NGC 1981 (5h 33,0m; -04° 24') è situato a circa 25' a nord di NGC 1977 ed è un gruppo disperso di stelle di ottava e decima magnitudine.
NGC 2169 (6h 05,7m; +13° 59') è un ammasso aperto, del diametro di 8'. Si notano una decina di stelle più luminose e numerose altre più deboli.
Nella costellazione sono pure presenti alcuni radianti meteorici, che generano "stelle cadenti" (meteore); voglio segnalare in particolare le
Orionidi di ottobre.
Si parla della costellazione di Orione anche nella pagina
http://www.corriere.it/speciali/stelle/orione.shtml curata dal dottor Franco Foresta Martin. Lo ringraziamo per averci linkato le immagini delle nebulose
da questa pagina presente nel sito internet del Corriere della Sera.
L'immagine ha una dimensione di 800 x 557 pixel; a 16.8 milioni di colori, ha una dimensione di 2.5 MB, qui compressa a 144 KB. |