logo 3KB 28/03/2012 Immagine iniziale di
Rolando LIGUSTRI
Ripresa dal
New Mexico (USA)
Sezione
Costellazioni
Costellazione di Scorpio-104 KB
LA COSTELLAZIONE DELLO SCORPIONE (SCORPIO-SCO)
SUPERFICIE: 497 GRADI QUADRATI

Nel disegno potete vedere la costellazione dello Scorpione (SCO-Scorpio), quella che come stella più luminosa ha la rossa Antares, Alfa Scorpii. E' una costellazione zodiacale, nonostante che il Sole ne attraversi solamente una ristretta zona settentrionale e solamente per pochi giorni all'anno (sei). Il resto è posizionato sotto l'eclittica e, quindi, si dovrebbe considerare come una costellazione australe. Nei quasi 500 gradi quadrati si trovano una quindicina di stelle più luminose della magnitudine 3,5, disposte in una figura facile da individuare (e che richiama ovviamente la forma di uno scorpione). Curiosamente nell'antichità le due chele dell'aracnide furono utilizzate per la Bilancia, la costellazione precedente. Antares, l'alfa, segna il "il cuore dello scorpione" ed è chiaramente visibile in ogni immagine di questa pagina come la stella più luminosa e di colore rossastro, tanto che rivaleggia con la luminosità di Marte all'opposizione. Ad ovest di essa si osservano le stelle che delineano la testa (beta, delta e pi), mentre le sue chele anticamente si estendevano sino alla gamma e alla beta della Bilancia (quella settentrionale), ed alla iota e alfa della bilancia (quella meridionale). Dalla parte orientale, la sequenza delle stelle epsilon, mu, zeta, eta, theta, iota, cappa e lambda dà l'idea del corpo e del pungiglione. La Via Lattea attraversa la costellazione tra la tau ed il pungiglione, quindi gran parte di essa, rendendola assai interessante per la presenza di molti oggetti diffusi, osservabili già con un buon binocolo.

I nomi propri delle stelle della costellazione:
Alfa: Antares, dal greco Anti Ares, rivale di Marte (per via del suo colore). I Romani la denominavano Cor Scorpii, il cuore dello scorpione, nome assunto pure dagli Arabi (Kalb-al-Akrab).
Beta: Graffias, dal greco Granchio, oppure Akrab che significa lo Scorpione, o granchio.
Gamma: Giubba, dall'arabo Al-Giabhah, che significa "la fronte", oppure Iklil-al-Akrab che starebbe ad indicare "la corona dello Scorpione". Secondo il Riccioli, il suo nome sarebbe Aakrab Genubi, cioè "la meridionale dello Scorpione".
Zeta: Grafias
Nu: Lesath o Giabbah
Theta: Sargas
Sigma e Tau: Al-Niyat entrambe, anche se la loro origine incerta potrebbe significare "sostegni o ripari del cuore", che è Antares.
Lambda: Sciaula, l'aculeo.

La maggior parte dei dati sono stati tratti dalla rubrica sulle costellazioni curata dal Prof. Bruno Cester sulla rivista l'Astronomia (che ringraziamo).

La Mitologia

Mitologicamente lo Scorpione viene associato al mito di Orione, il Cacciatore; l'animale l'avrebbe punto quando egli stava per raggiungere Diana; per questo motivo si trova nella parte opposta dello Zodiaco. Il Prof. Cester, nella sua rubrica, ipotizza più semplicemente che i popoli antichi avessero associato la disposizione delle stelle con quella dell'animale che somigliava di più ad essa. Ricorda anche che, fino dai tempi di Eratostene, le chele facessero parte della costellazione. Secondo Flammarion, sarebbe stato il sacerdote egiziano Manetone, nel III secolo a.C., a riferire che i sacerdoti avessero tramutato le chele nei due piatti della Bilancia.

Scorpius constellation taken by Rolando Ligustro with IT014 telescope remote system: 253 KB; click on the imge to enlarge at 1000x1544 pixels          

L'immagine di Rolando Ligustri della parte settentrionale della costellazione fu presa il 28 marzo 2012 e il 15 aprile 2012 sostituì quella fotografica di Paolo Beltrame presa 4 agosto 1997. In questa ripresa digitale sono di gran lunga meglio visibili che nella precedente, fatta con pellicola, la stella supergigante rossa di prima magnitudine Antares (in basso a sinistra con la nebulosa IC 4606 attorno a essa), l'ammasso globulare M 4 (in basso a destra), l'ammasso globulare NGC 6144 (più piccolo e posto tra Antares e M 4), le nebulose a riflessione circostanti le stelle 22 Scorpii al centro a sinistra (con LDN 1684, LDN 1677 e LDN 1678), Omicron Scorpii al centro all'estrema destra (con LBN 1106, LBN 1105, LBN 1101, vdB 104), SAO184736 in alto un po' a destra del centro (con la nebulosa LDN 1680) e Rho Ophiuchi in alto (con le nebulose LBN 1111, LDN 1681, LDN 1687, LDN 1685, LDN 1682). Nel campo ripreso ci sono anche varie nubi oscure di polveri. L'immagine fu presa dal New Mexico (USA), mediante il sistema in remoto IT014. Telescopio rifrattore apocromatico da 106 mm di diametro e lunghezza focale di 530 mm (a f/5), CCD Sbig STL11000, tempo d'integrazione di 900 secondi in binning 1x1 in luminanza L e 180 secondi per l'RGB in binning 2x2. IL campo inquadrato è di 155'x233'. Cliccando l'immagine l'aprirete a 1000x1544 pixel.


Le coordinate sono al 1950.00 quelle precise al decimo di minuto d'arco; le altre, ove indicato, sono al 2000.00.

Gli Oggetti Astronomici più interessanti 06

Stelle Doppie (inferiori alla 6a magnitudine)
Alfa - Antares (16h 26,3m; -26° 19') ha una magnitudine di 0,92 ed è la quindicesima stella più luminosa del nostro cielo. Con Betelgeuse è l'unica supergigante rossa così luminosa e, come essa, varia irregolarmente. Ha una compagna di magnitudine 5,4 a soli 3" ad ovest. In riprese fotografiche sensibili allo spettro rosso, l'intero sistema appare avviluppato da una nube, probabilmente di polveri, che riflette la luce delle due stelle.
Beta - Grafias (16h 02,5m; -19° 40') è una sistema multiplo, composta addirittura da cinque stelle! La primaria è formata da una stretta coppia (separata di soli 0",5), con una brillante stella azzurra di m=2,63 ed una secondaria di m=9. Attorno ad esse ruota una stella di magnitudine 4,9, distante 13",6, separabile già con un buon binocolo. La componente luminosa della primaria è a sua volta una doppia spettroscopica, con un periodo di 6,8 giorni e si sostetta che la compagna di magnitudine 4,9 sia a sua volta una doppia.
Sigma (16h 18,1m; -25° 28') è una doppia, con la primaria m=3,1 e la secondaria a 20" di m=8,7. Si trova a 2° nord-ovest da Antares e la primaria, che è una gigante azzurra, è quasi sicuramente a sua volta una doppia spettroscopica, anche se alcune indicazioni fanno sospettare che potrebbe essere addirittura tripla; è pure una variabile a piccola ampiezza.
Csi (16h 01,6m; -11° 14') è un sistema composito: la primaria è di magnitudine 4,2, è una doppia stretta, con componenti di magnitudine 4,8 e 5,1. A 7" est-nord-est dalle due si trova una terza stella arancione. A 4' sud ci sono altre due stelle arancioni, di magnitudine 7,4 e 8,1, separate di 11",4 e che si muovono spazialmente assieme alle altre tre. Formano il sistema Sigma 1999.
Nu (16h 09,1m; -19° 20') è una quadrupla: composta da una doppia coppia facilmente risolvibile, la stella principale è una doppia stretta con le componenti di m=4,6 e 5,8 a 1",0, mentre la seconda coppia è distante 41",2. Essa è formata da due componenti separate di 2",3, rispettivamente di m=7,0 e m=8,1.
2 SCO (15h 50,6m; -25° 11') è una doppia, con la principale azzurra di m=4,8 e la secondaria di magnitudine 7,2 a 2",5 di distanza.
Brs 12 (16h 16,4m; -30° 47") è una binaria con due componenti giallastre a 23",4. La primaria ha una magnitudine di 5,7, mentre la secondaria 7,2.
Mlb 4 (17h 15,5m; -34° 56') è composta da tre stelle, con una coppia di m=6,3 e m=7,1, separate attualmente di 2" e ruotanti con un periodo di 42 anni, ed una terza componente di m=10 separata di 31". E' una stella vicina al Sole, dato che dista solo 20 a.l.
Brs 11 (16h 06,3m; -32° 31') è una doppia con due stelle gialle di m=6,8 e m=7,5, separate di 7",8.

Stelle Variabili (inferiori alla 7a magnitudine)
Sigma (16h 18,1m; -25° 28') oltre che doppia, la stella primaria è una variabile del tipo Beta Canis Majoris, a corto periodo (poco meno di 6 ore) ed a piccola variabilità (oscilla tra la 2,8 e la 2,9).
Mu 1 (16h 48,5m; -37° 58'), fa parte di un largo sistema doppio (346" di distanza addirittura). Si trova a meno di 4° sud della epsilon, con allineamento est-ovest. La sua magnitudine è 3,12, mentre la Mu 2 è di 3,56. La stella venne prima identificata come binaria spettroscopica e poi ad eclisse, con un periodo di 1,44 giorni. La variazioni in eclisse è di sole 0,3 magnitudini durante il minimo primario e la metà durante quello secondario.
RR SCO (16h 53,4m; -30° 30') è una Mireide con un periodo di 280 giorni ed un'escursione di 7,4 magnitudini (tra la 5,0 e la 12,4).
BM (17h 37,7m; -32° 11') è una variabile semiregolare arancione a lungo periodo (di 850 giorni); la magnitudine varia tra 6,0 e 8,1; è membro dell'ammasso aperto M6.
RS SCO (16h 52,0m; -45° 02'), è una variabile gigante rossa del tipo Mira, di magnitudine 6,2 che scende fino alla 13,0a in 320 giorni.
V 636 (17h 19,1m; -45° 34') è una variabile Cefeide gialla, con variazioni tra la 6,3 e la 7,0 in 6,8 giorni.
V 453 (17h 53,0m; -32° 28') è una variabile ad eclisse di magnitudine 6,5; durante il minimo principale scende alla magnitudine 7,0 con un periodo di 12 giorni. A 14" ha una compagna di dodicesima.
RV SCO (16h 55,1m; -33° 32') è una Cefeide gialla, variabile tra le magnitudini 6,7 e 7,4. Appartiene ad un sistema binario, con la compagna di 13a a 6" di distanza.

Ammassi Aperti e Globulari
Questa zona di cielo, attraversata dalla parte centrale della Via Lattea, è ricchissima di ammassi aperti e globulari.
NGC 6093 - M80 (16h 14,1m; -22° 52') fu scoperto da Charles Messier nel 1781: è un'ammasso globulare con una magnitudine totale 7,4 e diametro di 3',3. E' abbastanza piccolo ma molto brillante; lo si individua a poco più di 4° NNW di Antares e non lo si può vedere nell'immagine sopra perchée; poco fuori il margine superiore. Nel 1860 venne scoperta una nova.
NGC 6121 - M4 (16h 20,6m; -26° 24') è un ammasso globulare di magnitudine totale 5,9, con un diametro di 14'. E' uno dei più estesi globulari ed uno dei più vicini: circa 6.000 a.l. Lo si trova a poco più di un grado ad ovest di Antares; lo si può vedere nell'immagine sopra.
NGC 6124 (16h 22,2m; -40° 33') è un ammasso aperto di magnitudine fotografica totale 6,3 ed ha un diametro di 25'; vi si possono contare circa un centinaio di stelle luminose.
NGC 6144 (16h 24,2m; -25° 56') è un ammasso globulare con un diametro di circa 3',3 d'arco e magnitudine totale 9,0. Si trova 10' a NW di Antares ed è visibile nell'immagine elaborata di questa pagina.
NGC 6178 (16h 32,1m; -45° 31') è un ammasso aperto di magnitudine fotografica 7,2 ed ha un diametro di circa 4' d'arco. Si contano una dozzina di stelle sino all'ottava e molte più deboli.
NGC 6192 (16h 36,8m; -43° 17') è un ammasso aperto di magnitudine fotografica 8,5 ed ha un diametro di 7'. E' composto da una dozzina di stelle abbastanza deboli, numero in aumento al crescere del diametro dello strumento.
NGC 6231 (16h 50,6m; -41° 43') è un ammasso aperto con un diametro di 15' e magnitudine totale 6. E' situato mezzo grado a nord della Zeta. E' un soggetto bellissimo ed è composto da 16 stelle con magnitudine compresa tra la quarta e l'ottava, concentrate entro 6', tutte supergiganti azzurre o bianche. E' visibile un centinaio di altre stelle più deboli ed è un peccato che sia così meridionale (quindi difficilmente osservabile). E' un dei più bei ammassi galattici ed è ricco di stelle doppie. La sua distanza viene stimata in 6 mila a.l. e si ritiene sia il nucleo di una più vasta associazione di brillanti stelle azzurre, chiamata Associazione I dello Scorpione, alla quale apparterrebbe pure l'ammasso H12 (vedi altra nota nella pagina). Esso delineerebbe un braccio di spirale della nostra Galassia, più vicino al centro di quello cui apparterrebbe il nostro Sistema Solare. La stella Csi 1 medesima apparterrebbe al complesso. Studi fotografici mostrano che tutto il sistema è inviluppato in materia interstellare.
NGC 6242 (16h 52,2m; -39° 26') è un ammasso aperto, del diametro di 10'; contiene una quarantina di stelle.
H 12 (16h 52,7m; -40° 38') è un ammasso aperto con un diametro di circa 40' ad un grado a NNE di NGC 6231. Contiene circa duecento stelle ad è meno compatto di altri citati nella pagina.
M 62 (16h 58,1m; -30° 03') è sul bordo tra Ofiuco e Scorpione; spesso viene citato negli oggetti di Ofiuco.
NGC 6268 (16h 58,6m; -39° 39') ha un diametro di 11' e vi si possono osservare circa una trentina di stelle sino alla decima e molte altre più deboli.
NGC 6281 (17h 01,4m; -37° 53') è un ammasso aperto con un diametro di 9', situato a 2° est della stella Mu. Le stelle più brillanti sono disposte a rettangolo.
NGC 6322 (17h 14,9m; -42° 53') è un ammasso aperto del diametro di 8' ma piuttosto povero; sono visibili circa una ventina di stelle.
NGC 6388 (16h 32,6m; -44° 43') è un ammasso globulare con magnitudine fotografica 8,7; ha un diametro di 3',4 ed appare come una piccola macchiolina luminosa rotonda in un ricco campo stellare.
NGC 6405 - M6 (16h 36,8m; -32° 11') è un ammasso aperto percettibile ad occhio nudo; ha un diametro di 25' ed una forma rettangolare delineata da una decina di stelle tra la settima e l'ottava magnitudine. Assieme ad M7 (che è circa 3°, 5 a SE) è uno dei più grandi e brillanti ammassi galattici, probabilmente menzionato gi&uagrave; da Tolomeo e da Ulug-Beg. La stella più luminosa, situata nella parte nord-est, è una gigante arancione che si evidenzia tra le altre di colore azzurro o bianco: è la variabile semiregolare BM Sco, menzionata sopra tra le variabili.
NGC 6441 (17h 46,8m; -37° 02') è un ammasso globulare di magnitudine fotografica 8,9 ed ha un diametro di 2',3. Lo si nota a 5' ad est della stella arancione G Sco di terza magnitudine, la quale rende difficile le osservazioni.
NGC 6475 - M7 (17h 50,7m; -34° 48') è un ammasso aperto importante, ben visibile ad occhio nudo come estesa macchia luminosa. Una ventina di stelle tra la quinta e la nona magnitudine, nonché moltissime altre più deboli, si estendono su un diametro di almeno 60'. E' l'oggetto più meridionale che Messier ha incluso nel proprio catalogo. Da studi effettuati si è ricavata una distanza di poco superiore a 800 a.l. e la sua età dev'essere di poco superiore alle Pleiadi.
H 18 (17h 53,0m; -35° 17') è un altro ammasso aperto, situato a circa 40' a SE di M7; la magnitudine fotografica è 8,8 ed il diametro di 15'. Si osservano molte stelle deboli poco sotto una di settima.
NGC 6946 (17h 55,4m; -44° 15') è un ammasso globulare di magnitudine fotografica 10,3 e diametro 2',2. Si trova al confine con la Corona Australe ed è poco condensato.

Curiosità
L'Aggregazione Scorpione - Centauro è formata da un vasto insieme di stelle che hanno tutte delle caratteristiche in comune, le quali sono disperse su una vasta area di cielo, comprendente le costellazioni dello Scorpione, Centauro, Lupo, Croce, Bilancia. E' composto da stelle tutte azzurre o bianche, brillanti ed appartenenti ai primi "tipi spettrali". La sua esistenza fu riconosciuta agli inizi del secolo e da allora è studiato con mezzi diversi; si ritiene che faccia parte del Sistema Locale, cioé dell'insieme di stelle appartenenti al braccio della Galassia al quale appartiene il Sistema Solare. L'associazione si muove tutta insieme in direzione sud-ovest formando una struttura di forma appiattita ed anche inclinata rispetto al piano galattico. Ad essa apparterrebbe pure Antares, che sarebbe l'unica gigante rossa del gruppo. Le principali appartenenti all'associazione sono la beta, la delta, la sigma, la theta e la nu dello Scorpione, la epsilon e l'eta del Centauro, l'alfa, la gamma e la lambda del Lupo, beta Crucis e 48 Librae. L'età delle stelle viene stabilita in 20 milioni d'anni.

Milk Way in Scorpio, with Anatres and M4: 153 KB; click on the image to enlarge

L'immagine quì sopra, che mostra la zona circostante la stella Antares, ha una dimensione di 900x600 pixel a 16,8 milioni di colori, per una memoria di 3,9 MB, quì compressa a 153 KB. A destra della stella più luminosa (Antares) si nota l'ammasso globulare M4, quello grande a destra, mentre quello più piccolo in alto a destra è NGC6144.
La vecchia immagine, con dimensione di 900x574 pixel a 16,8 milioni di colori, per una memoria di 1,5 MB, compressi a 35 KB, la potete vedere cliccando qui. Come appurere immediatamente, non c'è paragone tra questa sopra, ripresa da un cielo abbastanza sgombro da inquinamento luminoso come quello di Sydney (Australia), e questa vecchia immagine linkata ripresa da un pessimo cielo del Friuli.
Dell'immagine quì sopra è disponibile anche una ripresa ad alta risoluzione; per vederla cliccate Antares con M4 e NGC 6144 (2004x1336 pixel; 414 KB), 15,3 MB non compressi. In questa ripresa s'apprezzano meglio tutte le nebulosità e le nubi di polvere che circondano la stella più luminosa dello Scorpione, assieme ai due ammassi globulari ad essa prospetticamente vicini.

Sorpio constellation- 46 KB Sorpio constellation- 46 KB

L'immagine quì sopra a sinistra ha una dimensione di 1024x768 pixel, a 16,8 Milioni di colori, per una memoria di di 4,5 MB, compressa a 46 KB. L'immagine quì sopra a destra ha una dimensione di 1024x1536 pixel, a 16,8 Milioni di colori, per una memoria di di 9 MB, quì compressa a 46 KB. La differenza principale tra le due immagini è il chiaro fondocielo osservabile a destra, dovuto al sempre più diffuso inquinamento luminoso. In entrambe le fotografie la costellazione appare praticamente intera, con ben visibile a sinistra l'intera coda e il pungiglione dell'animale. Se cliccherete le due fotografie le aprirete a piena risoluzione.
Un'altra ripresa dell'intera costellazione la potete vedere cliccando lo Scorpione fotografato da Matteo Mellone (317 KB), ripreso da Bangkok nell'agosto 2012. Da quelle parti la costellazione è altissima in cielo; peccato che le velature nuvolose mascherino le stelle più deboli.

6/15/11 total Moon eclispe at left of Scorpio: 91 KB; click on the image to enlarge

L'immagine quì sopra mostra la Luna in eclisse totale la notte del 15 giugno 2011, con la parte settentrionale della costellazione dello Scorpione visibile alla sua destra. L'immagine ha una dimensione di 900x600 pixel è a 16,8 milioni di colori per una memoria di 5,5 MB, quì compressa a 91 KB. Lo scatto è stato realizzato da Enrico Finotto. Per maggiori informazioni si clicchi l'immagine per accedere alla relatica pagina.

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Pagina caricata in rete: Maggio 1998; ultimo aggiornamento (11º): 13 ottobre 2012