Nelle ultime due settimane dell'ottobre 1999 si è affacciata la possibilità
che una nuova pioggia meteorica possa essere osservata da noi "studiosi" delle meteore.
La possibilità di osservarne una è così bassa che ogni nuovo avviso viene
accolto con entusiasmo da chi studia le "stelle cadenti"; si tenga presente che le condizioni
geometriche dell'evento sono così particolari e difficili da realizzare che è raro già che
esse accadano, poi la probabilità che uno di noi possa essere nella metà notturna della giornata,
abbia il cielo sereno ed infine possa realmente osservarla è veramente bassissima.
Dopo la scoperta della cometa 1999J3, effettuata dal Team Linear nel maggio
1999, ci si accorse che essa, all'atto della scoperta d'una "insignificante" magnitudine 17,
era dotata di un'eccentricità altissima, pari a 0,999366, corrispondente ad un periodo
lunghissimo, stimato inizialmente in 63.000 anni ed in seguito ridotto a 60.475 anni.
(Vedi nota Minor Planet Center n° 35.814)
Si calcolò che essa sarebbe transitata al perielio il 20 settembre 1999, ad una distanza di sole
0,98 U.A. dal Sole e che, la sua intrinsecamente bassa luminosità, l'avrebbe portata alla
magnitudine 7,5 - 8 verso la metà dell'ottobre 1999.
Con un tempo così lungo tra due successivi passaggi, questa cometa, per niente appariscente, ci è completamente sconosciuta per l'emissione di polveri generatrici di meteoroidi. L'unica certezza che abbiamo è che esse impatteranno con l'atmosfera del nostro pianeta alla velocità relativa di 57 km/s, una velocità piuttosto elevata.
L'analisi dei suoi parametri orbitali ha permesso di scoprire anche che essa ha un'orbita tale che il nostro pianeta intersecherà il piano della sua orbita, dalla parte del nodo ascendente, la sera dell'11 novembre 1999, alle ore 19.41 T.U. (coincidenti con le ore 20.41 T.M.E.C.).
L'intersezione sarà però piuttosto vicina al filamento contenente le polveri emesse dalla cometa, distante circa 0,011 U.A., corrispondente a circa 1.650.000 Km. Particolare degno di nota è che attraverseremo il filamento (o i filamenti) dalla parte esterna, quindi in una condizione geometrica tale da non far prevedere tempeste meteoriche, ma invece con una possibile "pioggia".
Nella nota inviata da Joe Rae, e ribadita dai responsabili dell'International Meteor Organisation, si invita ad osservare la zona di cielo vicina alla stella Phecda, Delta UMA, all'incirca alle coordinate A.R.=11h 40m e DECL.=+53°, sia il giorno del massimo (11/11/1999), che il giorno precedente che quello successivo.
L'impegno per fare ciò è molto oneroso, soprattutto considerando
che il radiante è bassissimo sull'orizzonte, per la latitudine di Udine (+46°) a circa 11° sopra
l'orizzonte al momento del picco previsto. Ma, data la possibilità di pioggia meteorica,
prevista all'incirca in una via di mezzo tra l'apparizione delle Giacobinidi del 1985 e quella
del 1993 (con ZHR compreso tra 3.000 - pioggia - e 29.000 - tempesta), vale senz'altro la pena
effettuare l'osservazione, tempo permettendo.
Nelle altre note giuntemi, si analizzano ulteriori casi di sciami meteorici generati da comete
simili alla 1999J3, oppure le produzioni meteoriche di sciami con caratteristiche apparentemente
simili a quelli che dovrebbe generare la Linear. Ma si tiene a ribadire che nessuna situazione
è simile a questo, quindi si deve veramente parlare di un "nuovo caso" da studiare attentamente.
Di seguito vi forniamo una sintesi tradotta dei messaggi che ci sono giunti dall'Internationa Meteor Organisation, la più importante organizzazione mondiale del settore, dopo la prima comunicazione del Sig. Joe Rae.
La situazione riguardo alla probabile apparizione delle "Linearidi" nella
notte del 11 Novembre è molto interessante.
Il momento in cui la Terra passerà più vicino al nodo ascendente della cometa C/1999J3 sarà
alle 2.41 p.m. EST (NdT: ora della costa orientale americana). Sfortunatamente - durante il
giorno per il Nord America, ma nel bel mezzo della notte per l'Europa.
Il radiante per questa probabile apparizione è molto vicino alla stella Phecda, la stella sinistra più bassa nella "ciotola" dell'Orsa Maggiore (non Beta Umi come aveva detto precedentemente Michal Haltuf). Dai miei calcoli, il radiante sarà: Ascensione Retta: 11h 40m, Dec. e Declinazione: +53°.
Così anche per gli europei, il radiante sarà alto soltanto 5 gradi sopra l'orizzonte nord (alla latitudine 40°N) al momento in cui il radiante dovrebbe mostrare il suo massimo !
Tuttavia la separazione tra l'orbita terrestre e quella della cometa genitrice è di poco superiore a 0,011 U.A. (non 0,003 U.A. come detto da Haltuf).
Per quanto riguarda il tipo di attività da aspettarsi, bisogna dire che
nel 1985 le Giacobinidi produssero un outburst di ZHR di 600 - 800 sopra il Giappone, mentre la
Terra attraversava solo 26,5 giorni il nodo della cometa 21P/Giacobini-Zinner.
La distanza tra l'orbita della cometa e la Terra era di 0,033 - tre volte la distanza tra la
Terra e la cometa C/1999J3.
Nel 1993, quando si verificò una grande pioggia di Giacobinidi (ZHR = 3000-29000), i valori erano: 80 giorni e 0,005 U.A.
La Terra stà seguendo la cometa Linear verso il suo nodo ascendente con 39,9 giorni "di ritardo". Quindi, la situazione per le Linearidi è una via di mezzo tra i due casi precedenti.
La differenza principale tra la Giacobini-Zinner e la Linear è che la
Terra intersecò le polveri della cometa "dentro l'orbita della cometa Giacobini-Zinner, mentre
noi dovremmo incontrare le polveri fuori dall'orbita della Linear".
Inoltre la distribuzione delle polveri che circondano la Linear è completamente ignota.
La cometa Giacobini-Zinner ha un ben noto periodo di 6,5 anni ed è stata osservata in varie occasioni, mentre la Linear è stata scoperta solo recentemente ed ha un periodo di circa 63 mila anni.
Tuttavia vorrei invitare tutti gli osservatori di monitorare attentamente il cielo, soprattutto durante le ore prima dell'alba del 11 Novembre 1999 (quando il radiante è alto a Nord-Est), così come la sera dopo.
Sembra che ci sarà un significante outburst sopra l'Asia occidentale e centrale (per noi, dopo la mezzanotte/nelle ore precedenti all'alba del 12 Novembre, tempo locale).
Inoltre sappiamo che la Terra dovrebbe essere nel punto più vicina al nodo ascendente della cometa alle 19,6 T.U. dell'11 Novembre, questo non significa che il massimo non possa verificarsi qualche ore prima o dopo.
Un esempio di ciò si verificò un anno fa con la 1998 Giacobini: il momento previsto secondo cui la Terra avrebbe attraversato il nodo della cometa 21P/Giacobini-Zinner era alle 20.53 T.U. dell'8 Ottobre; ma il massimo della pioggia avvenne alle 13.15 T.U., più di 7,5 ore prima.
Per questo suggerisco che tutti gli interessati stiano in allerta per 24 ore, prima e dopo il previsto attraversamento del nodo: 19,6 T.U. dell'11 Novembre 1999.
Questo potrebbe essere una prova interessante per le Leonidi che avranno il loro massimo un settimana dopo (NdT: il prossimo 18 novembre alle 02.08 T.U.).
Al contrario di quanto esposto sopra, la "sperata" pioggia meteorica non si è verificata; il perché viene imputato alla poca attività della cometa generatrice ed alle perturbazioni gravitazionali dei pianeti le quali disperderebbero velocemente i meteoroidi. Noi del C.AS.T. abbiamo visto un certo numero di meteore provenire dall'ipotetico radiante ma, al contrario di altri osservatori, avevamo sia il radiante sopra l'orizzonte per circa una decina di gradi, sia l'orizzonte completamente libero, che condizioni di visibilità buone.
Il tasso d'emissione è stato piuttosto basso, anche considerate le condizioni
geometriche del punto d'irradiamento, comunque tale da non generare un fenomeno appariscente.
Dalla segnalazione di Rainer Arlt, responsabile della sezione visuale dell'I.M.O., il numero
delle meteore rivelate dal centro radio di Ondrejov (Repubblica Ceca) è stato piuttosto alto,
prodotte da corpi osservati dotati di piccola massa, generatori di scie di ionizzazione
a bassa intensità. L'attività dello sciame si è mantenuta alta dalle 18 alle 03 UT.
Per quanto riguarda i nostri conteggi, li trovate nella pagina della
lista delle notti osservative delle meteore, corrispondenti alle notti del
08-09/11/1999 (totale 31 meteore riportate in 2 cartine),
10-11/11/1999 (totale 70 meteore riportate in 1 cartina) e del
12-13/11/1999 (totale 25 riportate in 2 cartine).
Non tutte le meteore di queste serate sono ovviamente Linearidi, ma il loro numero è in ogni
caso degno di nota. Il Sig. Arlt mi ha riferito che si è stupito del così basso numero di
eventi riportati, anche se le condizioni per la maggior parte dell'Europa del Sud erano tali da
lasciare poche speranze, data la bassissima altezza sull'orizzonte del radiante. Non so se
gli osservatori dell'Europa settentrionale abbiano avuto condizioni meteorologiche avverse, fatto
sta che sono stati pochissimi coloro che hanno riportato conteggi di Linearidi.
Un fatto che ho sottolineato ai responsabili dell'U.A.I. e dell'I.M.O. è quello di aver si conteggiato le meteore riportate come Linearidi (e che potete vedere nelle corrispondenti cartine delle notti osservative disegnate in rosso), ma anche di aver tracciato parecchie meteore provenienti da un ipotetico radiante (chiamato UMA (*)) e posto presso la Alfa Ursae Majoris, il quale non era francamente previsto.
L'attività di questo ipotetico radiante, che non mi pare sia stato evidenziato da nessun'altro, può essere dovuto alla peculiarità delle mie osservazioni: ove possibile, cioè con attività meteorica bassa o media, detto al registratore sia i parametri della meteora (magnitudine, velocità, durata apparizione, ecc.), che il preciso "vettore" della traiettoria. Con attività bassa, cioè con poche meteore per ora (10-20) ne traccio il vettore direttamente sulle cartine gnomoniche (attualmente quelle dell'Osservatorio di Brno), quindi riportando nella maniera più precisa possibile la direzione, il punto d'apparizione e quello di sparizione.
A questo punto, in sede d'elaborazione dei dati, mi è più facile evidenziare
il radiante generatore della meteora (o decidere che non c'è e quindi è una sporadica).
Questo perché, facendo dei test periodici, ho notato che, dettando sul registratore lo sciame
subito ipotizzato per la meteora, tendo spesso a confondere molti sub-radinati o radianti vicini
nel radiante principale presente in quella zona di cielo. E' come se questo radiante a
maggiore attività fagocitasse le meteore prodotte dai radianti vicini; questo accade prevalentemente
se la meteora appare lontano dal radiante e se l'attività del radiante principale è molto alta.
Tracciando invece le meteore sulle cartine, i dati mostrano le vere distribuzioni, quindi i veri
tassi degli specifici ZHR. Nel caso di alti tassi d'osservazione ciò diventa impossibile, per
assicurare un conteggio reale, quindi l'unica soluzione è dettare velocemente e nella maniera più
precisa le posizioni delle singole meteore, assieme ai sui parametri fisici. Nel caso di
piogge o tempeste meteoriche non mi sono ancora posto il problema ! Quella delle Leonidi del
17-18/11/1999 me la sono persa perché sul Friuli-Venezia Giulia (ed in particolare sopra casa
mia) la copertura nuvolosa è stata fenomenale; per 150 minuti ho osservato solo nuvole, nuvole
e nuvole !!! Dal 1995 sarebbe stata la prima vera occasione di osservare una pioggia meteorica.
Con questo non voglio criticare le metodologie correnti, certo è che noto pochi radianti minori nei tabulati che giungono da ogni parte del mondo quando i conteggi si riferiscono alle notti dove sono presenti i grandi sciami. Penso alle Leonidi, Perseidi, Quadrantidi e Geminidi soprattutto; andando alle serate dell'attività di questi sciami vedrete talvolta nelle mie cartine anche sub-radianti, magari attivi solo per quella sera (non è detto che siano fenomeni durevoli nel tempo, magari sono solo addensamenti temporanei, ma sempre reali e con un'attività misurabile).
Ritornando allo sciame in oggetto, esso mi sembrerebbe partire da Delta Ursae Majoris e procedere in circa una settimana verso Gamma Ursae Majoris, mentre lo sciame identificato provvisoriamente con UMA (*) sembrerebbe partire da Alfa Ursae Majoris e tendere verso Cappa Draconis, anche se percorre sulla cartina una "distanza apparente" abbastanza piccola.
Una precisazione che debbo riferire è la seguente: durante le ore osservative,
essendo il radiante bassissimo sull'orizzonte, ho avuto la "sensazione" di notare molte più meteore
di quelle effettivamente riportate nelle tre tabelle osservative che sono presenti
in questo sito (corrispondenti alle tre notti già citate sopra). Ma essendo solo sensazioni,
esse non sono state ovviamente conteggiate; chi è esperto osservatore visuale capirà di che cosa
sto parlando. In base alla magnitudine limite della serata, si sa approssimativamente fino a
quale magnitudine mediamente si riuscirà ad osservare una meteora; però talvolta si ha la
sensazione (specialmente se si è molto concentrati e con un seeing molto buono o ottimo) che
transitino davanti ai nostri occhi meteore troppo deboli da essere coscientemente rilevate, ma
sufficientemente luminose da lasciare una "traccia sublimale" nel nostro cervello.
Spero di aver espresso il concetto che indendevo dire.
Questo fatto mi ha dato la netta sensazione che queste "meteore sublimali" provenissero dal
radiante delle Linearidi; essendo debolissime, esse non possono nè apparire in fotografia e
nemmeno nelle riprese con le all-sky camera. Penso che nemmeno con gli image intensifier si
possano riprendere tutte (ma si riuscirebbe a riprenderle ?) Sono queste le meteore osservate
dall'Osservatorio di Ondrejov, ma non da noi ? Attualmente non ho una risposta da dare ...
Nelle tre serate il numero delle meteore riportate dalle mie osservazioni
è stato rispettivamente:
Sciame | Meteore 8-9, 10-11 e 12-13/11/1999 | Totale meteore |
Linearidi | 1 + 11 + 4 | 16 |
UMA (*) (?) | 2 + 13 + 4 | 19 |
Tauridi Nord | 0 + 0 + 2 | 2 |
Tauridi Sud | 1 + 0 + 1 | 2 |
AND/Bielidi | 1 + 0 + 0 | 1 |
Leonidi | 0 + 1 + 1 | 2 |
Epsilon UMA | 0 + 3 + 1 | 4 |
Alfa DRA (?) | 2 + 5 + 2 | 9 |
CAM 1 (?) | 0 + 3 + 1 | 4 |
CAM 2 (?) | 2 + 0 + 0 | 2 |
UMI (?) | 0 + 4 + 3 | 7 |
Sporadiche | 11 + 27 + 5 | 43 |
Totale Sciami | 31 + 70 + 25 | 126 |
Il numero di 126 meteore in tre notti è abbastanza elevato, ma quello che mi ha incuriosito è riuscire a capire cose fossero le UMA (*), sigla che ricordo viene da me provvisoriamente assegnata per identificare quel radiante. Come si vede dalla tabella, esso ha avuto un'emissione di meteore praticamente identico alle Linearidi, ma secondo una definizione "restrittiva" che gli ho dato: cioé identificavo una meteora come appartenente a quel radiante solamente se essa proveniva da una ristretta area rispetto al "punto centrale" del radiante vero (che è disperso e non puntiforme). Allargando l'area d'emissione del doppio le meteore provenienti da quel radiante diventavano molte di più, non rientrando in questo caso nella categoria sporadiche (ed abbassandone conseguentemente il numero) per aumentare dello stesso valore il totale delle UMA (*).
Nel caso ricercatori molto più esperti di me volessero studiare il problema, potrebbero analizzare meglio i dati e trarre una risposta forse diversa dalla mia; sarei ben lieto di poter dare tutte le informazioni in mio possesso.
Il numero dei radianti ufficiali attivi è di 6, mentre i radianti possibili (ai quali ho assegnato un'identificazione provvisoria) è di 5, cioé quelli contrassegnati con (?). Alcuni di essi li avevo già rilevati nel 1998, le cui osservazioni principali sono state quelle della notte del 17-18/11/1998, concomitante col massimo delle Leonidi. Qui sono riapparsi quelli identificati con CAM 1 e CAM 2, mentre il già citato UMA (*), assieme a Alfa DRA e UMI l'anno scorso non li avevo notati (ma nella notte del 17-18 novembre potrebbero non essere stati più attivi).
Tabella riepilogativa delle meteore osservate la notte del 10-11 novembre
1999; le meteore sono divise per distribuzione in magnitudine per ogni sciame (identificati
tramite la legenda dei colori).
In conclusione l'osservazione delle tre notti è stata senz'altro utile, sia per osservare lo sciame delle Linearidi, che per tracciare gli altri ufficiali; mi ha ripagato del pungente freddo e delle tante ore di sonno perse anche l'aver notato "radianti" ipotetici, che potrebbero essere stati solamente degli addensamenti temporanei di materiale, ma che (nel caso) delle CAM 1 & 2 si sono manifestati non lontano dalla posizione assunta nel 1998.
Ciò mi spingerà senz'altro (tempo permettendo !) a riosservare la zona nello stesso periodo sia nel 2000 che negli anni seguenti, in modo da smentire o confermare la loro esistenza.
Nota del 13 novembre 2000: quest'anno mi sono
ripromesso di seguire tutti gli sciami "minori" possibili, in modo da ricavare il maggior numero
di dati sulla loro attività e vedere quanti di essi si sarebbero presentati attivi. Purtroppo
il clima del Friuli-Venezia Giulia spesso frusta i miei propositi, proponendo invece una
settimana consecutiva di maltempo (e se si limitasse al solo maltempo sarebbe già bene!)
Quest'anno ho potuto osservare le Linearidi solamente per una notte, quella del
10-11 novembre, in quanto tutte
le altre sono state nuvolose. La prima cosa che ho notato è stata un'attività meteorica bassa
numericamente, dovuta sia all'altezza della zona osservata rispetto all'orizzonte (all'inizio
la coda dell'Orsa Maggiore era praticamente radente l'orizzonte) che al maggiore inquinamento
luminoso della mia zona rispetto agli anni scorsi. Ma, nonostante tutto, ho rilevato alcune
meteore che provenivano dagli stessi punti del 1999; in particolare le Linearidi, ma pure quelle
designate UMA* e Alpha DRA, come pure le Epsilon UMA (uno sciame presente nei tabulati UAI).
Le condizioni osservative progressivamente miglioravano, con l'alzarsi dell'Orsa Maggiore rispetto
all'orizzonte, ma alle 00:15 TU ho dovuto sospendere per stanchezza (anche considerando che la
mattina seguente avrei dovuto riprendere il lavoro meno di sei ore dopo).
Comunque, durante le due ore e un quarto d'osservazione effettiva ho visto:
9 LINEARIDI, 3 EPSILON UMA, 3 UMA*, 3 ALPHA DRA* e 12 SPORADICHE, su un TOTALE di 30 meteore.
Confrontando la stessa notte del 1999, allora avevo visto 11 LINEARDIDI, 13 UMA*, 5 Alpha DRA*,
3 Epsilon UMA, oltre che altre meteore. Il numero delle Linearidi è simile a quello dell'anno
precedente, come per le Alpha DRA* e le Epsilon UMA, mentre sono decisamente minori le UMA*.
Se dovessi fare un'illazione su questi pochi dati, direi che le Linearidi potrebbero essere le
meteore generate regolamente dall'emissione cometaria, mentre le UMA* potrebbero essere un secondo
radiante ma "anomalo", forse emesso dalla stessa cometa e che nel giro di pochissimi anni si
esaurisce.
Un po' com'è accaduto con le Perseidi e il picco anomalo delle Perseidi dal 1994 (anno del
ritorno al perielio della cometa genitrice) ad oggi: ormai il picco anomalo è quasi scomparso.
A questo punto è d'obbligo riosservare il radiante il prossimo anno e vedere cosa produce. Se
si manterrà stabile, allora dovrebbe venire inserito nelle liste ufficiali, mentre se non
produrrà nulla tenerlo in aspettativa di conferma. Ma dato il nullo interesse che ha ricevuto
quest'anno, dopo il fracasso dell'anno scorso, temo che esso rimarrà un radiante per "pochi
intimi". Amaramente devo constatare che sempre di più si osservano i radianti "maggiori", quelli
che danno soddisfazioni con centinaia di meteore osservate in una notte, mentre si trascurano
quelli minori che producono qualche decina di meteore per notte (o addirittura in alcuni casi
poche meteore per notte).