L'IMMAGINE DEL BOLIDE
Ripresa da Maurizio Eltri del Circolo Astrofili Veneziani.
Località della ripresa: Venezia Lido - obiettivo: 24 mm. a f/2,8 - pellicola Kodak 400 ISO.
Immagine di 534 x 470 pixel; 16,7 milioni di colori; occupa 752 KB (compressi a 31 KB).
TRAIETTORIA DEL BOLIDE OSSERVATA DAL C.AS.T.
Dimensioni della cartina: 454 X 666 PIXEL (CIRCA 38 KB).
RAPPORTO TECNICO SUL BOLIDE DELLE 21:49 T.U.
Nella notte tra il 12 e 13 agosto 1998, si è verificato un fenomeno
astronomico di "poco" conto, per la sua influenza sul nostro pianeta, ma di altissima
spettacolarità.
Mi riferisco alla meteora eccezionale (detta bolide) avvistata da decine di migliaia di persone
in gran parte dell'Italia e che ha avuto i membri del C.AS.T. - Circolo Astrofili Talmassons,
quali spettatori privilegiati.
Per bolide s'intende un corpo (meteoroide) entrante nell'atmosfera dallo
spazio interplanetario, il quale raggiunga una luminosità pari o inferiore alla magnitudine -6
(circa il doppio della massima luminosità del pianeta Venere). Ci si ricordi che gli antichi
greci identificarono le stelle più luminose con la magnitudine zero, mentre quelle più deboli
con la sesta, quindi la scala è contraria.
Il corpo in entrata diventa una meteora se si disintegra completamente nell'atmosfera, generando
il fenomeno conosciuto popolarmente come "stella cadente", mentre diventa un meteorite se
raggiunge il suolo.
Nel caso del fenomeno a cui abbiamo assistito la notte del 12 agosto, il meteoroide è stato avvistato da noi e dai colleghi di Farra d'Isonzo (Go) praticamente allo zenith, cioè sulla nostra verticale, mentre da diverse angolazioni è stato avvistato in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Lazio, Marche e Puglia, da quanto appreso dalla diretta radiofonica di Radio 1 (Rai) alla quale abbiamo partecipato.
Il C.AS.T., nel momento dell'apparizione del bolide, stava effettuando
una delle manifestazioni "la Notte delle Stelle Cadenti", quale
Delegato Territoriale dell'Unione Astrofili Italiani, abbinata alla nostra consueta
"Le Lacrime di San Lorenzo"; ci trovavamo in località Sant'Antonio,
a Talmassons (Ud), dove erano presenti in quel momento 500 persone.
Non è facile raccontare, a chi non ha assistito al fenomeno, che cosa si sia provato nei sei -
sette secondi dell'apparizione. L'esperienza è stata in ciascuno di noi soggettiva e quindi ognuno
ha provato emozioni diverse, in base alla propria conoscenza del fenomeno, al grado d'attenzione
che gli ha prestato, alla sua familiarità con fenomeni improvvisi, non prevedibili e irripetibili.
Non escludo che taluni possono aver provato persino una paura di atavica origine.
Personalmente ho avuto una grande emozione dato che mai, in trent'anni di osservazioni, ho potuto
assistere a qualcosa di simile, se si eccettua forse l'osservazione in condizioni di trasparenza
eccellente del cielo delle comete Hale-Bopp (il 6 aprile 1997) e Hyakutake 2 (il 27 marzo 1996).
Negli anni trascorsi da semplice appassionato, nel 1976 (mi pare) osservai un bolide di magnitudine
-8 / -9, brillante quasi come la luna al primo quarto (-10) mentre, da quando sono socio del
C.AS.T. ed opero nella sezione meteore, ho osservato circa una decina di bolidi di magnitudine
compresa tra la -4 e la -7 e quattro meteore doppie, cioè due meteore che appaiono
contemporaneamente, generate dalla frammentazione del corpo originario (fatto raro).
Alle ore 21:49 T.U. della sera del 12 agosto scorso il primo indizio, che
mi ha fatto capire che stavo assistendo ad un fenomeno eccezionale, è stato quello di vedere
improvvisamente rischiararsi la notte di un colore prima azzurro e poi verdazzurro, unito al
fatto che stavo osservando un'ombra evidentissima.
Tra i fenomeni celesti solo il Sole e la Luna generano un'ombra molto evidente, ma con
un'illuminazione di colore giallo e bianco rispettivamente.
Come gli altri soci esperti ho subito compreso che poteva trattarsi solo di una meteora
eccezionale, talmente brillante da stimare la sua luminosità, in maniera indiretta ed in base
all'ombra proiettata, almeno paragonabile alla luce emessa dalla Luna piena (magnitudine -13).
Avvertita la direzione di provenienza del fenomeno, ognuno di noi ha
levato lo sguardo; io ho iniziato ad osservare direttamente il bolide circa un secondo dopo
l'inizio, quindi l'ho avvistato quando stava uscendo dalla costellazione della Freccia ed
iniziava ad attraversare quella del Cigno.
Gli altri soci del C.AS.T. mi hanno successivamente riferito che esso è
apparso di colore bianco nell'Aquila, presso la stella più luminosa (Altair).
Il corpo, stimato a posteriori grande almeno 35 - 40 cm., ha iniziato ad emettere luce ed a
brillare nell'atmosfera a circa 130 km. d'altezza, nel punto dell'Aquila ove è apparsa.
Transitando nelle costellazioni dell'Aquila, della Freccia e del Cigno, l'oggetto ha creato
davanti a se un'onda d'urto, dovuta alla fortissima compressione dell'aria, la quale ha
riscaldato gli atomi dell'oggetto fino a ionizzarli (liberando elettroni dall'atomo) ed a
produrre la conseguente scia luminosa.
Esso ha prodotto una palla di "fuoco" che lo ha circondato, conseguenza
dell'enorme riscaldamento a cui è stata sottoposta la superficie della meteora, e creando un
brillante "globo luminoso", grande apparentemente quasi il doppio della Luna piena,
corrispondente (a 100 km. d'altezza) in una larghezza effettiva del globo luminoso di 1-2 km!
Osservandolo attentamente sono riuscito a distinguere il nucleo, cioè la vera meteora,
brillantissimo (di magnitudine -17 / -18 almeno), situato al centro della sfera di plasma.
Ho tenuto sotto controllo il nucleo per evidenziare eventuali frammentazioni dello stesso,
quando avrebbe incontrato gli strati più densi dell'atmosfera.
Mano a mano che il bolide transitava attraverso le costellazioni (Cigno,
Cefeo, Drago, Orsa Maggiore), e s'insinuava sempre più in profondità nell'atmosfera, la palla di
plasma si è ridotta di diametro e si è formata una chioma di plasma a forma di goccia, iniziando
a mostrare una coda fusiforme dietro la parte più luminosa (osservata da Virginio Savani).
A questo punto la colorazione azzurro - verdastra è diventata arancione ed infine rossa.
La meteora ha terminato la sua "corsa" quasi sette secondi dopo, nella bassa atmosfera, ad
un'altezza che alcuni astronomi triestini hanno stimato di circa 55 km.
L'opinione prevalente tra gli astrofili era che il corpo si fosse
completamente disintegrato, ma un osservatore a Moggio Udinese in Carnia, il nostro socio
Marco Candotti, ci ha riferito di averlo osservato, vedendolo prima illuminare le nubi basse da
sopra, poi bucarle ed illuminarle da sotto !
Avrebbe visto spegnersi il bolide prima che raggiungesse il suolo, ormai ridotto ad un "lumicino",
stimando la sua estinzione al massimo a 2 km. dal suolo. Peccato non sia caduta al suolo una
meteorite; nella nostra regione, sarebbe stata la seconda in cento anni.
A questo punto viene naturale chiedersi se il corpo fosse isolato
(sporadico) oppure se appartenesse ad uno sciame meteorico, cioè fosse uno delle innumerevoli
particelle perse dalle comete durante il loro moto nel sistema solare le quali, quando la Terra
le interseca nella sua orbita di rivoluzione attorno al Sole, precipitano nell'atmosfera
generando le stelle cadenti.
Ad oggi ho ricostruito la posizione dei radianti dei vari sciami meteorici attivi ma,
contrariamente a quanto affermato da altri, non ho trovato uno sciame che soddisfi i requisiti
posizionali alla data del 12 agosto.
I primi ad essere indagati sono stati quelli più vicini per posizione, cioè le Alfa Capricornidi
(che sono attive dal 16 luglio al 29 agosto ed hanno il massimo il 1 agosto), le Iota Aquaridi
Nord (attive dal 10 agosto al 10 settembre, con massimo il 26 agosto) e le Iota Aquaridi sud
(attive dal 15 luglio al 25 agosto, con massimo il 4 agosto).
Ho provato a cercare nel catalogo dell'Unione Astrofili Italiani ed in quello dell'International
Meteor Organisation, senza trovare un radiante posizionato in quella direzione alla data in
oggetto.
Pertanto l'unica conclusione che al momento posso trarre è che il bolide
apparso sia una grossa meteora sporadica, giunta ad incrociare casualmente l'orbita terrestre;
sto però lavorando all'ipotesi che altri oggetti possano essere associati a questo bolide.
Il fenomeno descritto è raro nell'entità luminosa, ma non nella sua apparizione; altri bei
bolidi erano apparsi nella nostra regione, precisamente
venerdì 7 agosto (di giorno) e
domenica 9 agosto. Il bolide di venerdì 7 venne osservato da Giulio
Dissegna da Viscone (comune di Chiopris-Viscone - Udine) e stimato di magnitudine
abbastanza bassa (cioé luminoso), in quanto osservato di giorno.
L'altro, quello di domenica 9, venne osservato da quattro persone:
Marco Candotti, socio del C.AS.T., di Trivignano Udinese (da Campiolo
di Moggio Udinese - Udine);
Rinaldo Beltrame, socio del C.AS.T., dalla propria casa a Mortegliano
(Udine);
Giannino Bernobich da Staranzano (Gorizia) mentre stava effettuando
fotografie meteoriche;
da un osservatore anonimo da Moggio Udinese (Udine): osservazione
riferita dall'astrofilo locale Ivano Lorigiolla (su segnalazione da parte mia).
Nei links collegati vengono riportati estremi osservativi delle stesse.
Nel caso che a qualcuno di voi capiti in futuro d'osservare un nuovo
oggetto luminoso, i parametri da memorizzare ( e poi trascrivere su un foglio) sono:
punto d'apparizione e di sparizione (evidenziando le stelle presso le quali è avvenuto o i
riferimenti terrestri che li possano indicare, per ricavare la direzione e l'altezza sull'orizzonte);
l'ora del fenomeno (precisa almeno al minuto);
la luminosità del fenomeno, stimando la magnitudine indirettamente in base alla visibilità
dell'ombra proiettata nel caso fosse luminoso come la Luna piena (-13), la Luna al primo quarto
(-10) o inferiore (in base alla luminosità lunare corrispondente a partire dalla Luna nuova);
il diametro ed i colori che il bolide assume, sia per la parte luminosa che per la coda
eventuale;
la durata del fenomeno (precisa, se possibile, al mezzo secondo) e dell'eventuale persistenza
della coda;
se la coda ha luminosità regolare oppure se si sono prodotti lampi, condensazioni e/o fumo;
la velocità apparente del transito (velocissima, veloce, media, lenta, lentissima);
eventuali rumori avvertiti durante e dopo il passaggio, tenendo conto del tempo di propagazione
del suono (bang supersonico, sibilo o altro).
I dati tecnici osservativi del bolide del 12 agosto 1998 sono:
ora fenomeno: 21:49 e circa 30 secondi Tempo Universale (23:49 ora legale)
punto apparizione - A.R.: 20h 14m ; Declinazione: +08° 49' (coordinate al 2000.00)
punto sparizione - A.R.: 10h 02m ; Declinazione: +84° 45' (coordinate al 2000.00)
magnitudine stimata - chioma: -15 ; nucleo: -18 / -19 (di colore bianco abbacinante).
durata fenomeno: almeno 6 secondi (misure dall'Emilia Romagna con telecamera danno 6,8
secondi).
velocità apparente: LL (lentissima).
colore in sequenza: bianco, azzurro sfolgorante, azzurro - verdastro, arancione, rosso.
coda: presso Gamma Cygni la sfera di plasma aveva un diametro di circa 1°, la quale
successivamente è diventata fusiforme.
fenomeni acustici: durante il passaggio non si è avvertito nessun suono;
circa una ventina di secondi dopo alcuni hanno avvertito dei "botti" sordi, simili a quelli
prodotti dai razzi antigrandine, mentre circa due minuti dopo (circa quattro minuti dopo
da Lignano Sabbiadoro - Ud - e quattro e mezzo da Mestre - Ve) si è avvertito un suono sordo,
simile al rombo di un temporale lontano.
sciame associato: per ora nessuno, quindi ad ora risulta un oggetto sporadico.