logo 30/04/2009 Immagine di Mauro ZORZENON,
Marco RUSSIANI e Mauro NARDUZZI
Ripresa dal deserto
del Kalahari (Namibia)
Sezione
Nebulose
Nebulosa Impronta di Gatto: 159 KB; click the image to enlarge
NEBULOSA IMPRONTA DI GATTO (NGC 6334) (IN ALTO A DESTRA)
DESIGNAZIONI ALTERNATIVE: LBN 350; CED 183C; ESO 392-EN 009; Sharpless 8; RCW 127; Gum 64
Ascensione retta: 17h 19m 58s; declinazione: -35° 57' 47" (J2000.0)
Dimensione asse maggiore: 60'; dimensione asse minore: 50'; magnitudine: 8,0
Descrizione: F, faint, diffused
NEBULOSA NGC 6357 (IN BASSO A SINISTRA)
DESIGNAZIONI ALTERNATIVE: Sharpless 11; RCW 131; Gum 66
Ascensione retta: 17h 24,6m; declinazione: -34° 10' (J2000.0)
Dimensione asse maggiore: 50'; dimensione asse minore: 40'
Descrizione: F, faint, diffused
Distanza: circa 8 mila anni luce
AMMASSO APERTO PISMIS 24 (IN NGC 6357)
Ascensione retta: 17h 25m 24s; declinazione: -34° 24' 00" (J2000.0)
Dimensione asse maggiore: 4'; stella pił brillante: 10 magnitudine
Distanza: circa 2100 anni luce

Durante il loro viaggio nell'Africa del Sud, dal deserto del Kalahari in Namibia Mauro Zorzenon, Marco Russiani e Mauro Narduzzi ripresero questa fotografia della nebulosa a emissione Impronta di Gatto (NGC 6334). La qualità e trasparenza del cielo namibiano è sicuramente molto migliore di quella del cielo lignanese, anche se l'inquinamento luminoso della città marina ne ha condizionato pesantemente (assieme alle velature nuvolose) il risultato finale. Il confronto tra questa immagine e quella presa da Francesco Scarpa mi serve per sottolineare quale sia la differenza tra un ottimo cielo e un cielo mediocre (o al momento addirittura pessimo), per quanto bravo sia il fotografo e buona la sua strumentazione. E per avere un cielo ottimo non solo le condizioni climatiche devono essere molto buone, ma l'inquinamento luminoso dev'essere assente o, per lo meno, molto basso.

NGC 6334 (chiamata in inglese "Cat's Paw Nebula" o "Bear Claw Nebula") è situata nello Scorpione, nella zona della costellazione a prosecuzione del pungiglione dell'animale. Scoperta nel 1837, fu osservata da John Herschel dal Capo di Buona Speranza (Cape of Good Hope) in Sudafrica. Essa dista dal Sistema Solare circa 5.500 anni e il suo grado di diametro (60'x50') fa capire quanto sia enorme la dimensione reale di questa nebulosa. Il tipico colore rossastro è dovuto dall'emissione luminosa del gran numero di atomi di idrogeno ionizzato. Le stelle che essa contiene hanno circa una decina di masse solari e si sono formate da qualche milione di anni.

La nebulosa in basso a sinistra (NGC 6357) talvolta viene associata all'altra chiamandole genericamente "impronte di gatto", mentre nei cataloghi la vera nebulosa "impronta di gatto" (al singolare) sarebbe la sola NGC 6334. NGC 6357 è anch'essa una nebulosa a emissione e si trova a poco più di tre gradi a nord-est da Shaula (lambda Scorpii), la stella di magnitudine 1,63 e spettro B3 che identifica il pungiglione dello scoprpione, la quale è vicina a Lesath (Upsilon Scorpii) di magnitudine 2,63 e spettro B3: queste due sono le stelle più luminose dell'area celeste e punto dal quale partire per cercare le due nebulose. Le due nebulose sono un complesso di gas, nebulose oscure, stelle ancora in formazione e stelle appena accesesi nella fusione termonucleare dell'idrogeno. L'intricata forma soprattutto di NGC 6357 è causata dalle complesse interazioni tra i venti interstellari, la pressione di radiazione, i campi magnitici e la gravità generati dalle neonate stelle che dominano in questa regione. La nebulosa s'estende per circa 400 anni luce e si trova a circa 8.000 anni luce di distanza da noi.

Su NGC 6357 si nota pure un ammasso aperto molto compatto, del diametro di 4' d'arco, designato come Pismis 24 e distante circa 2100 anni luce, con stelle d'età di circa un milione d'anni. Lo potete vedere nella parte alta della nebulosa, sopra l'ultima stella a sinistra dell'arco di stelle più luminoso che si sovrappongono alla grande nube d'idrogeno ionizzato. Quest'ammasso ospita al suo interno alcune delle stelle più massicce che siano mai state scoperte. In particolare la stella supergigante Pismis 24-1 potrebbe avere addirittura una massa di 300 (masse solari), suddivisa tra le sue due componenti.
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Telescopio rifrattore: Takahashi FS 60C; diametro: 60mm; lunghezza focale: 380mm
Digicam: Canon EOS 30D (modificata Baader per l'astronomia)
Sensibilità equivalente: 800 ISO
Tempo d'integrazione: somma di 17 esposizioni da 300 secondi (6 minuti) ciascuna

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Copyright © 2009 di Lucio Furlanetto (testo) e di Mauro Zorzenon-Marco Russiani-Mauro Narduzzi (immagine)
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Pagina caricata in rete: 18 maggio 2009; ultimo aggiornamento (2º): 20 maggio 2009