NOTIZIARIO
ANNO VI - NUMERO 17
2° TRIMESTRE 1998
IL CIELO ESTIVO
A metà giugno il Sole tramonta verso le 21, per cui il cielo diventerà
veramente buio solo dopo le 22.30.
Osservando verso l'orizzonte ovest potremo vedere le costellazioni primaverili, come la Vergine
o il Leone approssimarsi al tramonto.
A quest'ora una stella domina verso sud: è Arturo, la più brillante
del Bovaro (Bootes).
E' una gigante rossa, riconoscibile dalla tinta calda che ci mostra,
meglio apprezzabile con uno strumento.
Pochi gradi ad est notiamo una serie di stelle disposte come una
collana: è la Corona Boreale, con la splendente Gemma che fa la parte del
diamante.
Ancora più ad est, meglio osservabile in luglio, c'è Ercole: non è una costellazione
vistosa, ma con un binocolo si potrà notare un batuffolo luminoso, che al telescopio rivela
essere M 13, uno dei più grossi ammassi globulari.
Uno sguardo attento diretto alcuni gradi a nord mostrerà anche M 92,
un altro globulare, più piccolo del precedente.
A sud dI Ercole c'é Ofiuco, grande e debole costellazione, che da cieli scuri dà grande
soddisfazione osservativa per la presenza di parecchi globulari visibili già al binocolo.
Ad est ed a ovest di Ofiuco si trova la costellazione del Serpente,
divisa in due tronconi; nella parte ovest, sotto la Corona Boreale, c'è M 5, uno dei
globulari più facili da osservare.
Immediatamente sotto Ofiuco, rasente l'orizzonte, c'è lo
Scorpione, la cui figura è marcata dalla luminosità delle sue stelle.
La più luminosa è Antares, una supergigante rossa che
in realtà ha un diametro 400 volte quello del nostro Sole !
Nelle sue vicinanze, armati di binocolo, si può osservare il globulare
M 4.
Da un cielo abbastanza buio si potrà notare la Via Lattea, che
sorge a nordest e tramonta a sud. Parecchie costellazioni ne sono attraversate e di conseguenza
sono ricche di oggetti non stellari.
A est dello Scorpione troviamo il Sagittario, che passa in
meridiano a mezzanotte in luglio ed alle dieci in agosto.
Qui la concentrazione di nebulose è grande: con un binocolo si possono osservare
M8, la
Laguna,
allungata per oltre un grado; poco sopra c'é la piccola
Trifida (M 20),
che al telescopio mostra delle bande di polvere che la dividono in tre parti.
La costellazione ha la forma di una teiera ed al suo interno possiamo notare altri globulari,
ma il più grosso , M 22, si trova solo pochi gradi ad est delle due nebulose.
Salendo verso l'alto notiamo una coppia di nebulose nello stesso campo:
si tratta dell'Omega
(M 17) e dell'Aquila
(M 16), la prima più concentrata e luminosa, la seconda più dispersa, ma con un ammasso
aperto al suo interno.
Fotografia della nebulosa Omega nel Sagittario; immagine di Rolando Ligustri. |
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Più in alto ancora attraversiamo il Serpente ed entriamo nello Scudo,
dove la Via Lattea è veramente luminosa; un binocolo ci mostrerà senza fatica M 11,
un brillante ammasso aperto, molto compatto anche al telescopio.
Saliamo ancora e troviamo una stella molto splendente: è Altair, nell'Aquila.
Intorno alla mezzanotte, a fine luglio, osserviamo lo zenit: una stella
azzurra sembra che domini tutte le altre; è Vega, l'alfa della Lira.
In questa costellazione un telescopio mostrerà
M 57,
una nebulosa planetaria (per aspetto e dimensioni sembra un pianeta, con la differenza
che è molto più debole, oltre che per il fatto che è composta di gas rarefatto).
Fotografia della nebulosa planetaria
M 57 nella Lira; immagine di Marco Cosmacini. |
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Più ad est c'è il
Cigno,
con la carattristica forma a croce che evidenzia il corpo dell'uccello.
La stella più luminosa è Deneb, una lontana
supergigante blu con temperatura superficiale di 50.000 K.
Prendendo Vega, Deneb e Altair, otteniamo la figura chiamata
"triangolo estivo", per la sua riconoscibilità; in pratica potremo vederle da giugno
(all'orizzonte est) fino a ottobre inoltrato (all'orizzonte ovest).
In mezzo ci sono costellazioni minori come la Freccia e la Volpetta, che contiene
una nebulosa ben visibile al binocolo,
M 27.
La Via Lattea passa attraverso il Cigno, dove ci sono parecchie nebulose
visibili da cieli ottimi o in fotografia: la
Nord America
e la Velo sono le
più luminose della zona.
Proseguendo verso la Stella Polare c'è il Cefeo, con
la forma di una casetta e ancora più in là si arriva a
Cassiopea, riconoscibile
dalla caratteristica forma a W o M a seconda del mese dell'anno. Tutta la zona contiene vari ammassi aperti.
Paolo Beltrame (testo adattato da Lucio Furlanetto)