Quinta immagine dell'asteroide (4) Vesta, in quella sera di magnitudine 5,8, un corpo di 525 km di diametro che si trova nella fascia principale degli asteroidi, nella zona compresa tra Marte e Giove. Scoperto a Brema (Germania) dall'astronomo Olbers, famoso per aver evidenziato il paradosso che oggi porta il suo nome ("Perché il cielo di notte è buio?"), la notte del 29 marzo 1807, ha un periodo orbitale di 3,63 anni, corrispondenti a circa 1326 giorni).
Qui fu inquadrato dal socio Rolando Ligustri un mese dopo la ripresa di Fabrizio Romanello fatta dal Monte Matajur. Nel frattempo la luminosità dell'oggetto era scesa dalla 5,6 alla 5,8.

Ecco come si presentava il campo al momento della ripresa. Le stelle sono indicate con cerchi più o meno grandi, colorati a seconda dello spettro dell'oggetto, mentre gli asteroidi sono evidenziati con croci gialle. Da notare che, vicino alla stella 465 (GSC 5625 465) si trovava l'asteroide 25891, di magnitudine 17,3, troppo alta per venire rivelato con una posa di un solo secondo in luminanza. Una curiosità: se prendete la distanza esistente al momento della ripresa tra Vesta e la stella 1115, il moto dell'asteroide l'ha portato vicinissimo alla stella mezzora dopo, mentre un'ora dopo lo "scatto" esso si trovava già dalla parte opposta rispetto alla stella per una distanza analoga a quella qui evidenziata. Cliccando l'immagine l'ingrandirete a 1267 x 845 pixel.

Nel sito ci sono altre immagini: quelle di Francesco Scarpa, Stefano Codutti e Fabrizio Romanello.

L'immagine ha una dimensione di 1086 x 724 pixel; è a 16,8 milioni di colori ed occupa 4,5 MB, qui compressi a 106 KB.

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Pagina caricata in rete: 28 luglio 2007; ultimo aggiornamento: 28 luglio 2007