In molte pagine del sito internet del CAST ho detto che le diverse tecniche di ripresa possono mostrare lo stesso oggetto in maniera alquanto difforme; una fotografia, a seconda della marca della pellicola, è più sensibile al rosso che al blu, ma alcune sono sensibili anche al verde, altre riescono a impressionare discretamente il blu (oltre al rosso e giallo-verde). I ccd sono più sensibili al rosso, dove la loro efficienza supera il 50% in quelli di qualche anno fa e il 75-85% nelle macchine recenti; ma dove essi sono "forti" è la banda IR, al punto che spesso si devono utilizzare filtri per non saturare le riprese con ccd senza anti-blooming. Discorso analogo vale per le riprese planetarie con le webcam, dove è prassi utilizzare il filtro anti-IR perché la parte di banda oltre il rosso che attraversa l'atmosfera non sia registrata.

Al nostro Paolo Beltrame è venuta l'idea di confrontare diverse inquadrature di Giove della sera del 30 aprile 2005, prese più o meno fra le ore 22:20 e le 22:30 T.U. in modo da mostrare come appariva nella sua ripresa, in quella di Enrico Perissinotto e nel disegno di Francesco Scarpa. Il risultato del confronto è impressionante e dimostra ampiamente che, per ottenere risultati altamente qualitativi, bisogna sapere cosa si sta riprendendo, come e con quale strumentazione.

Una curiosità: al centro c'è il disegno di Francesco Scarpa; confrontandolo con le due riprese fatte ultizzando le webcam noterete quanto accurato e ricco di dettagli sia ogni suo lavoro. Ora capite perché lo chiamiamo la "webcam umana"!!! Un occhio esperto e allenato può ricavare dettagli anche non rilevati da una webcam, soprattutto se osserva tramite un ottimo telescopio e, soprattutto, da un sito con un ottimo cielo buio (privo cioé di inquinamento luminoso).

Quest'immagine ha una dimensione di 776 x 481 pixel, è a 16,8 milioni di colori; occupa 2,1 MB, qui compressi a 42 KB.