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Il ritorno dei pianeti (28 agosto 2000)

(I numeri tra parentesi si riferiscono a note scientifiche poste in fondo al comunicato)

Un'interessante congiunzione prevista il prossimo 19 settembre.
Finalmente, dopo la loro totale assenza durante il periodo estivo, i pianeti più brillanti si stanno rendendo nuovamente visibili: Venere al tramonto, mentre Giove e Saturno in seconda serata.
Consigliamo tutti, non esperti compresi, di cercare questi ultimi due pianeti luminosi osservando verso est la notte del 19 settembre dopo le undici: Giove e Saturno saranno vicinissimi alla Luna calante (vedi mappa all'indirizzo http://www.uai.it/scis/com/com18_cmappa.htm).

Il 19 settembre avrà infatti luogo una congiunzione che vedrà concentrati, nella costellazione del Toro, la Luna, Giove e Saturno. Lo spettacolo sarà completato dalla costellazione ospitante: il Toro infatti è facilmente riconoscibile grazie a due notissime concentrazioni di stelle: le Pleiadi (1*) e le Iadi (2*).
Questi due ammassi stellari sono individuabili senza difficoltà: le Pleiadi, la cui forma ricorda vagamente il Piccolo Carro, ma di dimensioni molto ridotte, si troveranno poco sopra Saturno; le Iadi hanno una forma a V, che rappresenta la testa del Toro.
All'estremità di uno dei due segmenti che formano la V si trova una stella molto brillante dal colore rossastro: è la famosa Aldebaran (3*).

Giove è l'astro più luminoso di questa zona di cielo, e si troverà a sinistra delle Iadi, poco sopra la Luna. Saturno è meno luminoso di Giove, ma comunque ben visibile ad occhio nudo, a destra in alto rispetto a Giove.
Anche se il 19 non fosse possibile osservare il fenomeno - ad esempio in caso di maltempo - la disposizione dei vari corpi celesti citati non varierà di molto nei giorni successivi: solo la Luna si sposterà rapidamente, mentre Giove e Saturno, il cui movimento rispetto alle stelle fisse è molto lento, resteranno a lungo nella costellazione del Toro, dove sarà possibile ossevarli ancora per diversi mesi.

Ricordiamo che anche con un semplice binocolo si possono osservare i 4 principali satelliti di Giove: Io, Europa (4*), Ganimede e Callisto. Per gli anelli di Saturno sono necessarie invece almeno alcune decine di ingrandimenti: bisogna quindi ricorrere ad un telescopio.

Per ulteriori notizie sulle tecniche di osservazione dei pianeti vi segnaliamo il sito della sezione pianeti della UAI (Unione Astrofili Italiani): http://www.uai.it/sez_pia/index.htm.

NOTE SCIENTIFICHE

1*) Le Pleiadi (vedi mappa) sono un esempio di quei gruppi di stelle denominati "ammassi aperti".
Sono note anche con la sigla M45, dal catalogo dell'astronomo francese Messier. La loro distanza è di poco inferiore ai 400 anni luce. Il gruppo comprende circa 400 stelle, ma ad occhio nudo se ne vedono di solito 7. A nove stelle dell'ammasso è stato attribuito un nome proprio: Alcione, Asterope, Celeno, Elettra, Maia, Merope, Taigete, Atlante e Pleione.
I nomi hanno origine dalla mitologia greca, ma alcuni di essi furono aggiunti in epoca moderna, nel XVI secolo, dopo le prime osservazioni telescopiche che consentirono per la prima volta di scorgere anche le stelle non visibili ad occhio nudo.

2*) Le Iadi sono un altro ammasso aperto, distante circa 150 anni luce.

3*) Aldebaran si trova ad un vertice della "V" formata dalle Iadi, ma non ne fa parte, essendo in realtà assai più vicina, circa 65 anni luce. Si tratta di una stella gigante rossa, almeno 100 volte più luminosa del Sole.

4*) Europa è la luna di Giove recentemente al centro delle cronache per la probabile scoperta su di essa di un oceano sotterraneo di acqua salata. Si veda a tal proposito il notiziario SCIS alla pagina: www.astrofili.org/scis alla rubrica "News".


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