Talmassons - 25 ottobre 1996
(Pagina revisionata il 14 giugno 1998)
Grande interesse ha suscitato la conferenza scientifica del dottor Steno Ferluga, titolare della cattedra di Cosmologia all’Università degli Studi di Trieste e presidente del C.I.C.A.P., tenuta a Talmassons il 25 ottobre presso la sala polifunzionale del comune.
La conferenza era suddivisa in tre parti :
la vita extraterrestre,
gli U.F.O. e
i fenomeni paranormali.
Ciò perché questi fenomeni, spesso associati, sono in realtà disgiunti l’uno dall’altro ed il dottor Ferluga ne ha spiegato il motivo.
Nella prima parte
della conferenza è stato affrontato il caso clamoroso, sollevato dalla N.A.S.A., del
ritrovamento delle "prove" dell’esistenza della vita sul pianeta Marte.
Una simile scoperta sarebbe, senz'ombra di dubbio, la più importante
nella lunga storia della scienza, quindi è evidente che una simile affermazione debba essere
provata. Il relatore ha fatto la cronistoria degli avvenimenti che hanno portato a questa
scoperta. (N.d.R. 1998: per maggiori informazioni si visiti il sito del Gruppo Astrofili
Tradate che trovate nella pagina Altri Links; il presidente della locale associazione ha
scritto un articolo molto interessante sull'argomento).
Nel 1984 è stato ritrovato in Antartide, presso la base scientifica di
Allan Hills, un meteorite ignea del peso di circa 2 kg. al quale è stato assegnato la sigla di
ALH84001.
Questo meteorite proviene da una roccia con un’età di circa 4,4-4,5 miliardi
d’anni, la più antica mai appurata per una roccia in tutto il Sistema Solare, ed una composizione
chimica identica a quella analizzata nel 1976 nelle rocce marziane dalle due sonde Viking.
Quest'età è di poco posteriore alla solidificazione della crosta del pianeta.
A questo punto sorge un legittimo dubbio : "Com'è possibile che una
roccia marziana si trovi sul nostro pianeta ?" Si può ricostruirne la storia dicendo
brevemente che essa è stata espulsa da Marte in seguito all’impatto di un asteroide o di una
cometa con la superficie del pianeta circa 16 milioni d’anni fa (N.d.R: : del quale sembrerebbe
essere stato scoperto anche il cratere formatosi per la sua caduta) e che essa ha passato quasi
tutto questo tempo in orbita attorno al Sole.
La sua orbita ha infine incrociato quella terrestre circa 13 mila anni
fa, provocandone la caduta sull’Antartide dove, per le peculiari condizioni del continente, si
è conservata intatta fino ad oggi. Ma questo fatto, anche se notevole, non avrebbe suscitato
un simile clamore; cos’è che ha reso questa meteorite così importante ?
La peculiarità di essere tanto antica, da giungere fino a noi dagli
inizi della storia del Sistema Solare, ha reso questa roccia testimone anche degli eventi che
hanno caratterizzato la prima parte della storia di Marte.
Il pianeta rosso inizialmente era provvisto di un’atmosfera abbastanza
densa ed aveva una temperatura così alta (rispetto agli standard attuali), da consentire
all’acqua di esistere allo stato liquido, al punto che ci sono parecchie prove che, fino a circa
uno o due miliardi d'anni fa esistessero veri e propri oceani sul "pianeta rosso" !
Essi non erano semplici mari, in quanto ricoprivano una superficie stimabile in circa un quinto
di quella dell'intero pianeta ed avevano una profondità non disprezzabile.
La roccia che ha generato il meteorite si fessurò circa 4 miliardi di
anni fa, permettendo agli agenti atmosferici e a corpuscoli estranei di entrarvi dentro e di
rimanervi per miliardi d’anni.
Le analisi effettuate nei laboratori americani, in particolare da David
Mittlefehldt di Houston, hanno posto in risalto alcune peculiarità : la presenza di particelle
di magnetite e di solfuri di ferro, l’abbondanza di idrocarburi policiclici aromatici,
l’abbondanza di microscopici globuli formati da carbonati e la presenza di forme microscopiche
atipiche all’interno, alcune filiformi altre tondeggianti.
La domanda che i ricercatori si sono fatti è : << Da dove provengono
questi composti ? >> in quanto, anche se tali formazioni possono essere state prodotte nei primi
stadi della formazione stellare, sul nostro pianeta esse sono associati alle forme di vita, in
quanto vengono prodotte dall’attività del metabolismo dei batteri, del plancton e delle alghe e
dalla putrefazione delle forme viventi.
Il responsabile del gruppo che svolge queste ricerche alla N.A.S.A.,
David McKay, ha inviato un articolo alla rivista Science che lo ha pubblicato ad agosto (1996),
nel quale si illustrano gli argomenti a favore dell’ipotesi che le strutture scoperte all’interno
del meteorite siano forme di vita extraterrestri antichissime vissute su Marte !
Le considerazioni a favore dell’ipotesi aliena sono : queste strutture
sono state ritrovate solo in questa roccia e non in altri meteoriti, che i composti aromatici
sono più abbondanti all’interno che all’esterno, che sembrano essere maggiormente presenti nelle
crepe (favorendo l’ipotesi che abbiano colonizzato progressivamente la pietra), che le strutture
tondeggianti ritrovate sono composte di carbonati, strutturati in gusci concentrici
alternativamente ricchi di magnesite e di pirrotite.
Il fatto strano è che i composti sopra menzionati si formano in
condizioni esattamente opposte, in ambienti alternativamente ossidanti o riducenti; quindi se
non sono stati dei microrganismi a formarli è difficile che ciò sia potuto accadere per cause
geologiche.
Però a questo punto, come il dottor Ferluga ha sottolineato, si fermano
le prove a sostegno dell’ipotesi; affermare che le strutture sono veramente state prodotte da
antichissimi batteri è quanto meno azzardata. La loro forma ricorda quella di microrganismi
fossilizzati, ma niente di più.
Pertanto non si è autorizzati ad affermare che le formazioni ritrovate
nella meteorite siano cellule di organismi viventi fossilizzati.
Nota (del 09/10/2000): "Sono state analizzate con maggiore dettaglio le
formazioni di sostanze carbonacee, mediante l'impiego d'un microscopio elettronico a scansione,
sulle quali insistono minuscole strutture tondeggianti e allungate, le cui dimensioni massime sono
dell'ordine dei 200 nanometri. La loro dimesione è compatibile con un guscio che possa aver
inglobato materiale genetico e le nuove misure le datano a circa 3,9 miliardi d'anni fa.
Estratto dalla nota di Mario Di Martino su l'Astronomia n° 205 del gennaio 2000."
Lo scienziato di Cormons ha pure accennato ad un meccanismo che ha
arricchito le superfici planetarie con "composti organici" prebiotici provenienti dalle comete
cadute sui pianeti appena formati. E’ un sistema che disperde sulle superfici dei pianeti e
dei loro satelliti i mattoni primordiali necessari per la nascita della vita, anche se poi la
vita avrebbe attecchito stabilmente solo sulla Terra, unico caso dove le condizioni ambientali
si sono mantenute favorevoli per tutta l’esistenza del pianeta.
La seconda parte della
conferenza si è aperta con l’analisi (molto sommaria) della probabilità che si formi
la vita e che essa generi una civiltà tecnologica capace di comunicare con noi.
L’unico dato di fatto di cui disponiamo è che abbiamo rilevato, anche
con i più sofisticati apparati tecnologici, solamente un deprimente "silenzio cosmico".
Allo stato attuale, nonostante tutti i programmi di ricerca di segnali intelligenti, non ne è
stato scoperto nemmeno uno, che possa essere imputato ad una civiltà extraterrestre.
Le spiegazioni di ciò possono essere diverse : potrebbe essere che la
nostra sia l’unica civiltà che si sia mai sviluppata ; potrebbe anche essere che la nostra sia
attualmente l’unica che sia tecnologicamente attiva.
Potrebbe essere che non disponiamo ancora di una tecnologia adatta a
scambiare informazioni su scala galattica o che non siamo capaci di riconoscere i messaggi che
ci vengono inviati, solamente perché completamente diversi dalla strutturazione logico -
semantica a noi consueta.
In ogni caso il dottor Ferluga ha evidenziato che la durata di una
civiltà tecnologica potrebbe essere di qualche milione d’anni ed allora la probabilità che
qualche "vicino possa essere in ascolto" sarebbe veramente bassa.
Ma allora perché si segnalano continuamente casi di U.F.O. (N.d.R.:
Oggetti Volanti non Identificati) ? Che cosa sono veramente ? Che significato hanno ?
La risposta che il dottor Ferluga dà al fenomeno U.F.O., è che sia
strettamente connesso alla inadeguatezza che l’insieme sensi - cervello di un essere umano ha
di percepire fatti del tutto eccezionali che durano pochi istanti.
C'è un caso emblematico accaduto in Provenza (Francia), alcuni anni fa.
La caduta di un meteorite, sicuramente provocante l’accaduto e poi anche ritrovato, ha scatenato
un’ondata di irrazionalità nella popolazione, la quale ha spiegato l’accaduto con le ipotesi più
assurde e fantasiose.
Nonostante che fosse palesemente impossibile, persone "razionali",
stimate e assolutamente sane di mente hanno raccontato di essere salite salite su un'astronave
o addirittura di essere state rapite da esseri provenienti da altri mondi.
Tuttavia esistono casi non ancora spiegati di fenomeni che non si sa
proprio cosa siano stati, ma anche molti altri che hanno trovato una risposta; in questo contesto
sono stati elogiati anche gli ufologi seri e preparati che, sulla base di ricerche
metodologicamente corrette, sulla base delle testimonianze raccolte, eccetera, hanno saputo
trovare una risposta perfettamente coerente a quanto era accaduto.
Alla fine il conferenziere ha proposto di cambiare il nome a questi
fenomeni in "apparizioni non spiegate", senza tirare in ballo sempre e comunque gli
extraterrestri.
La terza ed ultima parte
della conferenza è partita proprio da quanto sopra scritto; spesso gli extraterrestri
vengono associati anche con i fenomeni paranormali, in quanto persone, che affermano di essere
giunte in contatto con loro, ritengono di possedere proprietà speciali, di tipo E.S.P. o P.K.
Le proprietà E.S.P. comprendono i fenomeni di telepatia, chiaroveggenza
e di precognizione, mentre quelle P.K. abbracciano i fenomeni di psicocinesi e di
materializzazione degli oggetti (N.d.R. : ci sono poi i fenomeni di rabdomanzia ed altro ancora).
Ma scientificamente un fenomeno paranormale cos’è ?
In parole semplici sarebbero dei fenomeni che contraddirebbero l’insieme delle leggi fisiche
che si ritiene governino la natura, cioè quelle che noi conosciamo come forze fondamentali e
le particelle che le mediano.
Allo stato attuale sui fenomeni paranormali possiamo affermare che :
Ma se l’universo può essere così sconvolto, allora la natura non è
completamente compresa; c’è qualcosa che non riusciamo a capire ed è nelle concezioni basilari,
molto in profondità nei concetti fisici.
Ma questi fenomeni esistono veramente ?
Da sondaggi effettuati risulta che la maggior parte delle persone sono
convinte che la quasi totalità dei fenomeni paranormali siano frutto di mistificazioni; ma
quello che impressiona è che una parte non trascurabile in ogni caso è convinta che esistano
veramente.
La quasi totalità della comunità scientifica è convinta invece che
questi fenomeni siano tutti falsi. Come mai accade questo ? Chi ha ragione e chi ha torto ?
E' da sottolineare che, se esistessero, questi fenomeni potrebbero
mettere in correlazione la materia e il pensiero, cioè la mente. Da oltre un secolo si
studiano i presunti casi citati nella letteratura, ma tutti i tentativi fin qui svolti hanno
dato esito negativo: sono tutti falliti !
I progetti di studio sono e vengono svolti su scala globale, da tutti
i paesi del mondo; in Italia vengono studiati dal C.I.C.A.P. che bisogna sottolineare è il
gruppo maggiormente organizzato in Europa (conta un migliaio di soci).
Un fatto curioso, che non tutti conoscono, è che la consulenza e
la collaborazione di un prestigiatore professionista è fondamentale per smascherare gli
imbroglioni, dato che anche uno scienziato è potenzialmente aggirabile da un "gioco di
destrezza".
A conclusione della conferenza è stato proiettato un simpatico cartone
animato di Bruno Bozzetto, realizzato appositamente per il C.I.C.A.P.
Il pubblico intervenuto non ha mancato di rivolgere numerose domande al dottor Ferluga, che ha
ulteriormente sviscerato taluni argomenti originariamente solo accennati, tributando alla
conclusione della serata un caloroso applauso ad un ricercatore sempre così disponibile.
Il professor Steno Ferluga si è laureato in Astrofisica all’Università
degli Studi di Trieste ed in seguito, frequentando la prestigiosissima S. I. S. S. A. - Scuola
Internazionale di Studi Superiori Avanzati, ha ottenuto il Dottorato internazionale PhD in
astrofisica con un lavoro originale di ricerca sulla stella Epsilon Aurigae.
E' stato subito assunto, nel 1983, al Dipartimento di Astronomia
dell’Università di Trieste con la qualifica di ricercatore.
Nella stessa Università ha ottenuto, nel 1994, la docenza alla cattedra
di Cosmologia. Attualmente insegna Fisica per Scienze Ambientali.
Per quanto riguarda l’attività di ricerca il Dottor Ferluga, oltre
all’attività in facoltà e all’Osservatorio Astronomico di Trieste, solitamente si reca per un
mese all’anno nell’Osservatorio dell’Alta Provenza in Francia.
I settori in cui ha svolto le proprie ricerche riguardano
prevalentemente lo studio delle stelle doppie e peculiari (come Epsilon Aurigae citata
precedentemente), il problema cosmologico dell’abbondanza dell’elio primordiale e l’abbondanza
degli elementi atomici in generale.
Fin dall’inizio, l’attività del Dottor Ferluga si è contraddistinta per
la grande predisposizione per la divulgazione, fatto abbastanza raro, perché solitamente i
ricercatori preferiscono rimanere nell’intimità dei propri laboratori.
La sua attività divulgativa ha abbracciato molti campi: ha pubblicato oltre 40 articoli per
riviste (tra cui l’Astronomia) e per quotidiani (per la pagina scientifica del Corriere della
Sera, della Stampa e altri); ha effettuato decine e decine di conferenze ed è intervenuto in
molte trasmissioni televisive, soprattutto nei programmi in cui si tratta di scienza (ma
ricordiamo per brevità solo le apparizioni alla Rai - Misteri della Foschini - e TMC - Tappeto
volante di Rispoli).
Nel 1988 è stato tra i fondatori del C.I.C.A.P. - Comitato Italiano per
il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, di cui è diventato subito il presidente; anche
per conto del Comitato ha svolto un’intensissima attività di divulgazione, ed in tutte le
occasioni in cui è intervenuto ha ribadito la distinzione tra scienza e pseudoscienza.
Infatti, molte volte si è gridato al miracolo, al fenomeno paranormale,
addirittura all’U.F.O., ma lo studio di tutte queste fenomenologie ha dimostrato fino ad ora che
non c’é nessuna prova scientifica a conferma di ciò.
Il Dottor Ferluga ha già tenuto due conferenze per il C.AS.T.: una dal
titolo "Siamo soli nell’universo ?"
(il 3 novembre 1995) ed una dal titolo "Vita extraterrestre; U.F.O.; paranormale: tre problemi
distinti" (il 25 ottobre 1996). Ha effettuato anche una manifestazione assieme a noi ed al
musicista Battiston a Lonca di Codroipo il 10 agosto 1996, ma il rapporto di collaborazione è continuato (in occasione
dell'osservazione della cometa Hale-Bopp il 3 aprile 1997 e in altre manifestazioni).
I ricercatori della NASA e dell'Università del Texas ad Austin hanno impiegato due diverse
tecniche per datare isotopicamente i granuli di carbonato; entrambe le misure hanno fornito
valori molto simili. L'articolo è stato pubblicato su Science, (286, 90; 1999).
L'analisi isotopica degli atomi di ossigeno, imprigionati in piccole sacche di gas all'interno
del corpo, mostrò che il rapporto isotopico fra l'ossigeno 17 e 18 coincideva con quello misurato
dalle due sonde Viking nel 1976, oltre che essere identico a quello misurato in circa una dozzina
di corpi rinvenuti sul nostro pianeta e ritenuti essere rocce marziane.
In riferimento alla formazione dei composti oggetto del contendere, alcuni ritengono che che
siano stati formati da intrusioni d'acqua satura di anidride carbonica, un gas abbondantissimo
nell'atmosfera marziana, e che questa abbia formato i depositi di carbonati penetrati all'interno
delle rocce ignee. Altri sono altresì convinti che i carbonati si formarono quando fluidi saturi
di anidride carbonica furono forzati a penetrare all'interno delle rocce marziane a seguito
dell'impatto di un corpo cosmico. Il periodo di formazione dei carbonati coincide con un'epoca
della storia evolutiva di Marte in cui sulla superficie del pianeta era molto probabilmente
presente acqua allo stato liquido ed era ancora attivo un intenso bombardamento meteorico.
A questo punto la datazione non aiuta a discriminare quale delle due ipotesi sia quella corretta,
ma non escude a priori l'ipotesi dell'origine biologica delle formazioni.
1. Tutti i fenomeni conosciuti nell’universo rispondono alle leggi fondamentali eccetto alcuni
che le violano (i fenomeni paranormali);
2. Essi sono in relazione sempre con un essere umano; infatti si ritiene che la persona umana
sia la causa e/o la sede dei fenomeni paranormali.