Un'altra definizione è stata rintracciata su http://www.pd.astro.it. Ringrazio l'autore della risposta, che non conosco.
Il fenomeno della precessione degli Equinozi consiste in un lento ma costante spostamente dell'asse di rotazione terrestre.
La Terra gira costantemente attorno ad un immaginario asse che passa attraverso i due Poli (Nord e Sud). A causa della precessione questo asse descrive un doppio cono appunto in un periodo di circa 25.800 anni.
In cielo questo significa che gli equinozi si spostano di circa 50 secondi d'arco (meno di un sessantesimo di grado quindi) all'anno verso occidente.
Questo è anche il motivo per il quale i sistemi di coordinate astronomiche che si riferiscono agli equinozi (ad es. quello che usa ascensione retta e declinazione) riferiscono sempre le coordinate ad un equinozio particolare. Attualmente si utilizzano l'ascensione retta e la declinazione al 2000.0.
Questo lento moto del polo nord celeste nel tempo non può essere avvertito nel corso di una vita umana, ma nel tempo si fa sentire eccome. Ad esempio ora il nord è segnato dalla Stella Polare, che è la più vicina al Polo anche se non coincide con esso, ma nel 4.000 avanti Cristo il Nord era segnato dalla stella Alfa Draconis, la più brillante della costellazione del Drago, e nel 12.000 sarà segnato dalla stella Vega. Per lo stesso motivo le costellazioni non coincidono più, nel nascere e tramontare, con quelle dell'antichità.
La precessione degli equinozi è un fenomeno conosciuto dalla antichità ed ha creato non pochi problemi, alle varie civiltà, nella stesura di un calendario che potesse tenerne conto. L'anno tropico, ossia l'intervallo di tempo che intercorre fra due equinozi, è più breve infatti dell'anno siderale, ossia l'intervallo fra due passaggi del Sole alla stessa posizione, di 20 minuti e 23 secondi.
In ultimo, molto brevemente, occorre ricordare che la causa della precessione è un fenomeno fisico ben preciso. In poche e semplici parole la Terra non è una sfera perfetta ed omogenea e l'attrazione gravitazionale combinata del Sole e della Luna, ed in maniera molto minore agli altri pianeti.
L'immagine fu rintracciata su internet, ma non era specificata la fonte; si ringrazia in ogni caso il suo autore.
La prima definizione è stata tradotta dalla pagina del glossario del sito internet di MPC/CBAT/ICQ.
A loro volta alcuni riferimenti per alcune delle definizioni di questo Glossario vennero prese da altre fonti; in
particolare dall'annuale Astronomical Almanac (Washington: U.S.G.P.O.), da The Explanatory Supplement to the
Astronomical Almanac, ed. di P. K. Seidelmann (1992, Mill Valley, CA; University Science Books), da A Manual of
Spherical and Practical Astronomy, di W. Chauvenet (1960, New York: Dover), 1, 603 e dallo Spherical Astronomy
di E. W. Woolard e G. M. Clemence (1966, New York: Academic Press).
Si ringraziano tutti gli autori e si ricorda che essi detengono i diritti d'autore sulle rispettive parti.