La notte del 4 febbraio 2004 il socio Mauro Zorzenon, viste le condizioni meteorologiche
in pianura, decide di recarsi sul Monte Matajur, a circa 1250 m slm, per riprendere i giganti
del Sistema Solare.
Con un seeing che si prospettava eccellente, dovuto a una forte inversione termica che aveva
creato una fittissima nebbia in pianura, l'immagine è risultata di eccellente qualità, nonostante
che il seeing alla fine fosse abbastanza mediocre e considerata l'attrezzatura di "media dimensione" a sua
disposizione. La Grande Macchia Rossa è ottimamente visibile, si vedono tantissime turbolenze
cicloniche ad essa associate e un nutrito numero di fasce di diverso colore. Nella banda scura
sotto la GMR si notano vari piccoli cicloni bianchi, mentre in quella bianca appena sotto la GMR
si vede un "punto", che sicuramente non è l'ombra di uno dei satelliti, che transita sul disco
planetario; lo sottolinea anche l'autore delle immagini nel suo commento riportato più sotto.
Per constatare il miglioramento rispetto alle migliori inquadrature precedenti, v'invito a
rivedere le immagini di Enrico Perissinotto,
di Paolo Beltrame o dello stesso
Mauro Zorzenon. Rispetto persino a
queste, sono ben altra cosa quelle che si riuscivano a riprendeva nel
1999 o
antecedentemente. E' pertanto facilmente
comprensibile comprendere l'enorme salto di qualità che le webcam hanno permesso di fare agli
astrofili, dato che oggigiorno si possono ormai sorvegliare regolarmente i pianeti
Giove e
Saturno come negli anni
'80 solo i più grandi telescopi del mondo permettevano di fare.
A proprosito di questa ripresa, Zorzenon mi ha scritto:
"Ciao, vi invio due immagini ottenute la notte tra il 4 ed il 5 febbraio, dal Monte Matajur.
Anche se con la luna piena ho scelto il Matajur per le particolari condizioni meteorologiche di
questi giorni, dettate dalla presenza dell'anticiclone tropicale: forte inversione termica,
assenza di vento ed alta pressione sono indicatori di grande stabilità atmosferica, condizioni
ideali per le riprese planetarie. Per raggiungere la cima del Matajur ho incontrato qualche
difficoltà, prime fra tutte la fitta nebbia in pianura (che alle cinque del mattino non è proprio
il massimo...) e la neve, che mi ha obbligato a montare le catene da Montemaggiore in su (sulla
cima c'era ancora mezzo metro). Lassù però lo scenario era entusiasmante: l'aria era estremamente
secca e calda (7 gradi in più della pianura); la pianura era completamente priva di luci e le
cime delle colline emergevano dalla fittissima nebbia sottostante, mentre la presenza della luna
e della neve illuminavano il paesaggio quasi a giorno."
L'autore poi prosegue: "Oltre all'immagine di
Saturno che vi ho già presentato, ho ottenuto una serie di riprese di Giove. Il gigante
gassoso è stato seguito per circa 3 ore e mezza, con lo scopo di evidenziare la veloce rotazione
del pianeta. Nonostante le condizioni osservative teoricamente ideali (forte inversione termica,
clima secco, assenza di vento), durante la notte il seeing è stato altalenante (mediamente
2-3 della scala Antoniadi), non permettendo di sfruttare sempre la massima risoluzione della
Web camera. La web camera è stata un po' estratta dal barilotto per aumentare l'effetto di ingrandimento.
Così, le immagini della sequenza e dell'animazione sono state ottenute a 352x288
pixel (poi riscalate), solo quella singola a 640x480, ottenuta con seeing molto buono.
Tra i particolari registrati, desta curiosità quella piccola macchia scura, prossima alla Grande
Macchia Rossa."
Qui Mauro Zorzenon presenta l'intera sequenza delle immagini singole che hanno permesso
la creazione dell'animazione visibile a inizio pagina. L'intera sequenza abbraccia una arco
temporale di circa 3 ore e mezza, dalle 22:44 alle ore 02:16 T.U. Cliccando l'immagine
l'ingrandirete a 1200x1600 pixel, cioé di quattro volte.
Qui l'autore presenta la migliore ripresa singola, a 640x480 pixel, ottenuta con seeing molto
buono alle ore 23:47 T.U. del 4 febbraio 2004. Cliccando l'immagine l'ingrandirete a 685x809
pixel.
Chi volesse comprendere meglio quali formazioni si vedano su
Giove, legga gli articoli
Osservare Giove di
Paolo Beltrame e Uragani su Giove di Mauro Zorzenon.
A proposito della "nuova" macchia scura visibile sotto la Grande Macchia Rossa (GRS) qui
sopra, abbiamo fatto un'indagine in internet; è risultato che nel sito "alta risoluzione" della
UAI, la si trova in un'immagine di metà novembre realizzata da Christian Fattinnanzi, un
bravissimo astrofilo che produce ottimi lavori, anche se in Italia non ci sono strumenti di
dimensione paragonabile a quelli americani e, soprattutto, un cielo con seeing e trasparenza
come quelli dell'Arizona e del New Mexico.
La potete guardare all'url: http://www.astrofiliveronesi.it/giove_uai/20031122_0408_fatt.jpg.
L'immagine iniziale ha una dimensione di 250 x 230 pixel, è a 16,7 milioni di colori; occupa
230,8 kB, qui compressi a 14 kB. Cliccando l'immagine l'aprirete a 250 x 230 pixel.
Lanimazione iniziale ha una dimensione di 160 x 150 pixel, è a 16,7 milioni di colori; occupa
116 kB. Cliccando l'immagine l'aprirete a 160 x 150 pixel.
La sequenza ha una dimensione di 600 x 800 pixel, è a 16,7 milioni di colori; occupa 10,1 MB, qui
compressi a 271 kB. Cliccando l'immagine l'aprirete a 1200 x 1600 pixel.
L'immagine in basso ha una dimensione di 343 x 405 pixel, è a 16,7 milioni di colori; occupa
3,1 MB, qui compressi a 109 kB. Cliccando l'immagine l'aprirete a 685 x 809 pixel. |