Le Galassie di Seyfert appartengono alla categoria delle "galassie attive", una vasta classe di oggetti cosmici interessati da una massiccia emissione di radiazione ad alta frequenza.
Il meccanismo fisico che si pensa possa giustificare una simile emissione di energia è quello dell'accrescimento di materia stellare e polvere intergalattica da parte di un buco nero supermassiccio, con una massa compresa fra 10 milioni e 1 miliardo di masse solari.
Il buco nero si accrescerebbe di circa una massa solare all'anno, producendo le emissioni d'energia misurate dai satelliti. Quest'oggetto, poi, sarebbe anche responsabile dei getti e delle varie peculiarità morfologiche osservate in tali galassie.
Le Galassie di Seyfert prendono il nome dall'astronomo Carl Seyfert, che nel 1943 per primo ne evidenziò le peculiarità; sono suddivise in due sottoclassi (tipi I e II) a seconda delle particolari caratteristiche spettrali.
Definizione ispirata dall'articolo "Un altro caso strano nel Quintetto di Stephan" di Pasquale Galianni, pubblicato su Coelum n° 70 del febbraio 2004; ringrazio l'autore del testo e l'editore per la gentile concessione.