La cometa Hale-Bopp, scoperta dagli astronomi non professionisti Alan Hale e Thomas Bopp il 23
luglio 1995, è stata senza dubbio la cometa più appariscente degli ultimi decenni. Astro di
bellezza straordinaria è stata immortalata complessivamente in tutto il mondo in almeno un
centinaio di milioni d'immagini.
All'atto della sua scoperta essa si trovava presso l'ammasso globulare M 70 e si presentava già
di magnitudine 11. Ma in principio non sembrava vero potesse divenire un oggetto tanto
appariscente, in quanto tutte le ultime comete "luminose alla scoperta" non si sono rivelate
essere poi tanto eccezionali da meritare l'appellativo (dato con troppa facilità dai media) di
"cometa del secolo". Ma la speranza è l'ultima a morire, dice un noto detto popolare, e gli
astrofili hanno immediatamente iniziato a riprenderla (visualmente, fotograficamente e tramite
i ccd), anche se solamente dalla metà del 1996 essa è diventata abbastanza luminosa da poter
essere ripresa con relativa facilità.
Ciò che lasciava perplessi gli astronomi e gli astrofili era il fatto che la cometa fosse così
luminosa ad una distanza molto grande; nel luglio 1996 si presentava già di magnitudine 6,1, pur
trovandosi praticamente ancora all'altezza dell'orbita di Giove! Si pensava che, se l'astro
avesse mantenuto la crescita di luminosità, allora sarebbe diventato la cometa più luminosa
dell'ultimo ventennio, surclassando la già luminosa
Yakutake 2, transitata presso la
Terra il 23 marzo 1996. Ed a ragione sembrava "troppa grazia" potersi beare della vista di
due comete di simile luminosità, a distanza di un solo anno l'una dall'altra, dopo un digiuno
durato un ventennio di simili astri.
Ma la Hale-Bopp ha mantenuto tutte le attese ed è andata anche oltre: si è rivelata essere la
terza cometa più luminosa di sempre ed è stata una delle più luminose del secolo nonostante che
il punto più vicino alla Terra fosse di circa 190 milioni di km! E' la cometa (e continua ad
esserlo ancora oggi) che ha emesso la maggior quantità d'acqua, ha mostrato le righe spettroscopiche
di decine di atomi e composti organici, alcuni dei quali mai osservati prima in un astro chiomato,
proprio per la bassa attività che aveva contraddistinto altre comete, poi risultate meno
spettacolari del previsto.
Ha mostrato una produzione di polvere altissima ed ha esibito addirittura quattro code!!!
Infatti, oltre alle classiche code di ioni (d'acqua) e polveri, la Hale-Bopp ha evidenziato per
la prima volta una coda di atomi neutri di sodio (anzi, dall'analisi sucessiva addiritttura due),
ricerca portata avanti dal dottor Gabriele Cremonese dell'Università di Padova il quale,
assieme a due suoi colleghi ha persistito nel cercarla e riuscendo alla fine a
riprenderla con
un ccd dalle Isole Canarie dove si trovava in quel momento per le sue ricerche.
Chi ci segue con assiduità ha partecipato alla splendida conferenza che il dottor Cremonese ha
tenuto per noi a Talmassons il 24 maggio 1997, e della quale trovate una sintesi
cliccando qui, assieme
ai dottori Vanin e Milani, dove ci ha mostrato le immagini delle code di sodio (fatte vedere per
la prima volta in una conferenza pubblica).
Chi segue almeno superficialmente l'astronomia ricorderà quanto si parlò della cometa nei mesi
di marzo ed aprile 1997, quando raggiunse la massima luminosità e tutti potevano uscire di casa
ed ammirarla facilmente ad occhio nudo. Ricorderà pure la fantastica iniziativa della
"Notte della cometa", tenutasi il 4 aprile 1997 in un centinaio di punti della penisola.
Noi demmo la nostra adesione ad organizzarla (in collaborazione con l'Unione Astrofili Italiani
e Legambiente) nella nostra regione, anche se (alla fine) portammo la manifestazione in 11
località diverse, tenendo addirittura 7 postazioni diverse (in Friuli e Veneto) la sera del 4
aprile.
Un mese dopo l'astro si congedò dal nostro cielo per divenire un oggetto visibile solo
dall'emisfero sud dove, a distanza di anni ormai, viene ancora inseguito e ripreso dagli
astronomi ed astrofili.
L'orbita dell'astro chiomato è fortemente ellittica con un periodo iniziale di quasi cinquemila
anni ridottasi, in seguito ad un transito ravvicinato all'orbita di Giove il 5 aprile 1996, a
"soli" 2.530 anni. Per precisione diremo che Giove si trovava a 0,77
U.A., ma la cometa transitò a
soli 0,007 U.A. dall'orbita
del pianeta.
Il passaggio al nodo ascendente si ebbe il 28 febbraio 1996 (a 5,2 U.A.), mentre il 6 maggio 1997 la cometa transitò per il nodo
discendente a 1,1 U.A.
La minima distanza dalla terra si toccò il 22 marzo 1997, che transitò a 1,315
U.A. (circa 197 milioni di km).
L'orbita della cometa è praticamente perpendicolare all'orbita del nostro pianeta quindi, a parte
Giove per il motivo sopra menzionato, la cometa non viene influenzata dai pianeti anche se,
sempre per l'incontro ravvicinato con Giove, sono cominciate oscillazioni crescenti della distanza
perielica, dell'eccentricità e degli elementi angolari.
All'inizio del 1997 la cometa si rese visibile solamente al mattino, iniziando a rendersi
visibile sia al mattino che in prima serata dalla metà di febbraio 1997. Per le latitudini
superiori ai 45° si rese circumpolare (permettendo ai nostri soci di vederla rasente all'orizzonte
da siti sgombri da ostacoli) e tutta la notte. Quindi dalla metà di febbraio all'inizio di
aprile si vide dal tramonto (ad ovest) all'alba (ad est alta sull'orizzonte). Essa rimase
visibile fine all'inizio di maggio, quando scomparve a declinazioni troppo meridionali.
Nel nostro sito ne potrete ammirare la bellezza in 36 immagini, scelte tra le circa trecento
che le sono state scattate; per attivare la pagina dedicatale cliccate qui.
I dati riportati sono stati acquisiti dal manuale di Salvo De Meis e Tiziano Magni
(pubblicato da Nuovo Orione nel gennaio 1997. Si ringrazia gli autori per il bel libro
che hanno realizzato, ricco di dati, cartine e tabulati dedicato alle comete che transiteranno
nei pressi del nostro pianeta tra il 1997 e il 2007.
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