Il testo è stato tratto dalla rubrica sulle costellazioni curata dal Prof. Bruno Cester
sulla rivista l'Astronomia (che ringraziamo per la gentile concessione).
E' la costellazione zodiacale posta tra i Gemelli e il Leone; copre 306 gradi
quadrati di cielo. Purtroppo, al contrario delle altre due, essa non ha alcuna stella brillante
per individuarla. Occorre quindi partire da Polluce (la beta dei Gemelli), dirigersi verso
Regolo (l'alfa dei Leone) e fermarsi a metà strada. Si individueranno alcune stelle di
quarta grandezza; la più brillante è la beta dei Cancro. Incorniciato nei pressi
dell'eclittica da un
quadrilatero di stelle, la gamma e la eta a nord, la delta e la theta a sud, appare l'oggetto
più notevole della costellazione, il famoso ammasso Praesepe. Esiste una discreta
confusione nella denominazione letterale delle stelle, cosicché diamo qui le corrispondenze con
i numeri di Flamsteed:
le n.2 e 4 sono 1 e 2,
le n.22 e 23 sono le 1 e 2,
le 30 e 32 sono le 1 e 1,
le 51, 59, 64 e 66 sono le 1, 2, 3, 4,
le 55 e 58 sono le 1 e 2,
le 62 e 63 sono le 1 e 2.
Poi, le 45 e 50 sono A1 e A2, la 49 b, la 36 c ed infine le n.20
e n.25 sono le d1 e d2.
Ricordiamo ancora che le stelle dal n.38 al 42 appartengono al Praesepe.
La Mitologia
Nonostante l'aspetto poco appariscente, anche il Cancro è una costellazione antica; ne
parlano già Eudosso ed Ipparco. Nella filosofia caldea si parla di una porta
oscura attraverso la quale le anime scendono dal cielo per entrare nei corpi. Sia in greco che
in latino, il nome significa granchio o gambero (il che non è evidentemente lo
stesso) e con le figure dei rispettivi animali questa costellazione appare variamente
rappresentata negli atlanti. La stella iota a nord e la alfa a sud (il cui nome
è Acuhens, la pinza) danno l'idea di due chele che si dipartono dal quadrilatero centrale
sopra citato, che rappresenterebbe il corpo dell'animale (la gamma e la delta
sarebbero gli occhi). A parte la descrizione, mi sembra pure fantastica la spiegazione
dell'origine del nome, collegata al fatto che il Sole, giunto al solstizio d'estate, più alto
sull'orizzonte, cominci a procedere a ritroso come un gambero. Antico è pure il nome attribuito
all'ammasso, percettibile ad occhio nudo, oggi noto col nome latino di Praesepe, (che non
ha ovviamente nulla a che fare col presepio introdotto da S. Francesco). Bisognerebbe
eventualmente tradurlo con Mangiatoia o Greppia. Esso è già così denominato da
Plinio il Vecchio, descrivendolo contornato da due stelle chiamate "gli asini":
le due stelle sono la gamma (Asellus borealis) e la delta (Asellus australis).
I popoli di lingua inglese chiamano l'ammasso con il nome Beehive, l'alveare.
Le coordinate sono al 1950.00 quelle precise al decimo di minuto d'arco; le altre, ove è stato possibile
rintracciarle, sono al 2000.00. Appena possibile si procederà al cambio al 2000.00 di tutte.
Gli Oggetti Astronomici più interessanti
Stelle Doppie
177(8h 2,6m +27°40'): si individua a sud est della stella
dei Gemelli: le componenti, bianche, hanno magnitudini 6,6 e 7,3 e la loro separazione è di 3,5".
1187 (8h 06,3m +32°22'): si trova all'angolo nord occidentale
della costellazione, ai confini con la Lince e i
Gemelli. E una bella coppia, composta da due stelle biancastre di magnitudini 7,2 e 8,0, separate di 2,5".
(8h 09.6m +29°42'): E' uno dei più famosi sistemi multipli, con
magnitudine totale 5,1. Le due componenti più luminose A e B sono bianco-gialle e
formano un sistema stretto, che rivolve col periodo di quasi 60 anni; la loro separazione
attuale è 0,7" e sta lentamente diminuendo. La terza componente, C, stella gialla di
magnitudine 6.0 è legata alle altre due, ora alla distanza di 5,9"; si è calcolato che il
periodo del sistema AB-C supera i mille anni. Il moto dalla componente C non è
però regolare e dalle variazioni di questo si è dedotto che la stella ha, a sua volta, una
compagna invisibile, con la quale fa un giro in 17,6 anni. Il quartetto è a circa 70 anni luce da noi.
24 (Rh 23,7m +24°42'): le componenti, di magnitudini 7,1 e 7,7 sono separate di 5,9"; la
più debole delle due è a sua volta una binaria molto stretta, col periodo di soli 22 anni.
1 (8h 23,8m +27°06'): è la n.22 ed è una
bella coppia di due stelle uguali (magnitudine 6,3) bianche, distanti 5.1" una dall'altra.
1245 (8h 33,2m +06°48'): le due componenti sono disuguali
(magnitudine 6,0 e 7,2) e sono separate di 10,3"; c'è una compagna di decima a 93".
(8h 41,8m +18°21'): la primaria di magnitudine 4,2 ha una debole compagna ottica di dodicesima a 38".
(8h 43,7m +28°57'): le due componenti sono disuguali (magnitudini 4,2 e 6,8) ma sono separate di 30,5".
57 (Rh 51,2m +30°46'): è una bella coppia di due stelle giallo-arancione, di magnitudini 6,3 e 6,5, separate di 1.5". A 56" appare
un'altra stella di nona.
64 (8h 56,5m +32°37'): la stella arancione di quinta grandezza ha una compagna di nona a 90".
66 (Rh 58,3m +32°27'): le due componenti disuguali (magnitudini 5,9 e 8,3) sono separate di 4,6".
1311 (9h4.6m+23°11'): le due stelle giallastre di magnitudini 6.7 e 7,3 sono separate di 7,7".
Stelle Variabili
R (8h 13,8m +11°53'): è una variabile tipo Mira, rossa; varia tra le magnitudini 6.2 e 11,8 in 362 giorni.
X (8h 52,6m +17°25'): è una semiregolare estremamente rossa e varia tra le magnitudini 5,9 e 7,5 in circa 170 giorni.
RS (9h 07,6m +31°10'): è una variabile piuttosto luminosa, una irregolare rossa che in circa 120 giorni oscilla tra le magnitudini 5,3 e 6,4.
Ammassi
M 44 (8h 37,5m ±19°52'): è noto anche con la sigla NGC 2632
ed è il celebre ammasso aperto Praesepe; è praticamente visibile ad occhio nudo dato che la sua magnitudine globale è 4,4; si
estende su 90'. È opportuno osservarlo con un binocolo o uno
strumento a grande campo per apprezzano interamente. Fu Galileo il primo a scoprirne la struttura stellare con il suo cannocchiale,
notando le stelle più brillanti che lo componevano. Oggi si ritiene che almeno 200 stelle, fino alla quattordicesima grandezza, ne facciano
parte. La stella più brillante è la (magnitudine 6,3) mentre ben 80 stelle sono più luminose della decima
magnitudine. Il gruppo si trova a 525 anni luce circa da noi. Si era già detto a proposito dell'ammasso delle Iadi, nel Toro, che il
Praesepe mostra di possedere lo stesso moto proprio annuo
cosicché si ritiene che i due ammassi abbiano avuto la medesima origine, anche perché mostrano di avere pure la stessa età (sui 400 milioni
d'anni). Sono però alquanto separati tra loro.
M 67
(8h 48,3m +12°00'): è un altro ricco ammasso aperto, con la magnitudine totale di 6,7 ed
il diametro di 15'; si trova a poco meno di 2° ad ovest della stella alfa, ovvero circa 9° a
sud dei Praesepe. Si ritiene contenga circa 500 stelle: è molto più lontano dell'altro
e la distanza è stimata sui 2500 anni luce. Ma la peculiarità è che è anche molto distante dal
piano della Via Lattea (circa 1500 anni luce) mentre su di esso si trovano praticamente tutti
gli ammassi aperti. È molto probabile che alla particolarità della posizione sia anche connessa
la sua maggiore età, rispetto a quasi tutti gli altri ammassi aperti: si stima che sia sui 10 miliardi d'anni.
|