Il testo è stato tratto dalla rubrica sulle costellazioni curata dal Prof. Bruno Cester sulla rivista
l'Astronomia (che ringraziamo per la gentile concessione).
E' una costellazione molto estesa, dato che occupa ben 1121 gradi quadrati della sfera celeste. E' facilmente riconoscibile
tramite il ben noto "quadrato" di Pegaso, formato in realtà dalla alfa di
Andromeda (anticamente nota anche come la delta di Pegaso, che oggi manca) e dalle stelle alfa, beta e gamma di
Pegaso, tutte di seconda magnitudine. Si noti altresì che, partendo dalla alta verso est si ottiene l'allineamento con la
beta e la gamma di Andromeda, e si forma, assieme al quadrato,
un altro grande carro, somigliante a quello, più piccolo, dell'
Orsa Maggiore e che si trova dalla parte opposta rispetto alla Polare. Il "quadrato" occupa in realtà soltanto
la parte orientale della costellazione, dato che questa si estende molto di più ad ovest; anzi, all'estremo sud-ovest si
trova la stella epsilon che oggi, con le misure più accurate, risulta essere la stella più brillante della costellazione;
questa stella serve pure da guida per trovare l'ammasso
M 15. Pegaso è visibile da luglio a dicembre.
Mitologia
Tutti i disegni riportati sulle mappe celesti rappresentavano la parte anteriore d'un cavallo, munito di un paio d'ali
e, curiosamente, capovolta. Il corpo è rappresentato dal quadrato, le due zampe anteriori sono segnate dalle stelle eta
e pi, l'una, e dalle mu, lambda, iota e cappa, l'altra. Più incerta è la posizione delle ali, indicata da un gruppo di
stelline ad est delle stelle csi e zeta. La testa è individuata dalla stella epsilon al di là della quale compare la
testa del Cavallino. Pegaso è il cavallo alato sorto dal
sangue della gorgone Medusa, decapitata da Perseo.
Esso poi, con un colpo della sua zampa, avrebbe fatto sgorgare la fontana di Ippocrene ispiratrice dei poeti oppure,
presso Corinto, quella di Peirene; era comunque venerato dagli abitanti di Corinto.
Tolomeo lo chiama semplicemente "il cavallo" e sembra che il nome di Pegaso apparisse appena ai tempi
dei Romani. Gli Arabi nel X secolo lo chiamarono il "cavallo grande" (Al-Farasalazham) e diverse stelle
portano tuttora nomi di derivazione araba: così la alta è Markab (la sella?), la beta è Scheat (la spalla),
la gamma à Algenib (da Al-Gienah-al-faras, l'ala del cavallo). A questo proposito, ricordiamo che la sopra citata
alfa di Andromeda è Alferatz o, meno usato, Sirrah, derivanti entrambi da
Sirrat-al-faras, l'ombelico del cavallo, certamente poco appropriati per una testa d'una principessa. Troviamo poi ancora
la epsilon che è Enif (il naso), la zeta è Humam, la eta Matar e la tau Kerb.
Pegaso entra in parecchi miti, come in quello di Bellerofonte che lo domò ed ebbe parecchie avventure
(tra cui quella della Chimera). Sembra che il mito di
Perseo sia posteriore.
Le coordinate sono al 1950.0 quelle precise al decimo di minuto d'arco; le altre sono al 2000.0.
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Stelle Doppie
Anche queste, come morte variabili, sono poco luminose e molte sono troppo strette per segnalarle. Ad occhio nudo si
può ammirare la coppia ottica formata dalle stelle e la n. 27, separate di 12' ed anche la
n. 33 che ha una compagna a 80".
1 (21h 19,8m; +19° 35'): la primaria, di quarta grandezza ha una compagna di ottava a 36". Sono entrambe arancione.
3 (21h 35,2m; +06° 24'): è composta da due stelle di magnitudini 6,5 e 8,5 separate di 39".
(21h 41,7m; +9°39'): è Enif, una gigante arancione di magnitudine 2,31.
Essa ha due compagne ottiche, una di magnitudine 11,5 a 82" e l'altra di ottava a 143".
2841 (21h 52,Om; +19° 29'): le componenti di magnitudine 6,5 e 8,6, una gialla e
l'altra azzurra, sono separate di 22".
2848 (21 h 55,5m; +05° 42'): le due componenti, bianche, di magnitudini 7,1 e 7,6
sono a 11" di distanza.
37 (22h 27,4m; +04° 11'): è composta da due stelle, una giallastra e l'altra azzurra, di magnitudine 5,8 e 7,0.
Mostrano un moto orbitale visto quasi di profilo, col periodo di 150 anni. La separazione varia tra 0",1 e 1 ",1. E' una
coppia difficile ma in questi anni la separazione è intorno a 1 ".
(22h 39,Om; +10° 34'): è anche la n. 42.
La primaria, biancoazzurra di magnitudine 3,5 ha una compagna di undecima a 62".
(22h 40,7m; +29° 58'): è una gigante gialla di magnitudine 3,0 con una compagna vicina
indislinguibile ed un'altra a 91" che è pure una doppia molto stretta, di magnitudine 9,3.
2978 (23h 05,1 m; +32° 33'): le magnitudini delle componenti sono 6,2 e 7,8 e la
separazione è di 8".
57 (23h 07,Om; +08° 24'): la primaria, rossa, di magnitudine 5,4 ha una compagna di decima a 33".
2991 (23h 10,9m; +10° 48'): anche qui la primaria, gialla, di magnitudine 5,9 ha
una compagna di decima a 34".
3044 (23h 50,4m; +11° 39'): le componenti, separate di 18", sono di magnitudine
7,3 e 8,0.
Stelle Variabili
EE (21h 37,6m; +08° 57'): è una binaria ad eclisse col periodo di 2,63 giorni; varia tra 7,0 e 7,5.
AG (21h 48,6m; +12° 23'): è una variabile irregolare, tra 6,0 e 9,4, del tutto particolare; il suo spettro assomiglia
a quello di P Cygni, vale a dire che presenta delle righe in emissione. Si classifica oggi tra le stelle "simbiotiche",
dato che presenta una combinazione di due spettri, quello di una gigante rossa, fredda e quello di una stella
Wolf-Rayet. Le osservazioni hanno mostrato
che sino al 1922 si vedeva solo lo spettro di quest'ultima e gradatamente apparve poi quello d'una gigante rossa. Oggi
si mettono in evidenza degli strati di gas in espansione, che si presume derivino da una forte attività iniziata intorno
al 1850, quando la stella cominciò ad aumentare la sua luminosità sino alla sesta magnitudine. Ora ha una tendenza a
rimanere un po' meno luminosa. La si individua a circa 3°,3 a nord est della .
TW (22h 01,7m; +28° 06'): è una variabile semiregolare rossa, col periodo sui 956 giorni; la variazione avviene
tra 7,0 e 9,2.
(21h 37,6m; +08° 57'): è Scheat ed è posta sull'angolo nord occidentale del
quadrato. E' una variabile rossa irregolare, tra 2,1 e 3,0. E' una delle prime stelle di cui si potè misurare il diametro
angolare, per mezzo dell'interferometro di Michelson applicato al telescopio di 2,5 metri di monte Wilson. Il valore
risultò essere pari a 0",021 e dato che la sua distanza si stima sui 220 anni luce, il suo raggio è pari a circa
150 volte quello del Sole; le variazioni di luminosità indicano che esso oscilla continuamente.
R (23h 04,1 m; +10° 16'): è una variabile rossa, tra 6,9 e 13,5 in 378 giorni.
Ammassi
M 15 (21h 27,6m; +11° 57'): è uno dei più
begli ammassi globulari, di magnitudine totale 6,4
e diametro di 7',4. Fu scoperto da Maraldi nel 1746 e rivisto da Messier nel 1764 che lo incluse nel suo catalogo. Lo
si cerchi a circa 4° a nord ovest della epsilon, dalla parte opposta della direzione che va alla .
E' già visibile come un batuffolo luminoso per mezzo d'un binocolo. La sua distanza è stimata in poco meno di 40 mila anni
luce ed in esso sono state osservate molte di quelle variabili pulsanti a corto periodo del tipo
RR Lyrae.
Galassie
NGC 7817 (22h 05,6m; +31° 07'): è una
galassia a spirale, vista quasi di faccia; le dimensioni sono di 3'x2',5 e la magnitudine totale è 10,2. E' vicina ad una
stella di nona grandezza.
NGC 7331 (22h 34,8m; +34° 10'): è
un'altra galassia a spirale posta 4°,3 a nord della stella eta. La magnitudine totale è 9,6 e le dimensioni 9'x2'. È un
bell'esempio di spirale vista un po' inclinata ed assomiglia alla molto più nota "nebulosa" in Andromeda M 31. È però molto più lontana: la distanza è di almeno
50 milioni di anni luce. Per chi si interessa, aggiungeremo che mezzo grado in direzione sud-sudovest si trova il
"quintetto di Stephan", un piccolo
gruppo di galassie lontane.
NGC 7479 (23h 02,4m; +12° 03'): è una
spirale barrata, a forma di "S rovesciata", piuttosto difficile da trovarsi; le dimensioni sono 3'x2',5.
NGC 7814 (0Oh 0O,7m; +15° 51'):
un'altra galassia a spirale, vista proprio di taglio, con materia oscura che la divide quasi in due strisce luminose.
Le dimensioni sono 3'XO',8.
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