NOTIZIARIO ANNO VIII - NUMERO 26
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Immagine 3 - Nell'immagine si osserva Ariel, uno dei satelliti maggiori di Urano, inquadrato dalla camera della sonda spaziale Voyager 2 nel 1986. Ha un diametro di 1158 km ed è il 12° satellite per distanza dal centro del pianeta. Fonte NASA/JPL/Voyager Cliccando l'immagine l'aprirete a 845 x 650 pixel. |
L'orbita di Urano ha un'eccentricità di 0,0461 ed è inclinata di soli 0,77 gradi sul piano dell'eclittica, con un'importante particolarità: il suo asse di rotazione, a differenza di quello di tutti gli altri pianeti, giace quasi esattamente nel piano della sua orbita (l'inclinazione è di circa novantotto gradi). Questo fatto comporta un'importante conseguenza: quando nel percorrere l'orbita l'asse viene a trovarsi diretto verso il Sole, una zona polare è sempre illuminata e l'altra sempre oscura, con ciò interrompendo il consueto ciclo giorno-notte. Le regioni polari ricevono, a causa di questa particolarità, una quantità di radiazione maggiore delle zone equatoriali.
Nessun altro pianeta del Sistema Solare presenta questa caratteristica: essa potrebbe essere dovuta a una collisione molto violenta con un altro corpo di grandi dimensioni, in epoche molto remote, probabilmente con un planetaesimo poco dopo la formazione del Sistema Solare.
Immagine 4 - Un altro dei satelliti maggiori è Umbriel, anch'esso inquadrato dalla camera della sonda spaziale Voyager 2 nel 1986. Ha un diametro di 1170 km ed è il 13° satellite per distanza dal centro del pianeta. Fonte NASA/JPL/Voyager |
Il pianeta possiede un'atmosfera, composta per l'83% di idrogeno, per il
15% di elio e per il 2% di metano, con tracce di acetilene ed altri idrocarburi; anche qui sono
presenti sistemi di nubi simili a quelle di Giove e Saturno, spinti da forti venti e confinate in bande
orizzontali; tuttavia l'intensità delle correnti è meno intensa. I venti soffiano con velocità
comprese tra 140 e 570 Km/h.
Il colore azzurro di questo pianeta gli deriva dal metano presente nell'alta atmosfera, il quale
assorbe la luce rossa e riflette quella azzurra.
Urano, come Giove e Saturno, è circondato da un sistema di ben 11 anelli, molto tenui e meno estesi di quelli di Saturno.
Immagine 5 - ripresa del sistema d'anelli di Saturno, inquadrato dalla sonda spaziale Voyager 2 nel 1980. Fonte NASA/JPL/Voyager |
Immagine 6 - ripresa del sistema d'anelli di Urano, inquadrato dalla
Voyager 2 nel 1986.
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La scoperta
sistema d'anelli del pianeta venne effettuata nel 1977 da un team d'astronomi che
stava seguendo l'occultazione di una stella da parte del pianeta. Accortisi che la curva
fotometrica della stella aveva avuto due avvallamenti simmetrici prima e dopo l'occultazione
vera e propria da parte del pianeta, avevano subito capito che ci doveva essere un sistema
d'anelli attorno a Urano. Analizzando più in dettaglio la curva fotometrica si notò che la
diminuzione dei fotoni non era regolare, ma saliva e scendeva, denotando un sistema ad
addensamenti multipli (cioé a più anelli circondanti il pianeta).
Essi hanno un'albedo pari a solo 0,03, sono composti di grani di polvere abbastanza fini e di
corpi più grossi, con dimensioni fino a 10 metri.
Immagine 7 - Qui osserviamo Titania, il più grande dei satelliti di Urano, inquadrato dalla telecamera della sonda spaziale Voyager 2 nel 1986, durante il suo passaggio ravvicinato al pianeta. Ha un diametro di 1578 km ed è il 14° satellite per distanza dal centro del pianeta. Fonte NASA/JPL/Voyager |
Anche Urano possiede un campo magnetico ma, rispetto a quello degli altri pianeti, è molto particolare: infatti non è centrato sul
nucleo del pianeta ed è inclinato di quasi 60 gradi rispetto al suo asse di rotazione.
La sua origine è ignota: si pensava che fosse da attribuire ad uno strato liquido conduttore compreso tra un ipotetico nucleo roccioso e l'atmosfera.
Tuttavia, come Nettuno, non possiede lo strato di idrogeno liquido di Giove
e Saturno e, anche se la sua struttura interna è ancora per lo
più ignota, sembra che sia differente da quella dei primi due pianeti giganti.
Esso contiene comunque, quasi certamente, un nucleo roccioso.
Il pianeta ha un complesso sistema satelliti, attualmente se ne conoscono 21, del quale i cinque principali sono: Ariel, Umbriel, Titania, Oberon e Miranda. Questi corpi sono primevi, cioé contemporanei per formazione al pianeta, mentre gli altri 16 sono probabilmente corpi acquisiti in un secondo tempo, per cattura gravitazionale. Dieci di essi vennero scoperti dal Voyager 2 nel 1986 (Cordelia, Ophelia, Bianca, Cressida, Desdemona, Juliet, Portia, Rosalind, Belinda e Puck), mentre Caliban e Sycorax vennero scoperti nel 1997 da Gladman. Negli ultimi tempi altri 4 se ne sono aggiunti dopo che osservazioni da terra ne hanno individuato la presenza. Al contrario degli altri corpi del Sistema Solare, i satelliti di Urano non hanno i nomi presi dalla mitologia greca o romana, ma da opere di Shakespeare e Pope.
Immagine 8 - in questa ripresa s'osserva Miranda, il 5° per diametro dei satelliti maggiori di Urano, inquadrato dalla telecamera della sonda spaziale Voyager 2 nel 1986. Ha un diametro di 472 km ed è l'11° per distanza dal centro del pianeta Fonte NASA/JPL/Voyager Cliccando l'immagine l'aprirete a 833 x 733 pixel. |
Miranda-con solo 472 km di diametro-è il più piccolo (e il più vicino)
fra i cinque maggiori satelliti di Urano. E' anche l'oggetto del sistema di Urano al quale il
Voyager 2 passò più vicino, a solamente 30.000 km di distanza.
La sua struttura geologica è particolarmente bizzarra e interessante: il particolare più
evidente è una grande e luminosa area a forma di 7 il cui processo di formazione è sconosciuto.
Il terreno corrugato, e la zona circostante di forma trapezoidale più scura, hanno relativamente
pochi crateri da impatto, quindi devono essersi formati successivamente alla prima era, quella
del bombardamento dei planetesimi originari. Il terreno più fortemente craterizzato è invece
più antico.
Un'ipotesi possibile è che Miranda si sia riaggregato dopo un catastrofico impatto, tale da aver
letteralmente frantumato il satellite.
Immagine 9 - Il più distante dei satelliti maggiori è Oberon, sempre inquadrato dalla telecamera di bordo della sonda spaziale Voyager 2 nel 1986. Ha un diametro di 1522 km, solamente 56 in meno di Titania, ed è il 15° satellite per distanza dal centro del pianeta. Più lontano di esso dal pianeta ci sono solo i due corpi minori di Caliban e Sycorax, che hanno un diametro di 60 e 120 km rispettivamente. Fonte NASA/JPL/Voyager |
Immagine 10 - Immagine del pianeta, col corredo di satelliti e anelli, ripreso dalla camera NICMOS dell'Hubble Space Telescope il 28 luglio 1997. Fonte HSTScI/NASA/University of Arizona |
Nel 2003 furono scoperti altri due satelliti, S/2003 U1 e S/2003 U2, con un diametro compreso fra i 12 e i 16 km, con la seconda luna leggermente più grande. Esse sono così poco luminose da essere sfuggite ai sensori del Voyager 2, capace di scoprire una pletora di ben dieci satelliti nel 1985-86. Essi sono i primi due satelliti del sistema di Urano scoperti dalla Terra in cinquant'anni (dal lontano 16 febbraio 1948), quando Gerard P. Kuiper scoprì Miranda, uno dei satelliti maggiori collocato a 130.000 km dal centro del pianeta. In realtà la scoperta non venne fatta da un telescopio a terra, ma dall'Hubble Space Telescope il 25 agosto 2003, mediante la camera ACS nel corso di una survey sul campo del pianeta.
Immagine 11 - Nell'agosto 2007 si osservò il pianeta, col corredo di satelliti e anelli, attraverso
il piano orbitale, per cui gli anelli furono ripresi di "taglio". Non accade sovente per cui, ogni volta che si verifica, gli strumenti dell'
Hubble Space Telescope e quelli abbinati
ai telescopi dell'European Space Observatory (ESO) scattano un certo numero di immagini. Questo sia per riprendere il fenomeno, sia per cercare
eventuali nuovi satelliti, visto che gli anelli non disturbano molto con la loro relativa luminosità.
La fotografia fu scattata alle 9:00 TU del 16 agosto 2007 dalla NAOS-CONICA infrared camera del Very Large Telescope dell'ESO sul Cerro Paranal, in Cile, appena due ore dopo che il nostro pianeta aveva attraversato il piano degli anelli di Urano. Questa foto è stata ottenuta componendo
più immagini prese nella banda infrarossa dello spettro elettromagnetico, per cui è in "falsi colori". Il pianeta fu inquadrato alle lunghezze d'onda di di 1,2 e 1,6 micron, mentre gli anelli furono estratti da inquadrature
scattate a 2,2 micron, dove il pianeta è scuro e gli anelli risaltano maggiormente, così da rendere più agevole la loro rivelazione. La press-release fu diffusa nel web il 23 agosto 2007 (e qui commentata il giorno seguente). Fonte ESO 37/07 |
Immagine 12 - Alle 7 TU del 16 agosto 2007 la
Terra attraversò il piano orbitale del sistema di Urano, sul quale si trovano gli anelli e ruotano gran parte dei suoi satelliti. La press-release fu diffusa nel web il 23 agosto 2007 (e qui commentata il giorno seguente). Fonte ESO 37/07 |
Distanza Raggio Massa Periodo Orbitale Satellite (000 km) (km) (kg) Scopritore Data (hh:mm) --------- -------- ------ ------- ---------- ----- ---------------- 01) Cordelia 50 13 ? Voyager 2 1986 02) Ophelia 54 16 ? Voyager 2 1986 03) Bianca 59 22 ? Voyager 2 1986 04) Cressida 62 33 ? Voyager 2 1986 05) Desdemona 63 29 ? Voyager 2 1986 06) Juliet 64 42 ? Voyager 2 1986 07) Portia 66 55 ? Voyager 2 1986 08) S/2003 U2 74.8 12-16 ? Hubble ST. 25/08/2003 14:50 09) Rosalind 70 27 ? Voyager 2 1986 10) Belinda 75 34 ? Voyager 2 1986 11) Puck 86 77 ? Voyager 2 1985 12) S/2003 U1 97.7 12-16 ? Hubble ST. 25/08/2003 22:09 13) Miranda 130 236 6.30*1019 Kuiper 1948 14) Ariel 191 579 1.27*1021 Lassell 1851 15) Umbriel 266 585 1.27*1021 Lassell 1851 16) Titania 436 789 3.49*1021 Herschel 1787 17) Oberon 583 761 3.03*1021 Herschel 1787 18) Caliban 7.200 30 ? Gladman 1997 19) Sycorax 12.200 60 ? Gladman 1997 20) S/2000 U1 - scoperto nel 2000 21) S/2000 U2 - scoperto nel 2000 22) S/2000 U3 - scoperto nel 2000 23) S/2000 U4 - scoperto nel 2000 23) nuovo - scoperto nel 2000?
Anello Distanza Larghezza (km) (km) ------- -------- ----- 1986U2R 38000 2,500 6 41840 1-3 5 42230 2-3 4 42580 2-3 Alpha 44720 7-12 Beta 45670 7-12 Eta 47190 0-2 Gamma 47630 1-4 Delta 48290 3-9 1986U1R 50020 1-2 Epsilon 51140 20-100 (la distanza va' dal centro di Urano al bordo interno dell'anello)
N° | Nome | Opera nella quale appare il personaggio | Relazione personale |
01 | Cordelia | King Lear (Re Lear) di William Shakespeare | E' la figlia del Re Lear |
02 | Ophelia | Hamlet (Amleto) di William Shakespeare | E' la figlia di Polonius (Polonio) |
03 | Bianca | Taming of the shrew (La bisbetica domata) di William Shakespeare | E' la sorella di Caterina |
04 | Cressida | Troilus and Cressida (Troilo e Cressida) di William Shakespeare | E' la figlia di Calchas |
05 | Desdemona | Othello (Otello) di William Shakespeare | E' la sposa di Otello |
06 | Juliet | Romeo and Juliet (Romeo e Giulietta) di William Shakespeare | E' l'eroina tragica protagonista della storia |
07 | Portia | Merchant of Venice (Il mercante di Venezia) di William Shakespeare | E' una ricca ereditiera |
08 | Rosalind | "As you like it" di William Shakespeare | E' la figlia d'un duca esiliato |
09 | Belinda | "The Rape of the Lock" di Alexander Pope | E' un'eroina dell'opera |
10 | Puck | Midsummer-night's dream (Sogno di una notte di mezza estate) di William Shakespeare | Personaggio dell'opera (mischievans fairy) |
Note astronomiche : |
satellite 01: satellite pastore interno dell'anello Epsilon; è in orbita sincrona con Ophelia |
satellite 02: satellite pastore esterno dell'anello Epsilon; è in orbita sincrona con Cordelia |
satellite 10: ha un'albedo bassissima, inferiore a 0,1 |
Bibliografia: Viaggio nel Cosmo, The Nine Planets, varie note in siti NASA e ESO.
Tabelle: traduzione di quelle di Bill Arnett, presenti nel sito "The Nine Planets", che gentilmente ringraziamo.
Dalle note riportate in internet in tantissimi siti e da quelle riproposte nelle varie riviste italiane (l'Astronomia, Nuovo Orione,
Le Stelle, Coelum che gentilmente ringraziamo) si prende spunto per effettuare continue integrazioni e aggiornamenti.
Immagini:
1-2-3-4-5-6-7-8-9) Urano ripreso dalla sonda Voyager 2 (per gentile concessione della NASA);
immagine 2 rielaborata da Erich Karkoschka (University of Arizona/Lunar and Planetary Lab)
10) Urano ripreso dall'Hubble Space Telescope (per gentile concessione di Erich Karkoschka - University of Arizona/Lunar and Planetary Lab, della NASA
e del STScI);
11 Urano ripreso nel 2007 dal Very Large Telescope dell'ESO (per gentile concessione di Daphne Stam (TU Delft), Markus Hartung (ESO, Cile), Mark Showalter
(SETI), Imke de Pater (UC Berkeley e TU Delft);
12) Urano ripreso nel 2002 e 2007 dal Very Large Telescope dell'ESO (per gentile concessione dell'ESO e di Daphne Stam (TU Delft), Markus Hartung (ESO,
Cile), Mark Showalter (SETI), Imke de Pater (UC Berkeley e TU Delft);
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