Una supernova di "tipo I" è uno dei due
tipi in cui si classificano le supernovae. Questo particolare tipo non mostra quasi nessuna
traccia di idrogeno nel suo spettro.
Dopo il suo picco, essa cala di circa 0.1 magnitudini al giorno per 20 o 30 giorni;
successivamente la rapidità di diminuzione rallenta fino a circa 0.014
magnitudini/giorno.
Le supernovae di tipo I si suddividono
in tre sottotipi: Ia, Ib e Ic.
Le supernovae esplodono quando una
nana bianca è in orbita stretta con
un'altra stella ed estrae materia dalla sua compagna crescendo di massa. Alla fine arriva ad una
massa 1,4 volte quella del Sole. Questa è il massimo valore di massa che una
nana bianca può avere; oltre questo
punto, deve collassare in una stella di
neutroni, liberando in tal modo la sua energia nell'esplosione di una
supernova.
Poiché il limite di massa (detto limite di Chandrasekhar) è preciso, avviene che le
supernovae di tipo Ia hanno all'incirca
sempre la stessa brillanza, e così forniscono un buon sistema per misurare la distanza di
galassie lontane. Il fatto d'avere una luminosità massima uniforme, la rende ideale da usare
come "candela standard". Ma il grado d'uniformità della luminosità di queste esplosioni è però
ancora in discussione.
Le supernovae di tipo Ib e Ic sono probabilmente delle supernovae di tipo II in cui la stella generatrice ha perduto il suo involucro esterno di idrogeno (per le Ib) o di elio (per le Ic).