Comete e grandi comete
Le comete sono corpi celesti che fanno parte del Sistema Solare, il sistema stellare nel quale viviamo. Una cometa non è altro che una palla di ghiaccio sporco. Quando una cometa si avvicina al Sole, i gas e le polveri che fuoriescono dal nucleo (la palla di ghiaccio sporco) originano un enorme alone, che prende il nome di chioma, da cui partono le code di gas e di polveri. La coda di gas è affusolata e rettilinea. La coda di polveri è ampia e ricurva. Infatti, le polveri risentono dell'interazione gravitazionale e tendono a distribuirsi lungo l'orbita della cometa. Le orbite di molte comete sono curve chiuse (ellissi). Conseguentemente, queste comete tornano a farci visita a intervalli più o meno regolari (comete periodiche). L'interazione gravitazionale che ha luogo fra comete e pianeti esterni è in grado di perturbare le orbite delle comete. Per questo motivo, il periodo delle comete periodiche non è affatto costante nel tempo. Il nucleo di una cometa è troppo piccolo per essere visto dalla superficie del nostro pianeta. Con un binocolo o con un telescopio, all'interno della chioma, è possibile riconoscere il falso nucleo: si tratta della porzione più interna della chioma, contenente il nucleo. Il nucleo di una cometa può avere dimensioni variabili da pochi chilometri a qualche decina di migliaia di metri.
Una grande cometa è una cometa particolarmente spettacolare, perfettamente visibile a occhio nudo, di magnitudine +2 o più luminosa, che esibisce una coda di svariati gradi (due decine o più).
L'apparizione di una grande cometa è un evento raro, che capita
soltanto poche volte in un secolo. Qui sopra vediamo la C/1995 O1 - Hale-Bopp
ripresa da Paolo Beltrame del CAST il 7 aprile 1997 alle ore 20:01 TU dal Monte Pratt (Ud).
Fonte CAST - Circolo AStrofili Talmassons |
I nomi delle comete
Ogni cometa ha il suo nome. I nomi delle comete sono assegnati in base ai criteri definiti dalla comunità scientifica internazionale. C/ indica che si ha a che fare con una cometa non periodica o a lungo periodo. P/ indica che si ha a che fare con una cometa periodica, la cui periodicità è stata accertata. Nel caso delle comete periodiche, l'indicazione P/ è preceduta da un numero progressivo, che indica l'ordine di accertamento della periodicità. Nel caso delle comete non periodiche o a lungo periodo, l'indicazione C/ è seguita dall'anno della scoperta, da una lettera dell'alfabeto latino, indicante la quindicina di giorni (periodo di quindici giorni) in cui ha avuto luogo la scoperta, e da un numero progressivo. Per esempio, con C/2001 Q4 ci si riferisce alla cometa (non periodica o a lungo periodo) scoperta nella quindicina di giorni del 2001 corrispondente alla lettera Q. Il numero 4 indica che quella in questione è la quarta cometa scoperta nella quindicina di giorni corrispondente alla lettera Q. Sia nel caso delle comete periodiche, sia nel caso delle comete non periodiche, si continua a specificare il nome dello scopritore (o degli scopritori), oppure (in rari casi) di chi ne ha calcolato l'orbita (per esempio: 1P/Halley e 2P/Encke). Una curiosità: lo scopritore non è sempre una persona. Infatti, potrebbe anche trattarsi di un satellite artificiale, oppure di un sistema automatizzato per la ricerca di corpi celesti potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta, la Terra. Un esempio di sistema automatizzato per la ricerca di corpi celesti potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta è costituito dal Near Earth Asteroid Tracking (NEAT), con il quale è stata scoperta la C/2001 Q4, visibile in queste notti.
La cometa C/2001 Q4 Neat è stata la cometa più luminosa visibile al
tramonto nella primavera del 2004; l'immagine qui presentata fu presa da Rolando Ligustri l'11 maggio alle ore 19:40 TU. Nel riquadro in basso
a destra si osservano gli shell (gusci) di polvere prodotti dall'intensa attività dell'astro chiomato e compressi dal vento solare lungo la direzione
del moto. Un caso analogo avvenne con la cometa Hale-Bopp.
Fonte CAST - Circolo AStrofili Talmassons |
Alcune delle più belle comete degli ultimi anni
Cometa |
Anno |
Note |
---|---|---|
1996 |
Grande cometa, fra le più spettacolari del secolo scorso |
|
1997 |
Grande cometa, ben visibile a occhio nudo per parecchie settimane |
|
2000 |
Molto meno luminosa del previsto, non fu visibile a occhio nudo. Il suo nucleo si frammentò in una miriade di pezzi |
|
2001 |
Visibile a occhio nudo, anche se soprattutto dall'emisfero australe. Risultò molto più luminosa del previsto |
|
2001/2002 |
Visibile a occhio nudo, ma soltanto da latitudini ben più meridionali delle nostre |
|
153P/Ikeya-Zhang |
2002 |
Visibile a occhio nudo anche nelle notti di Luna piena. Prima del passaggio al perielio (punto dell'orbita più vicino al Sole) delle C/2001 Q4 - NEAT e C/2002 T7 - LINEAR, è stata la cometa più spettacolare di questo secolo |
2003 |
Cometa sungrazer, che passò a brevissima distanza dall'astro del dì. Risultò molto più luminosa del previsto |
Le comete del 2004
Due comete hanno dato spettacolo durante maggio 2004. Si tratta della C/2001 Q4 NEAT e della C/2002 T7 LINEAR. In base alle previsioni degli astronomi, queste due comete avrebbero potuto meritarsi l'appellativo di grandi. La simultanea apparizione di due grandi comete è un evento estremamente raro, che capita soltanto poche volte in un millennio. Durante maggio 2004, soltanto la C/2001 Q4 NEAT si è resa ben visibile dalle nostre latitudini.
Come osservare le comete
Le comete più luminose, come le grandi comete, possono essere ammirate anche a occhio nudo. Si pensi, per esempio, alle spettacolari C/1995 O1 Hale-Bopp (1997) e C/1996 B2 Hyakutake (1996). Le comete più deboli richiedono l'utilizzo di un binocolo o di un telescopio. Un binocolo 7x50 mm (che fornisce sette ingrandimenti e ha obiettivi da cinque centimetri di diametro) è uno strumento ideale per ammirare una cometa molto luminosa, dalla lunga coda.
Come fotografare una grande cometa a camera fissa
Si parla di fotografia a camera fissa in assenza di inseguimento, necessario per bilanciare il moto apparente della sfera celeste, in realtà dovuto al moto di rotazione della Terra. Per fotografare una grande cometa a camera fissa, occorre adoperare una macchina fotografica (possibilmente una reflex manuale e completamente meccanica) montata su un cavalletto fotografico, abbinata a uno scatto flessibile. Bisogna adoperare un obiettivo normale o a grande campo, accoppiato a una pellicola molto sensibile (da 400 ISO, per esempio). In assenza di inseguimento, il massimo tempo di posa che consente di ottenere immagini stellari puntiformi può essere calcolato per mezzo della relazione seguente:
tMAX=600/F [s] {N.B.: per il formato 35 mm} (1.1)
F è la lunghezza focale dell'obiettivo e, nella precedente relazione, deve essere obbligatoriamente espressa in millimetri (mm). La relazione (1.1) deriva dall'approssimazione di una relazione molto più precisa, suscettibile di una dimostrazione rigorosa (omessa):
tMAX=550/{Fcos(dec)} [s] (dec diversa da 90°) {N.B.: per il formato 35 mm} (1.2)
dec è la declinazione, espressa in gradi (°). Declinazione e ascensione retta (misurata in ore, minuti e secondi) sono coordinate celesti: esse individuano in maniera univoca la posizione di un corpo celeste. Le comete hanno un moto proprio. Conseguentemente, la loro posizione varia nel tempo. La tabella seguente mostra cinque applicazioni della precedente relazione (1.1):
F (mm) |
tMAX (s) |
---|---|
200 mm |
3 s |
100 mm |
6 s |
50 mm |
12 s |
25 mm |
24 s |
20 mm |
30 s |
Si consiglia di adoperare gli obiettivi alla massima apertura, oppure con una leggera diaframmatura (per avere una migliore qualità dell'immagine, soprattutto al bordo del campo). Gli obiettivi a lunghezza focale fissa sono da preferirsi, soprattutto se molto luminosi (f/1.4, f/2 o f/2.8, per esempio). Gli obiettivi zoom (a lunghezza focale variabile) non sono particolarmente adatti a questo genere di riprese.
Approfondimenti in CD-ROM:
Comete! (Nuovo ORIONE)
Approfondimenti in edicola:
l'Astronomia (mensile)
Nuovo Orione (mensile)
Approfondimenti in Internet:
http://encke.jpl.nasa.gov
(Comet Observation Home Page)
http://www.uai.it
(Unione Astrofili Italiani)
http://www.castfvg.it
(Circolo Astrofili Talmassons)
http://www.orione.it
(Nuovo ORIONE)
Giovanni Bonini 2004
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