NOTIZIARIO

ANNO XIII - NUMERO 37 (solo edizione WEB)
2° SEMESTRE 2005


ERIS (2003 UB313)
Massa (kg) .......................................................................... ? x 10?
Diametro equatoriale (km) ...................................................... 2400 +/- 100
Densità media (kg/m3) .....................................................................==
Distanza perielica dal Sole (UA) ............................................... 38,2 +/- 0,1
Distanza afelica dal Sole (UA) ............................................... 97,50 +/- 0,01
Periodo di rivoluzione (anni) ........................................................... 560
Inclinazione dell'orbita (gradi) ........................................... 43,993 +/- 0,001
Semiasse maggiore (UA) ....................................................... 67,89 +/- 0,01
Eccentricità dell'orbita (deviazione dal cerchio) .......................... 0,4378 +/- 0,001
Temperatura media superficiale (K) ....................................................... 30
Albedo geometrica visuale (riflettività) ................................................ 0,7
Composti della superficie .............................. metano (ghiacciato), probabilmente N2
Satelliti .................................................................................. 1
Scopritori ....................................................... Brown, Trujillo, Rabinowitz

Il 15 marzo 2004 resterà nella storia dell'astronomia? Potrebbe essere, perché in quel giorno si è annunciato la scoperta del primo corpo dell'ipotizzata Nube di Oort, anche se i media lo hanno annunciato come il tanto cercato, ma mai trovato, 10° pianeta del Sistema Solare. Perché abbiano voluto di proposito "calcare la mano" con l'ennesima "sparata" sensazionalistica lo sanno solo loro. Ma facciamo un po' di storia.

Il Sistema Solare in scala: 58 kb  

Immagine 1: le distanza fra i corpi del Sistema Solare in scala; in senso orario: il sistema solare interno, il sistema solare esterno, l'orbita di 2003 VB12, la Nube di Oort (che dista da 0,8 a circa 2,3-2,4 anni luce da Sole. L'orbita di 2003 UB313 è interna a quella dell'altro asteroide; è riportata anche l'attuale posizione di Sedna (fonte Spaceweather.com)

Rappresentazione pittorica: 67 KB  

Immagine 2: rappresentazione pittorica immaginaria di Sedna, ma forse gran parte degli EKO sono così; il lontano Sole appare quasi come una stella di fondo, in quanto dista quasi 13 miliardi di chilometri; è comunque la più luminosa stella visibile nel suo cielo (fonte R. Hurt (SSC-Caltech), JPL-Caltech, NASA)

Cliccando l'immagine la visualizzerete a 800 x 600 pixel

Nel lontano giugno 1999 il nostro collega Korado Korlevic commentava la scoperta di una fascia di asteroidi oltre Nettuno e Plutone, aggiungendo: "Per come conosciamo il sistema solare esterno è possibile che si siano formati 5 o 6 corpi più grandi di Plutone". Il 21 ottobre 2003 hanno scoperto il primo, 2003 UB313, battezzato nel 2006 come "Eris", mentre Quaoar e Sedna si sono dimostrati più piccoli di Plutone. 2003 UB 313 in realtà non ha nulla a che fare con la Nube di Oort, i media le sparano spesso "grosse", perché in realtà appartiene a una fascia di oggetti che si estende oltre Nettuno, chiamata in varie maniere: transnettuniani, KBO, plutini, ... ma in realtà si dovrebbero chiamare EKO (Edgeworth-Kuiper Objects), in quanto ipotizzati indipendentemente dall'astronomo americano Edgeworth e da quello olandese Kuiper (anche se gli stessi americani tendono a chiamarli KBO, ricordando il solo Gerald Kuiper).
Eris-2003 UB 313 avrebbe avuto le carte in regola per diventare il 10° pianeta, probabilmente non il più lontano dal Sole, ma il congresso annuale dell'International Astronomical Union tenutosi a Praga (Cechia) nell'agosto del 2006, nel quale il principale punto di discussione era definire se gli oggetti come Plutone sono o non sono pianeti, dopo una riflessione dell'apposita commissione durata praticamente un anno, ha votato per la non ammissione di 2003 UB313 nella classe dei pianeti, come pure per Cerere, Quaoar, Sedna, ma pure per la retrocessione di Plutone da pianeta a "piccolo pianeta". In realtà la definizione ufficiale è ancora più penalizzante, in quanto è quella di "pianeta nano" (dwarf planet)!!!
La decisione potrebbe anche essere comprensibile, anche se personalmente non la condivido del tutto, in quanto Plutone sarebbe stato considerato un pianeta doppio con Caronte... Fino ad oggi quasi nessuno avrebbe considerato Cerere un pianeta, ma solo un semplice asteroide, anche se del diametro di quasi mille chilometri, mentre nessuno si sarebbe scandalizzato se Sedna o Quaoar fossero rimasti (come effettivamente è accaduto) asteroidi (appartenente alla fascia degli EKO , come tutti gli altri piccoli corpi).
Pertanto a partire dal 25 agosto 2006 non solo Eris non è diventato un pianeta a tutti gli effetti, ma è solamente un "pianeta nano", come Plutone (che era pianeta dal 1930). Prossimamente inseriremo nel sito un articolo che spiega il percorso storico del perché si è giunti a questa decisione, soprattutto per farvi capire le motivazioni che hanno portato la IAU a una decisione tanto restrittiva per impedire che una miriade di nuovi oggetti potessero venir considerati pianeti. In realtà i pianeti avrebbero potuto essere per ora solo dieci, mentre in futuro forse se ne sarebbero aggiunti altri quattro-sei, mentre adesso nel Sistema Solare abbiamo le seguenti classi di oggetti: stella (Sole), pianeti (Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno), pianeti nani (Cerere, Plutone-Caronte, Eris), asteroidi (Fascia Principale come Vesta, Giunone, Pallade, ecc.; EKO come Sedna, Quaoar, ecc.), comete (a corto, medio e lungo periodo), Nube di Oort (comete esterne?), meteoroidi (con meteore e meteoriti), polvere interplanetaria... Insomma una discreta confusione, anche se necessaria per definire tanti oggetti dalle caratteristiche differenti, ma che, in vari casi, si sovrappongono tra di loro e che rendono la classificazione piuttosto difficile.

2003UB313 ripreso dal CAST: 66 KB        

Immagini 3 e 4: a sinistra Eris-2003 UB313 ripreso da Paolo Beltrame il 2 agosto 2005, mentre a destra fu ripreso da Rubes Turchetti il 13 agosto 2005 (fonte CAST)

        2003UB313 ripreso dal CAST: 54 KB

Per chi conosce l'inglese, ecco la pagina dello scopritore dell'oggetto: http://www.gps.caltech.edu/~mbrown/planetlila/index.html, mentre la traduzione italiana (col consenso di Mike Browne) si può leggere qui.

Spostamento in cielo di 2003UB313: 99 KB        

Immagine 5: lo spostamento apparente in cielo di 2003 UB313 ottenuto componendo le immagini di Paolo Beltrame del 2 agosto 2005 e di Rubes Turchetti del 13 agosto 2005 (fonte CAST)

In poche parole il corpo è molto lontano (15 miliardi di km, il triplo di Plutone), ci mette 560 anni per fare un'orbita attorno al Sole e ha un diametro stimato tra i 2800 e i 3500 km, con un diametro probabile più vicino al valore minimo. Come molti si aspettavano, ora i concetti di pianeta e asteroide si sovrappongono parzialmente e quindi nei prossimi anni ci saranno discussioni su quali corpi siano gli uni e quali gli altri. Infatti l'International Astronomical Union ha aperto una commissione apposita per studiare il problema e definire dei parametri per determinare l'assegnazione dei corpi scoperti sino ad oggi e di quelli che sicuramente saranno scoperti in futuro. Al momento della scoperta l'oggetto si trovava a 97,5 UA, quindi vicino all'afelio, mentre nel 2257 raggiungerà il perielio, cioé il punto più vicino al Sole.

Raffronto del diametro di Sedna: 74 kb        

Immagine 6: comparazione in scala del diametro di Sedna con alcuni corpi del Sistema Solare; 2003 UB313 è circa il 30% più grande di Plutone (fonte Caltech)


Crediti:

Si ringrazia il dr. Mike Brown del California Institute of Technology (Caltech), Pasadena (California-USA), co-scopritore di 2003 UB313 e 2003 VB12.
Con l'autorizzazione di Mike Brown, Paolo Beltrame ha tradotto l'articolo dove si illustra come è avvenuta la scoperta di 2003 UB313.

Le fonti delle immagini sono riportate nelle rispettive note.

Traduzione libera, integrazioni all'articolo e alle immagini, adattamento web: Lucio Furlanetto


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Pagina creata: 2 agosto 2005; ultimo aggiornamento (5°): 15 ottobre 2006