NOTIZIARIO

ANNO XII - NUMERO 34 (solo edizione WEB)
1° SEMESTRE 2004


La cintura di Edgeworth-Kuiper

Questa particolare regione del sistema solare prende il nome dai due astronomi Kenneth Essex Edgeworth (1880-1972) e Gerard Peter Kuiper (1905-1973), che per primi ne ipotizzarono l'esistenza. Ciò che i due astronomi predissero era l'esistenza di una fascia di corpi di modeste dimensioni, che a causa della distanza dal Sole non erano riusciti ad aggregarsi in un pianeta. Negli anni ottanta tale teoria è stata rispolverata dagli astronomi Fernandez, Duncan, Quinn e Tremaine per cercare di spiegare la provenienza delle comete a corto periodo osservate negli ultimi anni.
L'enigma posto da questo insieme di corpi celesti era il seguente: a differenza delle comete a lungo periodo, le orbite delle comete a corto periodo sono scarsamente inclinate rispetto al piano dell'eclittica. I tentativi di spiegare questo comportamento ipotizzando incontri ravvicinati con i pianeti maggiori che riducessero contemporaneamente l'inclinazione dell'orbita e il periodo orbitale di una cometa, non si sono ancora dimostrati convincenti. Per contro gli oggetti appartenenti alla regione di Edgeworth-Kuiper sarebbero degli ottimi canditati progenitori per le citate comete a corto periodo.

Il Sistema Solare in scala: 58 kb  

Immagine 1: le distanza fra i corpi del Sistema Solare in scala; in senso orario: il sistema solare interno, il sistema solare esterno, l'orbita di 2003 VB12, la Nube di Oort (che dista da 0,8 a circa 2,3-2,4 anni luce da Sole. (fonte Spaceweather.com)

Una prova osservativa dell'esistenza di tale fascia è stata ottenuta solo nel 1992. A partire da quell'anno sono stati individuati un gran numero di corpi celesti definiti in seguito Oggetti di Edgeworth-Kuiper o EKO (Edgeworth-Kuiper objects).
Nota: purtroppo molti siti e anche ricercatori adottano la definizione di Kuiper Belt Objects (KBO), restrittiva al solo Kuiper del merito della ricerca, in realtà proposta per primo da Edgeworth.
La maggior parte di questi oggetti viaggia lungo orbite praticamente circolari poste al di là di quella di Nettuno.
Circa una dozzina degli oggetti identificati come EKO potrebbero essersi formati nelle regioni interne del sistema solare ed essere stati in seguito sparpagliati dall'interazione gravitazionale con Urano e Nettuno su orbite ellittiche fortemente inclinate.

Una volta confermata l'esistenza della cintura di Edgeworth-Kuiper molti quesiti sono sorti su come si muovono al suo interno gli oggetti che la compongono. In particolare se essi sono i padri delle comete a corto periodo, quale meccanismo li strappa dalla loro orbita e li spinge nelle regioni interne del sistema solare?
Il meccanismo più probabile è un incontro ravvicinato con il pianeta Nettuno, mentre Plutone è comunque troppo piccolo per esercitare un'attrazione significativa.

Il confine esterno della cintura di Edgeworth-Kuiper non è stato ancora individuato, sebbene sino al 2001 non siano stati individuati oggetti distanti più di 50 U.A. Alcuni ricercatori sostengono che Plutone e Caronte possano essere considerati fra i più grandi oggetti della regione del sistema solare di cui stiamo parlando.

Raffronto del diametro di Sedna: 74 kb      

Immagine 2: comparazione in scala del diametro di alcuni corpi del Sistema Solare; Quaoar è il più grande degli EKO scoperti sino al 2003 (fonte Caltech). In seguito furono scoperti altri corpi, come Eris, Haumea e Makemake.

Si sospetta che esistano oltre 100.000 oggetti con un diametro superiore ai 100 Km e svariati miliardi di corpi più piccoli orbitanti entro 50 U.A. dal Sole oltre l'orbita di Nettuno. Il fatto che impieghino svariate centinaia di anni per compiere una rivoluzione completa attorno al Sole complica notevolmente il già difficile lavoro di scoperta di tali oggetti.

Sedna: 103 KB Sedna: 77 KB

Sedna (ex 2003 VB12), scoperto nel 2003, ha un diametro di circa 1700 km, ed è stato ripreso dal CAST per la prima volta il 3 gennaio 2006. Ha una distanza perielica di 13 miliardi di km ed una afelica di 130. Al momento della nostra ripresa era di magnitudine 21, al limite delle nostrre possibilità strumentali (e con un cielo come quello del Friuli-Venezia Giulia).

2003 UB313: 66 KB 2003 UB313: 54 KB

Eris (ex 2003 UB313), scoperto nel 2003, ma evidenziato come il "10º pianeta" solo nell'estate 2005, ha un diametro di circa 2800 km, ed è stato ripreso dal CAST per la prima volta il 2 agosto 2005. Ha una distanza perielica di una decina di miliardi di km. Al momento della nostra ripresa era di magnitudine 21, al limite delle nostre possibilità strumentali (e con un cielo come quello del Friuli-Venezia Giulia).

Dr. Rubes Turchetti

Adattamento web e integrazioni: Lucio Furlanetto
Le fonti delle immagini sono riportate nelle rispettive note.


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Pagina creata: 30 marzo 2004; ultimo aggiornamento (3º): 6 ottobre 2008