Neat C/2002 V1 | ||||||
La scoperta della cometa
Neat (C/2002 V1) venne annunciata da S. H. Pravdo (del Jet Propulsion Laboratory
della NASA) alle 14:24 T.U. del 6 Novembre 2002 (2002 november 6.60) nel corso del programma
Near Earth Asteroid Tracking (NEAT). Al momento della scoperta l'oggetto, per il quale venne
impiegato lo strumento Schmidt da 1,2 m posizionato a Haleakala, esibiva una coda estesa 10
secondi d'arco nell'angolo di posizione 225°.
La prima orbita della cometa fu pubblicata da Brian G. Marsden del
Central
Bureau for Astronomical Telegrams (CBAT) il 7 November 2002 (con la MPEC 2002-V31 e la
IAUC 8011), quindi il giorno seguente la scoperta. Impiegando 39 posizioni misurate fra il 6 e
il 7 Novembre, egli calcolò un'orbita parabolica con il perielio alla data del 18,59 Febbraio
2003 e una distanza perielica di 0,0999 U.A. (1 unità astronomica=149.597.870 km).
La
magnitudine totale stimata per quest'oggetto fu alquanto discordante durante il mese di
dicembre, in quanto dipendeva principalmente dal diametro dello strumento impiegato per la stima,
anche se la maggior parte delle misure davano all'inizio del mese un'escursione compresa
nell'intervallo fra la magnitudine 12,0 e la 12,5.
Impiegando le stime ottenute sino al 26 dicembre 2002 dai membri della
sezione comete tedesca, Andreas Kammerer analizzò l'andamento della luminosità della
Neat (C/2002 V1)
e stabilì che che il suo rapido incremento in luminosità era "tipico di una cometa con nucleo
piccolo". Benché egli affermasse che l'andamento indicava una possibile luminosità massima di
magnidudine -15 nel momento del perielio, egli predisse il successivo 27 dicembre: "Durante il
primo periodo (che io m'aspettavo potesse chiudersi durante le prossime due settimane) la
luminosità aumentò rapidamente. Da allora in poi l'incremento ha subito un rallentamento come
derivato da una fine, derivato da un rapido declino dovuto alla disintegrazione del nucleo."
Le osservazioni effettuate durante la prima metà del gennaio 2003 furono
per lo più disturbate dalla luna piena, con la luna transitata a 12° dalla cometa il 9. Il primo
e due gennaio, molti osservatori riportarono magnitudini comprese in un intervallo fra la 7,6 e
la 8,6 e un diametro della chioma stimato compreso fra 6 e 12 minuti d'arco. Parecchi annunci interessanti furono fatti durante la seconda metà di gennaio. Lo spagnolo Pepe Manteca ottenne immagini ccd il 17 le quali rivelarono un'apparente evento di disconnessione della coda. La prima osservazione ad occhio nudo fu riportata dall'austriaco Michael Jäger il 20 gennaio; egli la stimò di magnitudine 6,3. Jäger ottenne una fotografia dove i gas della coda si dispiegavano per un'estensione di 2.5°. Il 23 gennaio 2003 un'analisi del giapponese Seiichi Yoshida indicò che la cometa mostrava indizi di rallentamento del suo tasso di aumento della luminosità.
L'attività di sorveglianza della cometa Neat (C/2002 V1), effettuata dai soci del
C.AS.T-Circolo Astrofili Talmassons, cominciò il 29 novembre 2002, mentre è solamente dalla
metà del dicembre 2002 che ho la possibilità di mostrare le nostre riprese ccd o fotografiche.
La prima immagine ccd visibile nel sito è datata
10/12/2002, nella quale si vede una chioma diffusa di magnitudine 12,0 e con un diametro di
circa tre primi d'arco. Ma è nel mese di gennaio che la sua luminosità esplode, come pure il
diametro della sua chioma. Le icone della gallery riproducono in scala l'effettico aumento dei
pixel interessati dalla luminosità della brillante chioma rotonda. Nell'immagine del
1° gennaio 2003 si nota per la
prima volta la coda della cometa (lunga 3'), quando l'oggetto è sceso sotto la magnitudine 10 e
la chioma raggiunge un diametro massimo di 8' (mentre quello usato da Rolando Ligustri per misurare
la luminosità dell'oggetto si riferisce solamente ai 1',35 dal centro dell'oggetto.
La storia dei giorni seguenti è costellata di grandi soddisfazioni per la
qualità abbinata a una notevole bellezza delle riprese, suggellata dall'inserimento delle stesse
in tanti siti internet (ad esempio in quello di Spaceweather.com -che conta oltre 6 milioni di
visite all'anno- e di Gary W. Kronk), e la loro pubblicazione su tutte le riviste astronomiche
italiane (l'Astronomia, Nuovo Orione, Coelum e Le Stelle), oltre straniere (Sky & Telescope),
abbinata alla richiesta di pubblicazione all'interno di articoli su testate spagnole, argentine,
inglesi, ecc. Di seguito riporto le misure fatte dall'osservatorio del CAST e che vengono inviate regolarmente all'International Comet Quaterly. Total-magnitude and coma diameter estimate : Nov. 29.92, 12.9, +2',3 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, USNO A2.0) Dec. 01.85, 12.6, +2',4 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, USNO A2.0) Dec. 08.81, 12.2, +2',7 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, USNO A2.0) Dec. 10.86, 12.0, +2',7 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, USNO A2.0) Jan. 01.77, 9.8, +2',8 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, USNO A2.0, coma 8', tail 3' PA 071) Jan. 04.73, 9.3, +2',8 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 607 43, coma 8', tail 10' PA 073) Jan. 07.73, 9.1, +2',8 (V. Savani, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 606 878, coma 10', tail 12' PA 065) Jan. 23.76, 7.7, +2',6 (V. Savani, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 1169 11220, tail 16' PA 63) Jan. 24.73, 7.4, +2',5 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 1162 1063, tail 30' PA 61) Jan. 25.75, 7.5, +2',5 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 1162 1479, tail 40' PA 60) Jan. 26.74, 7.3, +2',5 (P. Beltrame, R.Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 1162 1154, tail 30' PA 62) Jan. 27.72, 6.9, +2',5 (G. Degano, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 1161 1665, tail 40' PA 64) Jan. 28.74, 6.9, +2',5 (P. Beltrame, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, SAO 128047, tail 40' PA 55) Jan. 29.73, 6.7, +2',5 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 1161 905, tail 90' PA 58) Feb. 01.73, 6.1, +2',5 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 575 544, tail 60' PA 57) Feb. 02.73, 6.2, +2',5 (V. Savani, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 575 413, tail 60' PA 54) 16 misure, alle quali verranno aggiunte quelle ancora che non ho ricevuto, in poco più di due mesi sono un notevole risultato, per persone che lavorano in settori che non hanno nulla a che fare con l'astronomia e che, soprattutto, vivono nel Friuli-Venezia Giulia, la regione più piovosa d'Italia e una delle maggiori d'Europa. Non ci si dimentiche che la media annuale regionale tocca i 1200 mm di pioggia, mentre nelle Valli del Natisone una località supera i quattromila millimetri (la più piovosa d'Europa) e un'altra i tremila mm (la terza più piovosa)!
Un ultimo appunto: la sera di domenica 9 febbraio 2003 i soci Virginio
Savani, Paolo Beltrame, Francesco Scarpa, Alessandro Di Giusto, Katia Coppo e io, assieme a Sonia
Covaceu e Susy dal Gesso, ci siamo recati in osservatorio per riprendere la
cometa Neat (C/2002 V1). A
malincuore abbiamo dovuto constatare che essa non poteva più venire ripresa dal telescopio
sociale, in quanto esso riesce a inquadrare solo oggetti posti ad almeno a 13-15° sull'orizzonte.
Allora l'abbiamo osservata con i telescopi dei soci Beltrame e Di Giusto, mentre Scarpa tentava
di fotografarla col suo Astrphysics. Purtroppo in direzione dell'oggetto sorge la frazione di
Flambro, l'area di Talmassons col maggiore inquinamento luminoso, che sale ben oltre i 15°
sull'orizzonte. Non so ancora se le immagini di Francesco saranno riuscite, nonostante la sua
indiscussa bravura fotografica e osservativa coronata da tante pubblicazioni sulle riviste, ma
certo è che col dobson da 450 mm di diametro di Paolo essa era ancora molto brillante e esibiva
una coda di 30' d'arco. Tanto per complicare enormemente la situazione devo ricordare che la
luna era esattamente al primo quarto e ieri sera, rispetto a quando scrivo questa nota che è il
10/02/2003, c'era una fastidiosa foschia che mi ha pure impedito di osservare meteore! Se il cielo era "scarso" per la cometa, e addirittura ignobile per le meteore, esso era perfetto per i pianeti, con una buona stabilità dell'aria (scarsa turbolenza) abbinata a un seeing non disprezzabile, regalandoci una visione splendida di Saturno prima e Giove poi. E, ciliegina sulla torta, pure la luminosa International Space Station si è resa ben visibile, apparendo quasi allo zenit e regalandoci per almeno tre minuti la sua luminosa scia (di magnitudine approssimativamente -1,5). Il sito internet di Spaceweather.com ha pubblicato alcune immagini riprese da astrofotografi che mostrano la cometa. La nostra appariva nella homepage del 30 e 31 gennaio 2003, un onore del quale andremo sempre orgogliosi. Il giorno 8 febbraio ho pure avuto la gradita sorpresa di vedere una nostra immagine pubblicata nel sito americano di Gary W. Kronk, un sito di "riferimento" nel settore. Ricordo pure che molto spesso avete trovato e troverete nostre immagini nel sito della NASA dedicato specificatamente alle comete: http://encke.jpl.nasa.gov, che consiglio vivamente di visitare se desiderate dati aggiornati e notizie varie. I centri internazionali che diramano le informazioni ufficiali sono: International Astronomical Union Circulars IAU Central Bureau for Astronomical Telegrams (CBAT)
Molti dei dati riportati sono stati tratti dalla pagina sulla cometa Neat di Gary W. Kronk, che cortesemente ringrazio, oltre che dagli articoli scritti da Rolando Ligustri e presenti nel nostro sito, dai dati dei soci del CAST e da mie impressioni personali. Le immagini presenti nella nostra gallery della Cometa Neat vanno dal 10 dicembre 2002 sino al 6 febbraio 2003.
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