Missione STS-122: 7° giorno di missione (13 febbraio 2008)
di Lucio Furlanetto
Dopo il risveglio, gli equipaggi dell'Atlantis e dell'Expedition 16 dell'International
Space Station (ISS) hanno iniziato a preparare la seconda passeggiata spaziale (Extra Vehicular Activity-EVA). La comandante della stazione
Peggy Whitson e il comandante dello shuttle
Stephen Frick hanno assistito Rex Walheim e Hans Schlegel
nelle faccende che precedono un'attività extraveicolare.
Léopold Eyharts e il resto dell'equipaggio a bordo della
stazione hanno continuato a lavorare sul laboratorio Columbus, portando inoltre altro materiale ed equipaggiamenti dallo Shuttle alla Stazione.
La seconda EVA è cominciata alle 14:27 UTC ed è terminata alle 21:12 UTC. Nella seconda passeggiata spaziale gli astronauti hanno sostituito un
serbatoio del sistema refrigerante. Mentre erano in corso l'EVA 2, i responsabili della missione hanno esteso la durata della missione d'un giorno, per
una totale complessivo di 13 giorni.
L'attivazione del laboratorio Columbus è stata ritardata a causa d'un problema nel software, il quale ha impedito la trasmissione dei comandi
provenienti dal centro di controllo dell'ESA a Monaco di Baviera (Germania)
verso i computer del laboratorio attraverso i sistemi di comando della stazione spaziale. Il direttore di volo della NASA ha comunque annunciato che
è stato individuato il problema e il sistema per superarlo. I controllori di volo hanno quindi cancellato i precedenti comandi memorizzati nei computer
del modulo Columbus ed hanno ripristinato le comunicazioni tra il centro di controllo e il laboratorio. Gli ingegneri hanno lavorato per tutta la notte,
ma questo contrattempo ha ritardato l'attivazione del modulo di 24 ore.
Durante la passeggiata spaziale (EVA 2) gli astronauti Schlegel e
Rex Walheim hanno installato la Nitrogen Tank Assembly nel segmento
P1 della ISS. Questo serbatoio della massa di 249 kg, che contiene azoto ad alta pressione, sostituisce il vecchio serbatoio da 36 kg.
L'azoto immagazzinato serve per tenere sotto pressione le linee di raffreddamento che percorrono la stazione spaziale internazionale.
Walheim e Schlegel hanno provveduto anche ad installare del rivestimento isolante e a ispezionare una serie di detriti metallici situati sullo scafo della
stazione. Love ha pure scoperto casualmente un piccolo buco di 2 mm di diametro nella ringhiera esterna, il quale è stato scherzosamente ribattezzato
dal controllo missione come il "Cratere Love".
Alcune informazioni sono state reperite nella pagina di Wikipedia dedicata alla missione.
La seconda Extra Vehicular Activity (EVA 2)
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Schlegel e Walheim stanno per cominciare la seconda EVA
Nella camera di compensazione si vedono l'astronaura tedesco dell'European Space Agency (ESA) Hans Schlegel (a sinistra) e l'astronauta della NASA
Rex Walheim, i quali hanno già indossato la Mobility Unit (EMU) spacesuits, la tuta spaziale. Essandosi già acclimatati a un'atmosfera molto
ricca d'ossigeno, tra poco usciranno nello spazio attraverso la Joint Airlock. Nel mezzo notiamo il comandante della missione STS-122,
Steve Frick, che ha in mano il libro della procedura per effettuare le
EVA, il quale gli serve per controllare che siano state svolte tutte le procedure e poter effettuare quindi in piena sicurezza la seconda extra vehicular
activity. A causa del malessere che ha colpito Hans Schlegel il terzo e
qaurto giorno, l'astronauta tedesco ha ceduto il suo posto nella prima EVA per prenderlo nella seconda, scambinadosi di ruolo con
Stanley Love.
Cliccando l'immagine l'aprirete a 639 x 435 pixel.
Image credit: NASA
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Hans Schlegel lavora sul laboratorio Columbus
L'astronaura tedesco dell'European Space Agency (ESA) Hans Schlegel e l'astronauta della NASA Rex Walheim hanno indossato le loro Mobility
Unit (EMU) spacesuits (le tute spaziali) e sono usciti nello spazio attraverso la Joint Airlock. In questa fotografia osserviamo Schlegel
che armeggia con dei cavi di alimentazione. Una volta agganciato il
laboratorio Columbus alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), gli astronauti devono effettuare una seconda EVA per collegare i suoi
sistemi a quelli del Nodo 2 (Harmony) e conseguentemente al resto della ISS.
E' disponibile anche una seconda immagine di questa fase dell'EVA, dove si vede ancora Schlegel che lavora sul
laboratorio Columbus. Ha una dimensione di 1500 x 1021 pixel, è a 16,8 milioni di colori
ed ha una dimensione di 8,8 MB compressi a 155 KB.
Cliccando l'immagine l'aprirete a 435 x 639 pixel.
Image credit: NASA
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Walheim lavora sul laboratorio Columbus
In questa fotografia vediamo l'astronauta della NASA Rex Walheim che opera sul laboratorio laboratorio Columbus. Si noti il notevole bagaglio di attrezzi che si porta appresso per poter lavorare sul
laboratorio. Dietro dell'astronauta vediamo uno dei tralicci della ISS che porta in fondo i grandi pannnelli solari che alimentano di elettricità la
stazione spaziale, uno dei quali s'intravvede sull'estrema sinistra della fotogrfaia).
Cliccando l'immagine l'aprirete a 1500 x 1021 pixel.
Image credit: NASA
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Walheim lavora sul laboratorio Columbus
In questa fotografia vediamo ancora l'astronauta della NASA Rex Walheim che lavora sul laboratorio laboratorio Columbus. Si noti il profilo della tuta spaziale con lo zaino che assicura la fornitura d'ossigeno,
il recupero del diossido di carbonio espirato e mantiene i parametri climatici entro la norma operativa (temperatura, umidità, ecc.)
Cliccando l'immagine l'aprirete a 639 x 435 pixel.
Image credit: NASA
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Walheim lavora su un modulo del segmento a travatura (truss segment)
Stavolta vediamo l'astronauta Rex Walheim impegnato a lavorare sui sistemi del segmento a travatura della ISS: questo è il segmento
che aveva alla sua estremità un solo blocco di pannelli solari, mentre l'altro ne aveva due. All'estrema sinistra s'intravvedono i due pannelli solari,
mentre più a destra, oltre il margine della fotografia, ci sono i moduli abitati, i laboratori e i Nodi (1 e 2). L'immagine l'ho inserita per farvi
vedere quanto siano complesse le strutture della stazione spaziale. I pannelli bianchi in alto nella fotografia, sono i radiatori, cioé gli scambiatori
di calore che servono per raffreddare i sistemi e la stessa atmosfera della stazione. La sigla NOD2/C2-03 indica il Nodo 2, cioé il modulo che unisce i
laboratori Destiny e Columbus, e dopo la missione seguente anche il laboratorio giapponese Kibo. A uno dei suoi portelli s'agganciano pure gli shuttle.
Cliccando l'immagine l'aprirete a 1500 x 1021 pixel.
Image credit: NASA
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Walheim e Schlegel devono sostituire un modulo refrigerante
Gli astronauti Rex Walheim della NASA (in basso) e Hans Schlegel dell'European Space Agency (ESA) sono impegnati a lavorare sui sistemi
del segmento a travatura della ISS (il truss segment P1): qui devono sostituire il Nitrogen Tank Assembly. Questo serbatoio di 249 kg
di massa contiene azoto ad alta pressione; deve sostituire il vecchio serbatoio da 36 kg. L'azoto immagazzinato serve per tenere sotto pressione le
linee di raffreddamento che percorrono la stazione spaziale.
Cliccando l'immagine l'aprirete a 1500 x 1021 pixel.
Image credit: NASA
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Schlegel sta togliendo il vecchio modulo refrigerante
Qui è inquadrato Hans Schlegel dell'European Space Agency (ESA), il quale è impegnato a estrarre il vecchio Nitrogen Tank Assembly. Questo
serbatoio da 36 kg sarà sostituito dal nuovo da 249 kg di massa, che si nota in basso, il quale contiene azoto ad alta pressione. L'azoto immagazzinato
serve per tenere sotto pressione le linee di raffreddamento che percorrono la stazione spaziale. Rex Walheim è in alto a sinistra, un po' nascosto
dal modulo.
Cliccando l'immagine l'aprirete a 639 x 435 pixel.
Image credit: NASA
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Per approfondire l'argomento consiglio di visitare i seguenti siti:
STS 122 - la missione
Le missioni degli Space Shuttle
Archivio missioni degli Space Shuttle
Space Shuttle system
Le missioni al Kennedy Space Center
News from Kennedy Space Center
http://www.nasa.gov
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Pagina caricata in rete: 25 febbraio 2008; ultimo aggiornamento (7°): 18 aprile 2008
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