Venera 16 - Orbiter - lanciata il 7 Giugno 1983 ed arrivata il 14 Ottobre 1983; con la Venera 15
mappò l'emisfero settentrionale del pianeta fino ai 30° di latitudine nord (con una risoluzione di 1-2 km).
Le due sonde erano virtualmente identiche, come l'intera serie delle Venera (dalla 9 alla 14) era simile nella sua base strutturale mentre,
in base alla specifica missione, il team costruttivo operava un cambiamento minimo, di solito relativo alla sola strumentazione. Nel caso
delle Venera 15 e 16 la sonda in discesa fu rimpiazzata con l'equipaggiamento d'un radar ad apertura sintetica (SAR),
sintonizzato nella banda radio degli 8 centimetri, e d'un radio altimetro. Questo permise di studiare le proprietà superficiali
del pianeta su ampia scala. Le due navicelle gemelle furono poste in un'orbita press'a poco polare con un periastro a 62° di latitudine
Nord, con i loro piani orbitali sfasati di approssimativamente di un angolo di 4° l'una rispetto all'altra: fu scelta questa opzione per
poter reinquadrare un'area se necessario. In otto mesi mapparono l'intera superficie loro assegnata e fornirono una prima vera cartina
superficiale del pianeta, anche se parziale.
Nel giugno 1984 Venere passò in congiunzione superiore al Sole, cioé
transitò dietro al Sole rispetto alla Terra. Non era possibile nessuna
trasmissione, tanto in quel momento per mappare le aree non ancora fatte l'orbita della Venera 16 era ruotata indietro di 20° e
fu persa durante questo periodo.
Radar ad Aperture Sintetica (SAR)
Il sistema radar ad apertura sintetica (SAR) delle Venera 15 e 16 era identico, e fu usato per mappare la superficie di Venere
a una risoluzione compresa tra 1 e 2 km (da 0,6 a 1,2 miglia) lungo un periodo di 8 mesi. Il radar è necessario per mappare la superficie
di Venere perché il pianeta è coperto da uno strato ininterrotto di spesse nubi. Il radar osservava di lato (con un angolo di 10°) e
funziona nella banda di lunghezze d'onda degli 8 centimetri. Il sistema del radar consisteva di un'antenna del diametro di 6 metri con
davanti un'antenna parabolica "a piatto" da 1,4 metri di diametro collegata ad un trasmettitore, compreso un modulatore di fase e
l'oscillatore principale, e di una ricevente collegata all'elettronica e alla memoria dell'amplificatore.
La ricevente e il trasmettitore sono fatti funzionare e coordinare dal computer di bordo. Tutti i componenti del SAR, tranne l'antenna
parabolica, sono condivisi dal radio altimetro. Il sistema lavora per cicli fra l'antenna SAR e l'antenna del radio altimetro ogni 0,3
secondi. Nel modo SAR, l'antenna trasmetterebbe una sequenza di 127 impulsi, ciascuna della durata di 1,54 microsecondi. Dopo la
trasmissione, l'antenna viene commutata in (modalità) ricevente, la quale registra la riflessione degli impulsi del radar dalla superficie
per un periodo di 3,9 millisecondi.
Dopo l'elaborazione a bordo con un sistema di controllo automatico digitale di guadagno, i risultati sono immagazzinati in una memoria
ausiliaria fino a che l'immagine del radar viene completata. Ogni immagine del radar (una per l'orbita) copre una striscia della
superficie di circa 120 chilometri in larghezza e 7.500 chilometri di lunghezza ed prende circa 16 minuti di tracciato. I dati allora
sono trasferiti all'unità di immagazzinaggio dei dati digitali a bordo affinchè nella trasmissione successiva (siano spediti) a Terra.
Le ampiezze dei segnali riflessi vengono processate (elaborate) sulla Terra per correggere gli effetti atmosferici, geometrici ed orbitali
e darci (così) le immagini che rappresentano il pendio, la rugosità e l'emissività della superficie di Venere.
Synthetic Aperture Radar
The Venera 15 and 16 synthetic aperture radar (SAR) systems were identical, and were used to map the surface of Venus at a resolution
of 1 to 2 kilometers (.6 to 1.2 miles) over a period of 8 months. Radar is necessary for Venus surface mapping because the planet is
covered by an unbroken layer of thick clouds. The radar was side-looking (at an angle of 10°) and operated at a wavelength band of 8
centimeters. The radar system consisted of a 6-meter (20-foot) diameter by 1.4-meter (4.6-foot) parabolic dish antenna connected to a
transmitter, including a master oscillator and phase modulator, and a receiver linked to electronics and a buffer memory. The receiver
and transmitter were run and coordinated by an on-board computer. All the components of the SAR except for the dish antenna were shared
by the radio altimeter. The system would cycle between the SAR antenna and the radio altimeter antenna every 0.3 seconds.
In SAR mode, the antenna would transmit a code sequence of 127 pulses, each of duration 1.54 microseconds. After transmission, the
antenna was switched to the receiver, which recorded the reflection of the radar pulses from the surface over a period of 3.9 msec.
After on-board processing with a digital automatic gain control system, the results were stored in a memory buffer until the radar
picture was completed. Each radar picture (one per orbit) covered a strip of surface about 120 kilometers (75 miles) in width and
7,500 kilometers (4,660 miles) in length and took about 16 minutes of mapping. The data were then transferred to the on-board digital
data storage unit for later transmission to Earth. The amplitudes of the reflected signals were processed on Earth to correct for
atmospheric, geometric, and orbital effects and give images representing the slope, roughness, and emissivity of the surface of Venus.
Le sonde spaziali Venera erano in orbite polari di Venere (con periodo di) 24 ore circa, con un'abside di 1.000 chilometri sopra
il polo nord. Il tracciato del radar comincerebbe tipicamente ad una latitudine di 80° dal lato del polo e continuerebbe sopra il polo
giù sino ad una latitudine di 30° Nord. Durante l'orbita, Venere ruoterebbe sul suo asse di 1.5°, in modo che il tracciato seguente
comincerebbe parzialmente sovrapposto al precedente. Il tracciato prosegue per una rotazione completa di Venere e ha riguardato 115
milioni di chilometri quadrati, circa 25 per cento della superficie di Venere.
The Venera spacecraft were in 24-hour polar orbits about Venus, with an apsis of 1,000 kilometers (62 miles) above the north pole.
The radar mapping would typically begin at a latitude of 80° on the approach side of the pole and continue over the pole down to a
latitude of 30° N. During the orbit, Venus would rotate on its axis by 1.5°, so the next mapping run would partially overlap the last.
Mapping continued through one complete rotation of Venus, and covered 115 million square kilometers (44 million miles), about 25 percent
of the surface of Venus.
Radio altimetro
I sistemi radar (radio) altimetri di Venera 15 e 16 erano identici e sono stati usati per determinare la topografia della
superficie di Venere dal polo nord sino circa alla latitudine 30° nord. L'altimetro è stato diretto verticalmente verso il basso ed
operava nella banda di lunghezza d'onda degli 8 centimetri. Il sistema del radio altimetro consisteva di un'antenna parabolica a disco
da un metro di diametro collegata a un trasmettitore, compreso un modulatore principale e un oscillatore di fase, e una ricevente collegata
all'elettronica e alla memoria ausiliaria. Il ricevitore e il trasmettitore sono stati fatti funzionare e coordinati dal computer di bordo.
Tutti i componenti dell'altimetro, tranne l'antenna a disco, sono condivisi dal radar ad apertura sintetica (SAR). Il sistema fa un ciclo
fra l'antenna dell'altimetro e l'antenna SAR ogni 0,3 secondi.
In modalità altimetro, l'antenna trasmetterebbe una sequenza codice di
31 impulsi, ciascuno della durata 1,54 microsecondi. Dopo la trasmissione, l'antenna viene commutata in ricezione, la quale registra
la riflessione degli impulsi del radar dalla superficie per un periodo di 0,67 millisecondi. Dopo che a bordo sono elaborati, i risultati
sono immagazzinati in una memoria ausiliaria fino a che l'orbita viene completata. I dati sono allora trasferiti all'unità a bordo di
immagazzinamento dei dati digitali per la successiva trasmissione a Terra. I dati sono processati sulla Terra per correggere gli effetti
atmosferico, geometrico e orbitale e dare le altitudini della superficie di Venere.
Radio Altimeter
The Venera 15 and 16 radar (radio) altimeter systems were identical, and were used to determine the topography of the surface of Venus
from the north pole down to about 30°N latitude. The altimeter was directed vertically downward and operated at a wavelength band of 8
centimeters (3 inches). The radar altimeter system consisted of a 1-meter (3-foot) diameter parabolic dish antenna connected to a
transmitter, including a master oscillator and phase modulator, and a receiver linked to electronics and a buffer memory. The receiver
and transmitter were run and coordinated by an on-board computer. All the components of the altimeter except for the dish antenna were
shared by the synthetic aperture radar (SAR) mapper. The system would cycle between the altimeter antenna and the SAR antenna every
0.3 seconds.
In altimeter mode, the antenna would transmit a code sequence of 31 pulses, each of duration 1.54 microseconds. After transmission,
the antenna was switched to the receiver, which recorded the reflection of the radar pulses from the surface over a period of 0.67 msec.
After on-board processing the results were stored in a memory buffer until the orbit was completed. The data were then transferred to
the on-board digital data storage unit for later transmission to Earth. The data were processed on Earth to correct for atmospheric,
geometric, and orbital effects and give altitudes of the Venus surface.
Le misurazioni altimetriche sono state effettuate ogni 2,5 chilometri lungo il percorso di volo ed hanno avuto una risoluzione verticale
di 230 metri. Durante l'orbita, Venere ruoterebbe sul suo asse di 1.5°, in modo che il successivo percordo altimetrico sia parzialmente
sovrapposto al precedente. Le misure sono continuate per una rotazione completa di Venere e hanno riguardato 115 milioni di chilometri
quadrati, circa 25% della superficie.
Altimetry measurements were made every 2.5 kilometers (1.5 miles) along the flight path, and had a vertical resolution of
230 meters (755 feet). During the orbit, Venus would rotate on its axis by 1.5°, so the next altimetry run would partially overlap
the last. Measurements continued through one complete rotation of Venus, and covered 115 million square kilometers (44 million miles),
about 25% of the surface.
Venera 16 - Orbiter - launched June 7, 1983 : Arrived October 14, 1983 and mapped (along with
Venera 15) the northern hemisphere down to 30 degrees from North (resolution 1-2 km)
Immagine 1 - La Venera 16 ripresa prima della partenza; è identica alla Venera 15. Image credit: NASA/GSFC (http://nssdc.gsfc.nasa.gov/image/spacecraft/venera15_iki.gif) |
Immagine 2 - Le Venera 15 e Venera 16 sono identiche.
Image credit: NASA/GSFC |
La tabella qui sotto riporta la serie delle sonde sovietiche Venera che hanno toccato la superficie del pianeta lasciandovi oggetti artificiali. Non sono però compresi oggetti come i paracadute e gli scudi termici. Dopo la tabella c'è una scheda per ogni missione che sono riuscito a rintracciare. Le informazioni che leggerete sono tratte da varie fonti, in particolare dai siti della NASA, oltre che da Wikipedia e altre fonti.
Oggetto spaziale | Nazio- nalità |
Lanciato | Entrata in atmosfera | Massa (kg) | Breve descrizione della missione | Coordinate atterraggio |
Venera 3 | URSS | 16/11/1965 | marzo 1966 | 958 | Probabilmente si è schiantata sull pianeta. | ============ |
Venera 4 | URSS | 12/06/1967 | 18/10/1967 | 1106 | Venera 4 fu lanciata da un Tyazheliy Sputnik (67-058B) per una missione di studio diretto dell'atmosfera. | 19° N, 38° E |
Venera 5 | URSS | 05/01/1969 | 16/05/1969 | 1130 | Venera 5 fu lanciata da un Tyazheliy Sputnik (69-001C) per una missione che ottenesse dati dell'atmosfera. La navicella spaziale era simile a quella del Venera 4, sebbene avesse un disegno più massiccio, e trasmise dati per 53 minuti mentre scendeva nell'atmosfera appesa ai paracaduti. | 3° S, 18° E |
Venera 6 | URSS | 10/01/1969 | 17/05/1969 | 1130 | Venera 6 fu lanciata da un Tyazheliy Sputnik (69-002C) per una missione che ottenesse dati dell'atmosfera. La navicella era simile alla Venera 4, sebbene avesse un disegno più massiccio come la 5, e trasmise dati per 51 minuti mentre scendeva nell'atmosfera appesa ai paracaduti. | 5° S, 23° E |
Venera 7 | URSS | 17/08/1970 | 15/12/1970 | 1180 | Venera 7 fu lanciata da un Tyazheliy Sputnik per una missione che studiasse l'atmosfera e altri fenomeni del pianeta. Trasmise dati per 35 minuti a potenza normale (e 23 minuti a debole potenza) mentre scendeva nell'atmosfera appesa ai paracaduti. | 5° S, 351° E |
Venera 8 | URSS | 27/03/1972 | 22/07/1972 | 1180 | Sopravvissuta per 50 minuti. | 10° S, 335° E |
Venera 9 | URSS | 08/06/1975 | 22/10/1975 | 2015 | Sonda da 5 tonnellate di peso fu lanciata mediante un vettore Proton. Il sistema era attrezzata per l'atterraggio e così rinviò a terra le prime immagini (in bianco e nero) della superficie di Venere, dove il lander sopravvisse per 53 minuti prima di soccombere. | 32° N, 291° E |
Venera 10 | URSS | 14/06/1975 | 25/10/1975 | 2015 | Si separò dall'orbiter il 23 ottobre, atterrando il 25 Ottobre 1975 alle ore 05:17 UTC, col sole praticamente allo zenit. Misurò la distribuzione di pressione e temperatura a varie altezze, fotografò il suolo e misurò la velocità del vento al suolo. | 16° N, 291° E |
Venera 11 | URSS | 09/09/1978 | 25/12/1978 | 2015 | Il suo modulo di discesa era stato disegnato per studiare in dettaglio la composizione chimica dell'atmosfera, la natura delle nuvole e il bilanciamento termico dell'atmosfera. Sopravvisse operativamente per ben 95 minuti, ma purtroppo non ritrasmise immagini della superficie. | 14° S, 299° E |
Venera 12 | URSS | 14/09/1978 | 21/12/1978 | 2015 | Il lander portava strumenti progettati per studiare in dettaglio la composizione chimica dell'atmosfera, la natura delle nubi, il bilanciamento termico dell'atmosfera. La discesa durò circa un'ora e rimase operativo per 110 minuti. | 7° S, 294° E |
Venera 13 | URSS | 14/09/1978 | 1982 | 2015 | Portava strumentazione atta a prendere misurazioni chimiche e isotopiche, monitorare lo spettro di dispersione della luce solare e registrare le scariche elettriche durante la sua fase di discesa attraverso l'atmosfera venusiana. Il lander era dotato di videocamere per prendere immagini della superficie, un penetrometro dinamico caricato a molla per misurare la compressibilità del suolo, una camera a pressione per la "cottura del campione di suolo" prelevato, uno spettrometro a fluorescenza X, e un sismometro per condurre investigazioni sulla superficie. | 7.5° S, 303° E |
Venera 14 | URSS | 04/11/1981 | 05/03/1982 | 2015 | Portava strumentazione atta a prendere misurazioni chimiche e isotopiche, monitorare lo spettro di dispersione della luce solare e registrare le scariche elettriche durante la sua fase di discesa attraverso l'atmosfera venusiana. Il lander era dotato di videocamere per prendere immagini a colori della superficie, un penetrometro dinamico caricato a molla per misurare la compressibilità del suolo, una camera a pressione per la "cottura del campione di suolo" prelevato, uno spettrometro a fluorescenza X, e un sismometro per condurre investigazioni sulla superficie. | 13.25° S, 310° E |
Venera 15 | URSS | 02/06/1983 | 10/10/1983 | 4000 | Il suo orbiter, assieme a quello della Venera 16, furono posti in un'orbita press'a poco polare con un periastro a 62° di latitudine Nord, con i loro piani orbitali sfasati di approssimativamente di un angolo di 4° l'una rispetto all'altra. In otto mesi mapparono l'emisfero settentrionale del pianeta fino ai 30° di latitudine nord (con una risoluzione di 1-2 km), fornendo una prima vera cartina superficiale del pianeta, anche se parziale: questo permise di studiare le proprietà superficiali del pianeta su ampia scala. | 8.5° S, 164.5° E |
Venera 16 | URSS | 07/06/1983 | 14/10/1983 | 4000 | Il suo orbiter, assieme a quello della Venera 15, furono posti in un'orbita press'a poco polare con un periastro a 62° di latitudine Nord, con i loro piani orbitali sfasati di approssimativamente di un angolo di 4° l'una rispetto all'altra. In otto mesi mapparono l'emisfero settentrionale del pianeta fino ai 30° di latitudine nord (con una risoluzione di 1-2 km), fornendo una prima vera cartina superficiale del pianeta, anche se parziale: questo permise di studiare le proprietà superficiali del pianeta su ampia scala. | 8.5° S, 164.5° E |
Vega 1 modulo di discesa | URSS | 15/12/1984 | 1985 | 2500 | Fu lanciata nel 1985 per studiare Venere e la cometa di Halley, utilizando il progetto base delle Venera, includendo landers e palloni atmosferici i quali rimandarono i dati per circa due giorni. | 7.5° N, 177.7° E |
Vega 2 modulo di discesa | URSS | 21/12/1984 | 1985 | 2500 | Fu lanciata nel 1985 per studiare Venere e la cometa di Halley, utilizando il progetto base delle Venera, includendo landers e palloni atmosferici i quali rimandarono i dati per circa due giorni. | 8.5° S, 164.5° E |
Per leggere la scheda NASA cliccate: Venera 16. Per leggere la scheda di Wikipedia cliccate: Venera 16.
Bibliografia: ESA, NASA, History of Space Exploration, Wikipedia e altre fonti.
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Wikipedia article "Metasyntactic variable"
and History of Space Exploration websites.
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Nel sito internet di Wikipedia c'è una pagina dedicata alle sonde spaziali che hanno esplorato il pianeta
Venere.
Testo tradotto e integrato di ulteriori informazioni da Lucio Furlanetto.