NOTIZIARIO

ANNO VIII - NUMERO 25
3° TRIMESTRE 2000


IL CIELO AUTUNNALE

Verso la metà di ottobre il Sole tramonta intorno alle sei e mezza, per cui il crepuscolo astronomico termina già alle otto di sera. Guardando verso nordovest vediamo l'Orsa Maggiore molto bassa che scivola sotto la Polare, mentre la rossa Arturo si appresta al tramonto.

Allo zenit ritroviamo il familiare triangolo estivo, con le brillanti Vega (Lira), Deneb (Deneb) e Altair (Aquila).
Sono le ultime occasioni per osservare il globulare M13 nell'Ercole, che verso le dieci già si abbassa notevolmente sull'orizzonte.

La situazione è migliore per le brillanti planetarie estive: sia M57 nella Lira che M27 nella Volpetta sono molto alte e visibili anche con la presenza della Luna.

Poco sotto la Volpetta c'è la curiosa costellazione del Delfino, una della poche ad avere una forma facilmente riconoscibile; quasi nessuno si sofferma ad osservarla in profondità, poiché non presenta nessun oggetto di Messier.

Innanzitutto puntiamo il telescopio sul "naso" del Delfino, ovvero Gamma Delphini: è una facile doppia, con componenti separate di 10 secondi d'arco; la più brillante è color giallo-arancio, la secondaria è bianca. Spostandoci tre gradi e mezzo ad est, troveremo un piccolo globulare: è NGC 7006, di decima magnitudine. Una curiosità è che la sua distanza è elevatissima, pari a 120.000 anni luce; non stupisce quindi il diametro misero, solo un paio di primi d'arco, ed il fatto che non venga risolto in stelle con nessun strumento amatoriale.

Dall'altra parte della costellazione, a metà tra la "testa" e M27, si trova una planetaria molto trascurata: NGC 6905. Da cieli abbastanza bui è abbastanza facile trovarla, andando a cercarla con almeno una cinquantina di ingrandimenti. Il suo aspetto è quello di un cerchio uniforme di una quarantina di secondi d'arco, quindi simile a Giove come dimensioni.

Ancora più ad est ci sono Pegaso e Andromeda. Nel primo l'oggetto più brillante è M15, globulare molto facile situato quattro gradi a nordovest di Enif, la stella più occidentale della costellazione. E' un ammasso molto concentrato, che quindi regge facilmente due-trecento ingrandimenti, ai quali si risolve molto bene nelle zone esterne restando inviolabile nella zona centrale. Una curiosità è la presenza al suo interno di una debolissima planetaria, Pease 1, che dai 30.000 anni luce di distanza non sottende che 1 secondo d'arco.

Fra i due tronconi della Via Lattea, quello estivo e quello invernale, possiamo osservare alcune galassie: restando in Pegaso, verso il confine con l'adiacente Lucertola si trova NGC 7331 , piccola spirale disposta di tre quarti, accompagnata da alcune satelliti di quattordicesima, che possono essere cercate da un cielo di montagna.

Il quintetto di galassie di Stephan ripreso da Rolando Ligustri con un telescopio Meade da 8" e un c.c.d. SBIG ST7. Tempo d'integrazione di 90 secondi.

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Mezzo grado a sud, nelle serate migliori e con strumenti di almeno 20 cm, si può cercare il Quintetto di Stephan, una gruppo di cinque galassie comprese in soli tre primi d'arco. Gli strumenti più piccoli mostreranno solo una piccola macchia indistinta, ma all'aumentare del diametro si riusciranno a separare le varie componenti, avendo l'accortezza di ingrandire l'immagine a sufficienza.

Passando in Andromeda l'oggetto principe è M31, la più vicina della grandi spirali. E' inclinata di tre quarti, e subito a ovest del nucleo si potranno osservare delle sottili bande scure che delimitano le braccia della spirale. Facili sono le due satelliti, la compatta M32 mezzo grado a sud, e la più estesa ma debole M110 a nordovest.

Immagine della galassia M 31 in Andromeda, fatta il 19/09/2001 da Enrico Perissinotto. Quella pubblicata originariamente da Rolando Ligustri (e fatta con un riflettore Meade da 8" di diametro, a f/6,3, impiegando un ccd SBIG ST7 in binning 2x2, con un'integrazione di 120 secondi) è stata ritirata dal sito.

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Puntiamo ora Mirach (Beta Andromedae): di per sé è una stella interessante, essendo una gigante rossa dal colore piuttosto carico; splende 500 volte più del Sole da 200 anni luce di distanza. Ma osservando attentamente il campo, ad almeno 50 ingrandimenti, e concentrandoci su un punto cinque primi a sudovest, potremo vedere NGC 404, una galassia ellittica quasi circolare larga appena un paio di primi.
Può essere utile mettere Mirach appena fuori dal campo per non venirne disturbati, anche se è intrigante vedere insieme due oggetti talmente diversi come natura e distanza.

Volgendo la nostra attenzione a est, durante il mese di settembre, potremo poi vedere una delle più belle congiunzione degli ultimi anni: Giove e Saturno a soli dieci gradi l'uno dall'altro, per di più disposti tra le Pleiadi a nord e le Iadi a sud.

Attendendo la metà del mese, quando anche la Luna passerà in zona, potremo osservare il sistema solare in prospettiva: la Luna a circa 400.000 km, Giove a 700 milioni di km e Saturno a 1 miliardo e 300 milioni di km. E, come sfondo, avremo la rossa Aldebaran a 65 anni luce, le Iadi a 150 e le Pleiadi a 370.

I due pianeti giganti sorgeranno sempre più presto verso la fine dell'anno, presentandosi in opposizione a novembre.

Paolo Beltrame


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Copyright © 2000 di Paolo Beltrame (testo), Rolando Ligustri (immagini) e Lucio Furlanetto (adattamento web)

Pagina caricata in rete: 10 settembre 2000; ultimo aggiornamento (3°): 26 settembre 2007