Il dopo missione STS-114
 
di Lucio Furlanetto
 
 
 
La missione: la sua preparazione e gli obiettivi 
Il 1° giorno della missione 
Il 2° giorno della missione 
Il 3° giorno della missione 
Il 4° giorno della missione 
Il 5° giorno della missione 
Il 6° giorno della missione 
Il 7° giorno della missione 
L'8° giorno della missione 
Il 9° giorno della missione 
Il 10° giorno della missione 
L'11° giorno della missione 
Il 12° e 13° giorno della missione 
Il 14° e 15° giorno della missione 
Il dopo missione 
 
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Lo space shuttle Discovery all'alba del 9 agosto 2005
 
Finalmente lo Space Shuttle Discovery è atterrato all'U.S. Edwards Air Force Base nel deserto di Mojave, in California. 
L'atterraggio è avvenuto di notte, ma poco prima che spuntasse l'aurora.  Ecco come si presentava circa un'ora dopo, all'alba, in 
un'immagine presa da un fotografo della NASA (Carla Thomas) nel punto della pista dove si è arrestato dopo il rullaggio.  
Con l'atterraggio, il 9 agosto 2005, la missione STS-114 è stata completata. 
 
Cliccando l'immagine l'aprirete a 2022 x 2328 pixel. 
 
Image credit: NASA (fotografia di Carla Thomas)
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I mezzi di supporto circondano Discovery
 
Dopo l'atterraggio molti mezzi si sono avvicinati e hanno circondato lo space shuttle, dai quali sono scesi decine di tecnici e 
responsabili, i quali si sono voluti accertare delle condizioni del personale e del mezzo.  Subito sono cominciate le operazioni di 
messa in sicurezza della navetta, con lo svuotamento completo dei serbatoi e motori di ogni fluido o gas pericoloso che vi potesse 
esser rimasto dopo il lancio.  La grande "roulotte" sospesa sulle enormi ruote è il Crew Transport Vehicle (CTV), che si avvicina 
e affianca le navette. Gli astronauti escono dal portello sulla fiancata sinistra ed entrano nel mezzo, che ha una parte estensibile 
come quella degli ingressi nei terminal aeroportuali.  Il mezzo è lo stesso che nell'immagine sopra si vede a destra del muso dello 
shuttle. 
 
Cliccando l'immagine l'aprirete a 3008 x 2000 pixel. 
 
Image credit: NASA (fotografia di Carla Thomas)
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I sette astronauti posano davanti al Discovery
 
Sono trascorse alcune ore dall'atterraggio dello shuttle Discovery e questa è la foto ufficiale dei sette astronauti dell'equipaggio 
della missione STS-114 che posano sulla Edwards Air Force Base davanti al mezzo che li ha portati in orbita e in seguito riportati 
a terra.  Da sinistra a destra sono: Steve Robinson (mission specialist), Eileen Collins (la comandante), Andy Thomas 
(mission specialist), Wendy Lawrence (mission specialist), Soichi Noguchi (mission specialist), Charlie Camarda (mission 
specialist) e Jim Kelly (il pilota).
 
Cliccando l'immagine l'aprirete a 3000 x 2406 pixel. 
 
Image credit: NASA (fotografia di Jim Ross)
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Lo space shuttle Discovery viene rimorchiato in un hangar
 
Dopo l'atterraggio dello Space Shuttle Discovery sulla U.S. Edwards Air Force Base nel deserto di Mojave, in California, e 
la sua messa in sicurezza, nel primo pomeriggio locale il mezzo è stato trainato per un tragitto lungo qualche chilometro per ricoverarlo 
entro un apposito hangar della NASA (anche se la base è dell'aeronautica).  L'hangar, che vedete nella prima immagine qui sotto, fa parte 
della NASA's Dryden Flight Research Center, la quale è situata proprio dentro la base di Edwards.  Qui vediamo lo shuttle a 
rimorchio, preceduto e seguito, da numerosi mezzi necessari per eventuali emergenze.  Sullo sfondo a sinistra si vede uno degli aerei 
addestratori e di missione della NASA. 
 
Cliccando l'immagine l'aprirete a 3000 x 2084 pixel. 
 
Image credit: NASA (fotografia di Tom Tschida)
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Corriere della Sera web: Scienze & Tenologie (9 agosto 2005)
La navetta si posa alle 14:12 sulla pista della base di Edwards
 
Annullati in mattinata i primi 2 tentativi a Cape Canaveral per il maltempo 
Alle 13,10 accesi i motori. L'atterraggio senza problemi alle 14:11 alla base di Edwards nel deserto del Mojave 
 
CAPE CANAVERAL - Alla Nasa hanno tirato un grande sospiro di sollievo quando alle 14 (ora italiana, notte in California), undici 
minuti prima dell'atterraggio, hanno sentito la voce della comandante Eileen Collins comunicare con il controllo missione, una 
volta usciti dalla fase più delicata del riscaldamento nell'atmosfera, che tutto andava bene e che Discovery era sulla rotta 
giusta per la base di Edwards, in California, nel deserto del Mojave. Si è conclusa così una delle missioni più travagliate e 
azzardate nella storia dello Shuttle. 
 
"CONTENTI DI ESSERE TORNATI" - Queste le prime battute scambiate tra la base di controllo e l'equipaggio, composto da sette astronauti: 
«Congratulazioni, è stato un viaggio davvero spettacolare» hanno detto da terra, aggiungendo poi un «Bentornati a casa, amici». 
La risposta del comandante Eileen Collins: «Siemo felici di essere tornati, congratulazioni a tutto il gruppo per il lavoro 
fatto».
 
DUE RINVII IN FLORIDA - Dopo il rinvio di lunedì a causa delle avverse condizioni atmosferiche, le previsioni meteo sulla Florida 
non sono state così favorevoli come ipotizzato. La Nasa aveva deciso di far atterrare il Discovery solo se ci sarebbero stati 
almeno 8 chilometri di visibilità per avvicinarsi alla pista e niente pioggia, tuoni e fulmini nel raggio di 56 chilometri. 
Quindi pochi minuti dopo le 11 dal controllo missione è stato comunicato all'equipaggio della navetta spaziale che anche la 
seconda opportunità di atterraggio delle 11:07 (ora italiana) sulla pista di Cape Canaveral (un atterraggio notturno: in Florida 
sarebbe stato poco prima dell'alba) era saltata (la prima era abortita alle 9). 
 
OPZIONI DI ATTERRAGGIO - Alla Nasa comunque aveva predisposto altre finestre di atterraggio: alle 14:12 e 15:47 (ora italiana) alla 
base di Edwards (dove erano previste buone condizioni), non lontano da Los Angeles. Optando per la California, erano saltate le 
due finestre delle 12:39 e delle 14:13 alla base di White Sands nel deserto del New Mexico (dove però era prevista pioggia).
 
Copyright © 2005 de Corriere della Sera 
  
La Repubblica web: tenologia&scienze.it (9 agosto 2005)
La navetta si posa alle 14:12 sulla pista della base di Edwards
 
Stamane due rinvii 
Le prime parole di Eileeen Collins  
Discovery, atterraggio riuscito 
Il capitano: "Ci siamo fermati" 
Sospesi a tempo indeterminato i voli degli Shuttle: "Dobbiamo prima risolvere il problema della copertura termica"
 
L'atterraggio della "Discovery" 
 
CAPE CANAVERAL - La navicella Discovery è atterrata alle 14:12, all'orario prestabilito. L'operazione rientro è perfettamente riuscita, 
dopo il doppio rinvio, nella mattina, che ha costretto gli uomini della Nasa a dirottare lo Shuttle dalla base di Cape Canaveral, in 
Florida, a quella di Edwards, in California, sul lato opposto del Paese. Si è dunque conclusa al meglio la prima missione spaziale 
dopo il lungo stop, che ha seguito il disastro del Columbia, avvenuto due anni e mezzo or sono.  
Il rientro sarebbe dovuto avvenire ieri, ma il maltempo che ha investito la Florida aveva costretto i tecnici della Nasa prima ad un 
ritardo di 90 minuti, quindi al definitivo rinvio ad oggi. Stamattina, altri due tentativi a vuoto, dovuti sempre al cattivo tempo, 
sino alla decisione di spostare l'atterraggio al centro californiano di Edwards. Lo Shuttle era stato lanciato il 26 luglio ed è stato 
in orbita per quasi 14 giorni, due più del previsto, nel corso dei quali ha coperto quasi 9,3 milioni di chilometri e ha visto 229 
tramonti. In orbita, gli astronauti hanno effettuato tre passeggiate nello spazio, una delle quali resa necessaria dall'esigenza di 
rimuovere i pannelli protettivi, distaccatosi parzialmente durante il decollo, la cui presenza avrebbe potuto causare problemi durante 
il rientro.  
Discovery ha cominciato la manovra poco dopo le 13 italiane. Il comandante Eileen Collins ha acceso i due razzi di manovra - 
operazione che comporta una piccola frenata nello spazio - 300 Km all'ora su una velocità di 29 mila - mentre la navetta sorvolava, 
a 354 km di altezza, il Madagascar. Lo Shuttle ha toccato l'atmosfera in prossimità delle Isole Cook, in Oceania. Tutto bene anche 
in uno dei passaggi più rischiosi, il momento di massimo calore. 
 
Subito dopo l'atterraggio, la comandante Eileen Collins ha trasmesso via radio al Centro di Controllo della missione a Houston 
in Texas: "Ci siamo fermati". La risposta è stata: "Benvenuti a casa, amici". A bordo della navetta, c'erano sette astronauti, due donne 
e cinque uomini, tra cui un giapponese. 
 
Nonostante la buona riuscita della missione, i vertici della Nasa hanno sospeso a tempo indeterminato i voli degli Shuttle. Il 
prossimo lancio, fissato da tempo per il 22 settembre, è stato cancellato almeno fin quando i tecnici dell'agenzia spaziale non 
risolveranno, una volta per tutte, il problema della copertura termica della navicella, origine della tragedia della missione 
precedente e fonte di preoccupazione anche durante il rientro di quest'oggi. 
 
Copyright © 2005 de La Repubblica 
  
 
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Il Discovery è stato portato al Dryden Flight Research Center
 
L'immagine della NASA mostra che il Discovery è stato portato al 
Dryden Flight Research Center della NASA, situato anch'essa nel perimetro della U.S. Edwards Air Force Base.  Gli appositi 
dispostivi di sollevamento lo hanno alzato per permettere ai tecnici di lavorarvici sopra.  Questo allineamento dello shuttle con varie 
attrezzature sul posto (i Mate-Demate Device-MDD) permette ai tecnici specializzati di accedere alla navetta direttamente dalle 
piattaforme di manutenzione.
 
Image credit: NASA (fotografia di Tony Landis)
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Il Discovery dev'essere riportato A Cape Canaveral
 
Dopo che il Discovery è stato portato al Dryden Flight Research Center della NASA dove sarà ispezionato e revisonato, 
esso dovrà ritornare a Cape Canaveral per la prossima missione.  Per "volare" da un capo all'altro degli Stati Uniti esso viene 
caricato sul dorso di uno speciale Boeing 747 come potete vedere in quest'immagine, presa da un'icona di una pagina del sito della NASA. 
Appena troverò l'immagine originale la inserirò nel sito al posto di questa. 
 
Image credit: NASA
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In futuro... (6 febbraio 2006)
 
E adesso?  I vertici della NASA hanno già inserito nel calendario 2006 due nuove missioni delle navette, una per la primavera, 
probabailmente a maggio e una per l'inizio dell'estate (probabilmente a luglio).  Le missioni verteranno su l'invio di materiale 
all'International Space Station, anche perché poco prima ci sarà 
il cambio di equipaggio, dove il 12° lascerà il posto al 13° equipaggio.  Nei mesi trascorsi dal rientro della missione 114 e sino 
al gennaio 2006, mese segnato da ben due importanti eventi quali il rientro a terra il 15/01/2006 della capsula della 
sonda interplanetara Stardust (con la polvere della 
cometa Wild 2 contenuta nello speciale aerogel) e la partenza il 19/01/2006 della sonda interplanetaria 
New Horizons (alla volta dell'esplorazione 
del sistema di Plutone e dei più distanti 
EKO, ci sono stati il 9 novembre 2005 la partenza della 
sonda europea Venus Express, la quale da 
aprile 2006 dovrà esplorare con una strumentazione nuova di zecca il pianeta Venere, e soprattutto l'ormai familiare visione quotidiana del lavoro 
sulla ISS con la possibilità di vedere chiaramente NASA TV tramite internet a banda larga.  Questa, secondo me, è stata una 
vera e propria rivoluzione, permettendo così di poter apprendere in diretta le novità, assistere alle conferenze stampa dei responsabili 
di missione e dei vertici dell'ente spaziale americano, spesso assistere persino al lavoro nei loro laboratori. 
Il fatto di poter avere dati, testi e immagini in tale maniera mi ha permesso di aggiornare in tempi molto rapidi le varie pagine 
della sezione astronautica, mentre negli anni scorsi si doveva confidare nella "bontà" di qualche capostruttura delle televisioni 
per vedere qualche documentario, oppure sottostare ai capricci della stampa che "poteva (o non poteva)" parlare delle missioni 
sui quotidiani o sulle riviste.  Ora è tutto cambiato e noi, come loro, possiamo attingere direttamente a queste informazioni.   
Oltremodo nemmeno queste pagine, scritte in diretta mentre si svolgeva la missione STS 114, solo due anni fa non si sarebbe 
potuto nemmeno pensare di realizzare.  Le prossime missioni saranno sicuramente coperte da NASA TV, mentre ipotizzerei che quasi 
certamente i nostri media nazionali snobberanno alquanto l'argomento, ma ciò ormai non ci spaventa più.   
In attesa di queste nuove missioni, continuate a leggere queste pagine dove aggiungerò altre immagini e informazioni man mano che 
potrò aggiornarle.  
 
 
 
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Pagina caricata in rete 11 agosto 2005; ultimo aggiornamento (4°): 6 febbraio 2006
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